Sai, fratello, t'ho visto l'altra sera! T'ho visto, appena giunto alla stazione, con un trancio di pizza e qualche pera, con le tue cianfrusaglie e col cartone.
Ti ho osservato aggirarti lentamente in cerca d'un posto un po' al riparo dal gelo, un po' nascosto dalla gente, per mandar giù qualche boccone amaro.
T'ho guardato in silenzio, con pietà, ed ho provato a entrare nei tuoi panni, cercando intorno un po' di umanità qualcuno che mi strappasse dagli affanni.
Ho trovato l'indifferenza più assoluta di tanta gente, che non volea capire, gente che al mio patir restava muta, quasi annoiata, senza intervenire.
Solo la strada avevo a fianco a me: la strada che talvolta è più accogliente e non ti lascia solo, anche perché abbraccia nel suo grembo tanta gente
d'ogni razza e d'ogni condizione, non chiede mai a nessuno il passaporto non guarda il ceto sociale o la nazione, non ride se sei brutto o se sei corto.
Forse domani ti troveran stecchito, disteso su una panca o sotto un ponte, oggi per te nessuno ha mosso un dito, e pur 'io che t'ho avuto di fronte
seduto a terra, là nella stazione, non t'ho allungato neppure mille lire e son passato anch'io con distrazione, fingendo di non vedere e non sentire.
Un complimento a chi con gli scritti propone tematiche poco trattate ma non meno importanti di altre....
Le poesie che continuamente ribadiscono i soliti concetti esistenziali e sentimentali a volte assumono un risvolto egoistico... per spiegarmi l'autore esprime un suo stato d'animo, una sua sofferenza o una sua gioia e ne rende partecipi quanti leggono... piu' difficile ed arduo trasmettere con efficacia ai lettori i disagi altrui!!!
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