Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Quando avrai

La vita era una terra di conquista
a pugni chiusi sfidavi tutti
correndo sulla pista
non ti fermava niente
neanche le delusioni
perché mentre correvi
a sostenerti
c'era la tua gente.

Quelle due ruote sapevano di polvere
e tutti quei chilometri
percorsi sotto ogni bandiera
ma tu passavi con la tua benda nera
ovunque ti trovava il sole
e ti accompagnava a sera.

Un giorno sulla pista
più non sei tornato
le lunghe attese di un campione soldato
di quella guerra che si combatte da solo
e che nessuno ha mai capito.

Quando avrai croce sulla tua terra
capiranno che avevi bisogno
sì, chiede aiuto anche un sogno
ma nessuno lo sente...

Ti hanno lasciato piangere
e non sei riuscito
a gestire la vita che avevi subito
e ti sei arreso.

Un campione che il vento aveva sfidato
con soltanto due ruote
solo... senza avvertire
se n'è andato.
Composta nel 2009
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Mi perderò

    Trovo tra i sentieri ombra
    per arrendermi, sostare
    prima di arrivare.

    Mi perderò
    sola nei pensieri, tra i rovi
    dove mi farò male
    così non sentirò ancora
    questo mio dolore
    che non mi lascia più.

    Mi riposerò stanca
    sopra quella pietra
    ancora la meta è lontana
    c'è un piccolo ruscello
    una fontana
    laverò il mio viso
    di lacrime salato e arresa
    un fiore coglierò
    è un barlume di speranza
    che tengo ancora accesa.

    Penso al mio posto preso
    da chi non meritava
    eppure lassù c'è sempre il sole
    sempre ti baciava
    hai già dimenticato chi t'amava.

    Guardo il cielo tra gli alberi
    e continuo a salire
    troverò la strada
    o mi dovrò pentire
    per questo continuare inutile
    verso una meta ignota.

    Intanto in questo momento
    forse mi perderò... e invece
    è quello che io sento
    la mia anima ora, ha bisogno di pace.
    Composta nel 2009
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Gocce amare

      Ancora sento il mio cuore
      voleva uscire dal petto
      l'ho tenuto stretto
      ancora puoi sperare.

      Forse gli ho raccontato una bugia
      e ci starà male
      ma una lacrima scende e sa di sale
      amara come il fiele.

      Ora so cosa vuol dire amare
      uno strappo nel quaderno della vita
      una pagina sbiadita
      per te che te ne vai...

      Rimangono i ricordi
      e conto i giorni
      e ne conto ancora
      ma si fa presto sera
      e ritorna il giorno.

      Sopra il mio comodino
      non tolgo la tua foto
      eppure mi fa male
      vederti ogni mattina
      pensarti e non sei qui.

      Eppure nella mano
      rimane una carezza
      l'ultima fatta
      l'ultima parola detta
      che ancora al cuore duole
      non riesco a dimenticare...
      Ancora spunta il sole.
      Composta nel 2009
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Pentirsi poi

        Mi respiri sul collo
        le tue mani sui fianchi
        un no mai pronunciato
        al tuo amore malato.

        Finalmente al mattino
        quella porta si apriva
        per lasciarmi da sola
        finalmente vivevo...

        Lentamente passavano l'ore
        e dovevi tornare
        lentamente morivo.

        Ma perché l'orologio
        non si ferma stasera
        quella birra bevuta
        la tua mano sudata
        ma io zitta, non potevo strillare
        i bambini non dovevo svegliare
        e con tutta la rabbia che avevo
        di più non potevo...

        Ogni giorno mi ripetevo
        che il coraggio dovevo trovare
        non potevo continuare
        conveniva scappare.

        Quel pentirsi poi
        rimanere da solo
        non ti ha fatto cambiare
        solo precipitare
        in un baratro immenso
        per fortuna ho salvato i miei figli...
        solo adesso ci penso.
        Composta nel 2009
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il barbone

          Venivi da non so dove
          andavi via e non sapevamo quando...
          Camminavi piano, tanto avevi tempo
          e sul tuo viso... un sorriso.

          Ne la pioggia, ne il sole ti fermava
          tu continuavi il tuo viaggio
          e la gente ti guardava
          rimaneva a pensare al tuo passaggio.

          Dovevi essere un signore
          da quel tuo portamento
          parlavi niente, ma molto lentamente
          la fronte alta e la chioma bianca
          come la barba morbida ed incolta
          la giacca ti cascava dalle spalle
          forse te l'avevano donata
          perché non era certo della tua misura.

          Un borsone tutto sdrucito
          forse pieno della tua vita
          o di quello che d'importante rimaneva.

          Sereno in volto
          non si scorgeva il tuo pensiero
          eppure di nascosto ti guardavo.

          Mille volte ringraziavi
          per quel poco e ti accontentavi
          poi riprendevi il cammino
          e ti allontanavi.

          Eravamo quasi diventati amici
          si faceva a gara nel quartiere
          per aiutare quel vecchio barbone
          buono e gentile da morire.

          Un giorno non tornò
          fu lungo l'inverno
          e lui dolcissimo declinava ogni invito.

          Morì sotto il suo cartone
          ed accennava un sorriso
          forse, già era in Paradiso.
          Composta nel 2009
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il temporale

            Nuvole nere sopra questo cielo
            sono parole a stento trattenute
            che adesso fanno male
            questo temporale dopo tanto sole
            è stato un colpo al cuore.

            Cerco di pensare
            che tutto può passare
            ma dentro me è successo
            non sono più la stessa... adesso.

