Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Corteo

Un vecchio d'oro con un orologio a lutto
Una regina di pena con un uomo d'Inghilterra
e lavoratori della pace con i tutori del mare
Un ussaro della compagnia con un fesso della morte
Un serpente da caffè con un macinino con gli occhiali
Un cacciatore di corda con un danzatore di teste
Un maresciallo di schiuma con una pipa in ritirata
Un neonato in abito nero con un gentleman in fasce
Un compositore da forca con un pendaglio di musica
Un raccattatore di coscienza con un rettore di cicche
Un arrotino di Coligny con un ammiraglio di forbici
Una suora del Bengala con una tigre di San Vincenzo di Paola
Un professore di porcellana con un aggiustatore di filosofia
Un controllore della Tavola Rotonda con cavalieri dell'Azienda del Gas di Parigi
Un'anitra a Sant'Elena con un Napoleone all'arancia
Un custode di Samotracia con una Vittoria di cimitero
Un rimorchiatore di famiglia numerosa con un padre d'alto mare
Un membro della prostata con una ipertrofia dell'Accademia francese
Un robusto cavallo in partibus con un vescovo da circo
Un controllore dalla voce bianca con un piccolo cantore d'autobus
Un chirurgo terribile con un bambino dentista
e il generale delle ostriche con un apritore di Gesuiti.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Per ridere in società

    Ha messo la sua testa il domatore
    nella gola del leone
    io
    ho infilato due dita solamente
    nel gargarozzo dell'Alta Società
    Ed essa non ha avuto il tempo
    di mordermi
    Anzi semplicemente
    urlando ha vomitato
    un po' della dorata bile
    a cui è tanto affezionata
    Per riuscire in questo giuoco
    utile e divertente
    Lavarsi le dita
    accuratamente
    in una pinta di buon sangue
    a ognuno la sua platea.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Due

      Quando saremo due saremo veglia e sonno
      affonderemo nella stessa polpa
      come il dente di latte e il suo secondo,
      saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
      come i cieli, del giorno e della notte,
      due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
      come i tempi del battito
      i colpi del respiro.
      Quando saremo due non avremo metà
      saremo un due che non si può dividere con niente.
      Quando saremo due, nessuno sarà uno,
      uno sarà l'uguale di nessuno
      e l'unità consisterà nel due.
      Quando saremo due
      cambierà nome pure l'universo
      diventerà diverso.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Valore

        Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
        Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
        Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
        la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
        Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
        che oggi vale ancora poco.
        Considero valore tutte le ferite.
        Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
        tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
        provare gratitudine senza ricordare di che.
        Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
        qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
        Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
        la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
        Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
        Molti di questi valori non ho conosciuto.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: mor-joy
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Ancor dalla mia mente echi lontani
          d'un caldo tramonto non cancello:
          t'ammiravo nella limpidezza del mare
          e tu mi correvi incontro
          sotto il concerto delle onde,
          musica seducente e divina.
          Ti sussurrai piano
          sotto il volo dei gabbiani:
          "Che fiore che sei
          coi raggi sul viso".
          Silenziosa,
          al mio cuore ti stringesti
          mentre il sole ci donava
          gli ultimi battiti.
          Non lo so, eppur di noi
          esiste solo un ricordo.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Vellise
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Per non dimenticare

            Stelle di stoffa
            sui cappotti lisi.
            Quante volte re David
            si rivolterà nella tomba!
            Senza capelli in testa
            in fila indiana
            vanno incontro alla morte.
            Vecchi, donne, bambini.
            Il vento che porta lontano
            il suono delle sirene,
            sventola bandiere nere.
            Lucida follia
            resta sopra ai muri
            sale sul treno della morte.
            Alcuni non possono dimenticare,
            davanti agli occhi
            avranno sempre
            immagini orribili.
            Ma noi che non sappiamo
            che non eravamo lì,
            non dobbiamo lasciare
            che si dimentichi,
            che l'orrore, la follia
            possa tornare.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Quando... 2010

