Le migliori poesie di Silvio Squillante

Studente universitario, nato venerdì 8 giugno 1990 a Nocera Inferiore (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvio Squillante

C'è qualcosa di ancestrale in questa notte

C'è qualcosa di ancestrale in questa notte
come un esplosione latente di vita
che non riesco a cogliere.
Sarà il cantilenante
gracidar di rane,
il ronzare dei pensieri
o il pesante respiro delle nuvole?

Questa è una di quelle notti in cui
i desideri si infrangono
lanciati a folle velocità,
da noi sognatori,
contro il muro della realtà
ma essi non muoiono, sono vivi
in una lenta agonia.

Questa è una di quelle notti
o forse no...
Silvio Squillante
Composta mercoledì 27 luglio 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Accendi il buio (light on the darkness)

    Solo dal lato oscuro della tua anima
    puoi apprezzare il frangente vivo dei tuoi giorni.
    Brucia... il fuoco che impoverisce i pregiudizi
    apri... la tua mente... inizia a viver davvero
    esplora il confine di questa stanza affollata,
    pericolosa magnifica linea di demarcazione
    tra la mia e la tua realtà.
    Quanto sei sicuro dei tuoi pensieri?
    Della tua mente? Dei tuoi cinque sensi?
    La bambina corre ancora prima di saper camminare
    gioca col sole, lo accarezza, lo culla
    e non si ustiona perché
    solo chi osa col cuore si fa scherno della paura!
    Silvio Squillante
    Composta domenica 8 novembre 2009
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Diventare grande...

      Ridammi le mani sporche d'inchiosto,
      lo sconvolgente odore di cioccolato sulle labbra
      mentre si fa acre quello di sangue e di lametta.
      Occhi viola d'emozione
      se una madre perde la speranza.
      Restio a dimenticar la nuvola con la quale giocavo,
      rimango all'ombra di una scrivania
      sciogliendo la mia età in lacrime di latta.
      Silvio Squillante
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Maledetto è il giorno in cui son nato

        Dei pensieri è assordante il canto,
        una familiare sensazione di soffocamento
        mi persuase nel tirar giù
        le tende dall'indifferenza.
        Sempre meno cupa è la finestra
        che ha sempre avuto tanto da nascondermi.
        La luna da onnisciente narratrice
        s'accende di un inquietante pallore.
        Bacco si abbatte su una vetusta anima,
        maioliche bagnate da nere ombre,
        lunghe le mani, rossi gli occhi.
        L'ingenuo fanciullo
        capisce che inutile
        accende la bagnata luce dei suoi occhi,
        contro tenebre cosi vere.
        Silvio Squillante
        Composta sabato 6 novembre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          La poesia ovvero

          Bastò un distico di Rimbaud
          a sradicare la mia esistenza
          dai valori a tutti noti.
          Bastò quel respiro per inseguir
          la parola che "parla da sé"
          per ritrovarmi, poi, appeso
          come cencio nel fiume della poesia.

          Sarò violento ed arroventato,
          nero figlio del mio stesso bruciare
          e con mano ferma segnerò
          l'attimo più alto del mio impetuoso ardere.
          Sarò lo spirito pigro e privo di fiamma
          che appoggiato alle "sue stelle"
          ammirerà di esse la bellezza e la frammentarietà.
          Silvio Squillante
          Composta venerdì 10 dicembre 2010
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Andar via dal letto di lei...

            Andar via dal letto di lei
            per evitar di lasciarci dentro il cuore.
            Crescere in fretta
            per paura dei sogni.
            Riempire di rumori le orecchie
            evitando il lamento di una madre straziata.
            Giocare a vivere
            sotto gli occhi vigili della società
            per paura d'essere se stessi,
            nient'altro che danzanti sputi
            sul davanzale della realtà.
            Silvio Squillante
            Composta domenica 6 marzo 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Quanti cieli ho visto...

              Quanti cieli ho visto,
              a farmi compagnia c'eran sempre
              aquiloni e nubi di pensieri,
              ho distrutto castelli di sabbia
              e aperto spiragli nelle notti nere di nuvole.
              Nei sanguinolenti tramonti di settembre,
              ho asciugato la febbre di vita
              dalla fronte degli uomini liberi,
              quelli che scandiscono il tempo
              in battiti di cuore.
              Quanti cieli dovrò ancora vedere,
              a quanti sguardi fissi verso l'orizzonte
              dovrò ancora rubar le lacrime,
              quante piume d'angelo dovrò spazzar via.
              Lega le tue speranze al vento, piccola,
              prima o poi qualcuno le ascolterà.
              Silvio Squillante
              Composta mercoledì 27 aprile 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante

                L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato...

                L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato
                ma è allo stesso modo incapace
                di non farsi beffa
                di chi appar diverso
                per la sua pelle, per la sua sessualità;
                pensa a quanto è singolare l'umanità
                così strana da non ammettere
                altri esseri al suo pari.
                Mi ritrovo in silenzio a render grazie ai fiori
                per le loro sfumature, tutte diverse,
                e tremo pensando a ciò che la farfalla
                potrebbe dirmi
                infondo io non so ancora volare.
                Silvio Squillante
                Composta sabato 14 maggio 2011
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Sembra quasi dolce dirsi addio...

                  Sembra quasi dolce dirsi addio
                  in questa notte fatta di bugie
                  che avvolge il nostro mondo,
                  mentre tu persa nei miei occhi
                  mi regali le tue labbra
                  per sfamare il mio desiderio d'affetto.
                  Compagnia non avrò mai
                  dai verbi al passato che regalerò a tutti
                  quando te ne andrai
                  ma adesso è ancora ieri
                  ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
                  Nell'aria c'è profumo d'amore,
                  nei pensieri profumo di lacrime.
                  Silvio Squillante
                  Composta domenica 24 giugno 2012
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