            Quanto si cambia
            per la delusione
            che non è più promessa.

            Eppure ti ho amato più della mia vita
            perché eri l'unico mio amore
            mi bastava guardarti
            e tenerti stretto
            e seguire ogni tuo gesto e le parole.

            Ed intanto crescevi
            come il tempo, cambia anche l'umore
            e tu ti sei lasciato trascinare
            da quel vento che tutto spazza via
            persino i sentimenti più profondi.

            Ti sei trovato in una tempesta
            un ciclone ti ha portato via
            quando ti vedrò tornare
            sarai quello di prima
            o sarà male
            avrò pietà di te
            spero avrò riposto ancora un seme
            un po' d'amore
            che dopo la tempesta
            col sole, di nuovo sboccerà.
            Composta nel 2009
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              mattinata con processione a mare

              Apri la finestra, stamattina è festa
              senti le campane
              è la giornata del pescatore
              metti la coperta al sole
              goditi quel fiore
              sul balcone.

              Guarda... c'è un gabbiano
              sul tuo cielo
              pronto a planare
              su una barca che torna
              e di fiocchi e lustrini già s'adorna.
              .
              Una tradizione che resta
              tutta da scoprire
              l'aria salmastra si respira
              il mare ha sparsi merletti e diamanti
              di luce brilla e di onde spumeggianti
              sembra si sia vestito
              per quest'occasione
              con i colori dell'arcobaleno.

              Tutte le barche illuminate
              a sera ci sarà la processione.

              Ogni anno tutti i pescatori
              ringraziano la Vergine Maria
              la portano in giro per il mare
              che ad ognuno dà vita
              perché la pesca sia sempre più proficua.

              Si muove da lontano
              quella scia di luci
              intanto s'ode un canto
              il cuore s'apre questa sera
              una lacrima, una preghiera...
              ognuno che si avveri un desiderio, spera.

              Poi improvvisa una chiarore sopra il mare
              come di giorno
              Illumina la notte, si vedono le sponde
              è tutto il bello che sembrava una magia
              e che ci dava pace
              in un momento
              affoga tra le onde.
              Composta nel 2009
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Parole inutili

                Uno sguardo
                e invece poi, tra noi
                parole inutili
                servite a renderci la vita
                come un dardo
                pronto a colpire per le cose futili
                quando bastava un solo sguardo...

                Tante volte ti ho pregato
                di non farmi male
                che un solo gesto
                senza poi pensare
                avrebbe spento il sole
                ma tutti i miei silenzi
                non volevi sentire
                e adesso te ne vai...

                Proprio ora, senza dirmi una parola
                tu sparisci e taci
                quando c'è da chiarire
                per quante volte ti ho detto di non parlare
                con la tua lingua hai ferito me
                e buttato a mare tutto il nostro amore.

                Piangendo ti dicevo basta, non esagerare
                ma tu testardo
                eri incapace di ascoltare
                sapessi quante ferite hai inferto
                mentre bastava solo uno sguardo per continuare.

                Ora non scrivere su fogli inutili
                non è normale
                tanto non cambia quello che io sento
                lasciali bianchi che non fanno male
                ma ora, più passa il tempo, a cosa vale...
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                  Scritta da: Marzia Ornofoli
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Requiescat da rosa mystica

                  Fate piano, è qui vicina
                  Sotto la neve,
                  Parlate adagio, lei può sentire
                  Crescere le margherite.
                  I suoi capelli d'oro luminosi
                  Oscurati dalla ruggine,
                  Lei che era giovane e bella
                  Trasformata in polvere.
                  Come un giglio bianca la neve
                  Non sapeva, quasi
                  Di essere donna, tanto
                  Dolcemente era cresciuta.
                  Legno di bara e pietra
                  Le pesano sul petto,
                  Io mi tormento il cuore,
                  Solo, lei riposa.
                  Ma basta, basta, non può sentire
                  Lira o sonetto,
                  Qui è sepolta la mia vita,
                  Ammucchiatevi altra terra.
                  Composta martedì 21 luglio 2009
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                    Scritta da: Paul Mehis
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Per la vecchia denti-storti

                    Conosco una donna
                    che compera continuamente puzzle
                    cinesi
                    puzzle
                    cubi
                    cavi
                    pezzi che alla fine s'incastrano
                    in un ordine
                    li completa
                    matematicamente
                    risolve tutti i suoi
                    puzzle
                    vive giù in riva al mare
                    mette lo zucchero fuori per le formiche
                    e crede
                    alla fin fine
                    in un mondo migliore.
                    Ha i capelli bianchi
                    li pettina di rado
                    ha i denti storti
                    e indossa ampie tute informi
                    su un corpo che molte
                    donne vorrebbero avere.
                    Per anni mi ha irritato
                    con quelle che giudicavo
                    eccentricità - come i gusci d'uovo a mollo
                    (per nutrire le piante
                    col calcio).
                    Ma infine quando penso alla sua
                    vita
                    e la paragono alle altre vite
                    più eccitanti, più belle
                    e originali
                    mi accorgo che lei ha ferito meno
                    gente di tutti quelli che conosco
                    (e per ferire intendo semplicemente ferire).
                    Ha passato periodi tremendi,
                    periodi in cui avrei forse potuto
                    aiutarla di più
                    perché è la madre della mia unica figlia
                    e siamo stati un tempo grandi amanti,
                    ma ne è uscita,
                    come ho detto
                    ha ferito meno gente di
                    tutti quelli che conosco,
                    e se guardi le cose così,
                    beh,
                    ha creato un mondo migliore.
                    Ha vinto.
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