Circondami di luce
Mentre danzerò per te
In ginocchio a mani nude
Traccia solchi da riempire
Di rami secchi appassiti
Di ricordi passati
E dai fuoco
al buio, Al cielo e le stelle
Sopra di me
Vola via
E ti piangerò
da questa Gabbia dorata.
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Circondami di luce
Mentre danzerò per te
In ginocchio a mani nude
Traccia solchi da riempire
Di rami secchi appassiti
Di ricordi passati
E dai fuoco
al buio, Al cielo e le stelle
Sopra di me
Vola via
E ti piangerò
da questa Gabbia dorata.
Che bello era rivederti
Dai riflessi
Sull'acqua cheta
Mentre Parlavamo
delle nostre speranze
Tra il fresco delle anemoni
E i gigli d acqua
Qualche onda s'accavallava mentre
Speravamo in
un domani migliore
E lo stagno evocava silenzi
D un tempo
Ormai passato
Esisterà una intercapedine
Tra me e te?
Dove giacere
Tra olezzi di fiori
Oramai appassiti e cartoline
Sbiadite?
Si spacca umida
La terra rossa
All imbrunire
Tra i seni e le gambe tue
Presto germoglierà pane
Il biondo grano
Che stringi nella mano
Ma ancora il seme è verde
Nella spiga ruvida
Ingenui come due fiori
Appena sbocciati
La notte ci sorprende
A parlar di noi
E allora sbrigati
A sussurrarmi il tuo amore
In silenzio.
Dall'alba al tramonto sono sempre dentro un sogno
perché trovo che il tempo speso con te
è la mia ricchezza oggi, e lo sarà anche domani.
Ognuno, sceglie per se stesso, e anche per la persona
che ci accompagna per la vita.
Ogni sera sediamo accanto al fuoco
E stiamo, in un volo di rondini a primavera
In un paradiso, di cui non puoi fare a meno...
Tu mi ascolti con passione, e mi sorridi
ed il vento rinnova le nostre promesse
dell'amore, rimane sempre qualcosa...
Sento il tuo cuore volare libero
come le nuvole nel cielo.
E forse anch'io volo insieme a te, in un rincorrersi di affetti
perché mi ritrovo sempre sui tuoi passi.
Portami via
dove terra non tocca
e mare non bacia
Portami tra merletti di spuma e nuvole e vento,
negli anfratti dell'anima
nelle chiuse di pensiero.
Portami dove il sole buca il tramonto e
le stelle offuscano l'alba.
Portami dove riposa il silenzio e la nebbia fa da cuscino
mentre sottovoce la notte ti sussurra il mio nome
e tu rispondi al suo canto,
accarezzandomi.
Donne?
Lo so,
UOMO a te possono sembrarti alieni
resteresti ore ad osservarle per poter
percepire tutto ciò che di lei vorresti capire.
Magari in uno di quei giorni semplici quelli di ordinaria monotonia per scorgere in lei un qualcosa che possa essere comprensibile ai tuoi occhi, eppure no... no non ci riesci.
Ti soffermi tra le righe delle sue parole per cercare un varco di comprensione ma è tutto inutile.
Ti chiedi perché, LEI è così complicatamente perfetta per te.
Per te, che non curi la tua barba ma lei sa renderti affascinante,
per te che non curi la tua anima eppure lei la vede casa per abitarci.
Vivi la sua follia, attendi di poter dire qualcosa,
osservi i suoi lustrini di femminilità che si posano nei tuoi occhi, le ami e le odii, le perdi le cerchi, le respingi eppure loro sono sempre li quasi come una ammirazione perversa, sai che sono come lame e fiore, come terreno arido e ricco,
un angolo di paradiso tra le loro cosce,
un dolore alla loro mancanza.
Donne?
lo so,
UOMO ti chiedi perché fanno parte del tuo destino,
perché non te ne liberi mai, perche ti rendono diverso.