              Stringerai quello che non hai capito
              e solo fiori troverai
              quelli che ti ho lasciato
              fogli scritti e finalmente saprai
              quanto ti ho amato.
              Accenderai l'ultima candela
              e passerai il tempo guardando come si consuma
              quello che non hai mai visto, attraverso il fumo
              ti sembrerà più chiaro.
              Mi chiamerai ma sarò lontana, mi giungerà la voce
              la porto dentro il cuore, dimenticarti mai.
              Il volere distratto non ti ha fatto pensare
              Ed io ero lì ad aspettare
              non era mai per me il momento
              e mi dovevo accontentare.
              Non mi hai più trovato
              eppure lì mi avevi lasciato
              convinto di ritrovarmi.
              Sai non te l'ho detto mai, ma pensavo anch'io
              anche se per te mi sono persa.
              Ora cerchi quello che non hai mai visto
              né considerato
              e manca un pezzo al tuo orgoglio malato
              forse facevo parte dell'arredamento
              solo possesso non mi hai forse, mai amato.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: goccia di miele
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ritratto di donna

                Deve essere a scelta.
                Cambiare, purché niente cambi.
                È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
                Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
                neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
                Dorme con lui come la prima venuta, l'unica al mondo.

                Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
                Ingenua, ma ottima consigliera.
                Debole, ma sosterrà.
                Non ha la testa sulle spalle, però l'avrà.
                Legge Jaspers e le riviste femminili.
                Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
                Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

                Tiene nelle mani un passero con l'ala spezzata,
                soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
                una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

                Dove è che corre, non sarà stanca?
                Ma no, solo un poco, molto, non importa.
                O lo ama o si è intestardita.
                Nel bene, nel male, e per l'amor del cielo!
                Vota la poesia: Commenta
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Io non mi sento italiano

                  L'Italia è una repubblica democratica fondata... sulla pasta!

                  Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Mi scusi Presidente
                  non è per colpa mia
                  ma questa nostra Patria
                  non so che cosa sia.
                  Può darsi che mi sbagli
                  che sia una bella idea
                  ma temo che diventi
                  una brutta poesia.
                  Mi scusi Presidente
                  non sento un gran bisogno
                  dell'inno nazionale
                  di cui un po' mi vergogno.
                  In quanto ai calciatori
                  non voglio giudicare
                  i nostri non lo sanno
                  o hanno più pudore.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Mi scusi Presidente
                  se arrivo all'impudenza
                  di dire che non sento
                  alcuna appartenenza.
                  E tranne Garibaldi
                  e altri eroi gloriosi
                  non vedo alcun motivo
                  per essere orgogliosi.
                  Mi scusi Presidente
                  ma ho in mente il fanatismo
                  delle camicie nere
                  al tempo del fascismo.
                  Da cui un bel giorno nacque
                  questa democrazia
                  che a farle i complimenti
                  ci vuole fantasia.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Questo bel Paese
                  pieno di poesia
                  ha tante pretese
                  ma nel nostro mondo occidentale
                  è la periferia.

                  Mi scusi Presidente
                  ma questo nostro Stato
                  che voi rappresentate
                  mi sembra un po' sfasciato.
                  È anche troppo chiaro
                  agli occhi della gente
                  che tutto è calcolato
                  e non funziona niente.
                  Sarà che gli italiani
                  per lunga tradizione
                  son troppo appassionati
                  di ogni discussione.
                  Persino in parlamento
                  c'è un'aria incandescente
                  si scannano su tutto
                  e poi non cambia niente.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Mi scusi Presidente
                  dovete convenire
                  che i limiti che abbiamo
                  ce li dobbiamo dire.
                  Ma a parte il disfattismo
                  noi siamo quel che siamo
                  e abbiamo anche un passato
                  che non dimentichiamo.
                  Mi scusi Presidente
                  ma forse noi italiani
                  per gli altri siamo solo
                  spaghetti e mandolini.
                  Allora qui mi incazzo
                  son fiero e me ne vanto
                  gli sbatto sulla faccia
                  cos'è il Rinascimento.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Questo bel Paese
                  forse è poco saggio
                  ha le idee confuse
                  ma se fossi nato in altri luoghi
                  poteva andarmi peggio.

                  Mi scusi Presidente
                  ormai ne ho dette tante
                  c'è un'altra osservazione
                  che credo sia importante.
                  Rispetto agli stranieri
                  noi ci crediamo meno
                  ma forse abbiam capito
                  che il mondo è un teatrino.
                  Mi scusi Presidente
                  lo so che non gioite
                  se il grido "Italia, Italia"
                  c'è solo alle partite.
                  Ma un po' per non morire
                  o forse un po' per celia
                  abbiam fatto l'Europa
                  facciamo anche l'Italia.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                  Io non mi sento italiano
                  ma per fortuna o purtroppo
                  per fortuna o purtroppo
                  per fortuna
                  per fortuna lo sono.
                  Vota la poesia: Commenta