Sei seduto e bevi, osservi e senti il loro profumo, ti perdi nel loro coraggio, ti cerchi nei loro ricordi e ti stordisci della loro femminilità, sai che sono una maledizione eppure non cerchi altro che quella maledizione.
Sono la compagna della tua vita, la barba bianca sul tuo volto, e ti rendi conto che per fare l'amore con loro
ci vuole anima non tempo.
Scaldano ogni attimo della tua vita l'olio e l'acqua santa,
il miracolo della tua vita, la carne rosa sulle tue lenzuola nere di seta.
E ti piace ascoltarle perché sai che nei suoi vissuti, tu, sei il protagonista e non c'è calore più forte che possa farti sentire vivo, perché loro sono più forti di te.
Senza Donne nessuno dei tuoi racconti si fa entusiasmante nessuna storia potrai mai raccontare,
e ti chiedi perché, a volte sono così dannatamente belle da amarne tante ma volerne sempre e solo una.
Come se ti incamminassi in un inferno,
e fermandoti a ricordare ti trovi in paradiso.
le Donne?
si lo so,
UOMO quando la tua bocca tocca le sue labbra tu sei perso, quando le tue mani toccano le sue cosce il profumo ti invade, e non c'è peccato più forte di questo da voler commettere.
Il tuo destino si fa Donna... la tua vita si accompagna a LEI... e quando tutto questo ti è chiaro, sai perché
le Donne sono un angolo di magia da capire, poesia ossessiva
e se fuori piove nel tuo letto consumi il sole.
LI, dove nella notte perdi il giorno e tra le sua carne perdi la dignità di Maschio, e ti rendi conto che senza lei non hai un DIO da pregare se il tuo mondo cade.
Le Donne?
il tuo destino.
Mi sono imbattuta nella più stupida realtà,
mi sono presa gioco di me,
non avrei mai puntato quel numero,
in quell'oscura stanza,
dove tutto è concesso,
dove niente è donato.
Mi sono lanciata priva del paracadute
da un precipizio che parlava di suicidio,
in una notte di luglio che fremeva di fame di vita.
Un'allucinazione che ferma mi ha accecata,
incredula e stordita in mezzo ad una strada,
in un paese insignificante che forse sarà eletto galeotto.
Sono cellule che si mescolano fra loro,
in secondi che sembrano miliardi impazziti,
mi nascondo dietro al mio lato solare,
addobbando nascosta una timidezza sfrenata.
Balzano le ore come palle agitate,
dentro al flipper dell'esistenza,
nel buio della sera che si fa silenziosa.
Mi avvolgo e mi svolgo in discorsi spesso senza sfondo,
osservandoti di sottecchi,
si cela un'anima
che ha troppo passato.
Esitiamo a congedarci,
esausti di felicità,
increduli della sorte.
In fretta apro la mia auto,
lì sospeso un abbraccio
fatto di speranze e sogni,
oggi tali,
domani chissà.
Sono qui,
i lucciconi agli occhi,
sguardo fisso
Nonostante tutto,
sogno, spero
nel nuovo futuro.
Sono rimasta lì ad assaporare il silenzio
e quel vuoto assoluto di una mancanza che diventava presenza assordante
mentre il viso si bagnata di una singola lacrima
Una lacrima di Pierrot che ferma rimaneva lì unica e densa
Forse in attesa di qualcosa che riportasse un lieve sorriso.
Tutto quello che dobbiamo essere è,
un incastro perfetto con il proprio essere,
un ruggito contro maschere taglienti,
una saggezza tra i capelli grigi e ancora l'odor di caramelle.
Tutto quello che dobbiamo essere è,
il farò nella tempesta per chi ci ama,
una marea che denuda le anime,
un bagaglio di cuore che trova casa,
il timoniere della propria vita
su approdi d'emozione.
Tutto quello che dobbiamo essere è,
un suono che non si trasformi in bieco rumore,
Il tempo che resta a non sanare ferite,
Abiti stretti da non scucire,
momenti d'angoscia scaldati dal sole.
Tutto quello che dobbiamo essere è,
Coraggio di essere.