Ancora amore
L'inebriante profumo
incanta
il mio cuore
che si fonde in un battito
di respiri
che si inseguono
fino alla pace di un attimo
dove l'anime
si legano
in un sorriso infinito
che rapisce
il mio viso
ed è ancora amore.
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L'inebriante profumo
incanta
il mio cuore
che si fonde in un battito
di respiri
che si inseguono
fino alla pace di un attimo
dove l'anime
si legano
in un sorriso infinito
che rapisce
il mio viso
ed è ancora amore.
Sei la ragion d'essere,
la ragion di stato,
la ragion pura,
la ragion pratica,
sei la ragione di ciò
che nasce, cresce, muore.
Sei la forza di gravità,
la forza centripeta,
la forza centrifuga,
la statica, la dinamica,
sei la forza ch'è in tutto ciò
che vive e si trasforma.
Sei, infine, il battito
d'ali o del cuore,
sei il silenzio,
sei il rumore.
Cerco l'amore che mi fa dannare,
cerco l'amore che mi fa tumultuare,
cerco l'amore che mi fa scuotere.
Cerco l'amore vero.
L'avventura della vita già mi basta.
Abbracciami, stringimi
tra i tuoi pensieri
nel silenzio delle tue labbra
che tace t'amo tra i sospiri.
Con le mani prendimi l'anima
come fosse, per l'ultimo sorso,
un fiotto d'acqua sorgiva.
So che cadono le foglie.
Lo so, ma non le vedo.
Cambiano colore,
come i miei capelli, bianchi.
Alcuni ricordi, però, no.
Non cadono,
non cambiano.
Restano appesi alla mia
vecchia memoria.
E io li vedo.
Ricordo una volta
in cui compresi l'amore.
Era autunno, come ora.
Caddi nel fango
e mi sporcai.
Una mano mi prese,
mi fece alzare e mi lavò.
Era mia madre.
Scoprii, quel giorno,
il potere dell'amore:
ovunque entra, muta
il difetto in meraviglia.
Quando si accorse
che vagavo nel buio,
e mi donò i raggi del sole,
capii che cos'è l'amore.
Ho bevuto le tue lacrime
e mangiato i tuoi singhiozzi
ho rotto il tuo pianto
cominciando il mio
lontano dai tuoi occhi
ho costruito una branda
su cui riposare
Ho cucito le voragini del tuo cuore
prendendo del filo dal mio
ho addolcito la tua anima
passandoti il miele dalle labbra
ho costruito una branda
su cui fare l'amore,
con te.
Ho scritto t'amo
in ogni laddove
in riva alla spiaggia
all'arrivo dell'onda
l'ho messo al riparo
dietro uno scoglio
l'ho nascosto al tempo
alle parole.
L'ho scritto nei fondi di caffè
sul tavolino di un bar
sul marciapiede
su un foglio di carta
in una poesia.
L'ho detto con un bacio
con un ti voglio
con il silenzio di uno sguardo
con un sospiro.
L'ho detto sottovoce
l'ho urlato alle stelle
l'ho affidato al vento.
Se ora guardi
lo troverai tracciato
in un sogno
in fondo al cuore
nel prossimo bacio.
I suoi petali aperti e d'oro,
su essi coccinelle rosse,
prese da fremiti d'amore.
Farfalla bianca, si posa,
dove il pudore delle tue labbra
prese possesso delle mie.
Al tramonto ti tinsi d'arancio,
rovesciandomi a terra,
sull'erba bagnata
il primo fiore d'amore si chiuse.
Pura la luce della luna
dipinse tutto di azzurro
corpi nudi inclusi.
Non riuscivamo a rallentarci,
scossi da quel silenzio,
che le nostre ombre
sembravano profanare.
Sotto una corona di stelle,
altri fiori nacquero quella notte:
ardenti, di un giallo vivace,
e fu l'alba a placarne la sete.
Il vagito d'un fiore
arriva tra le braccia
della giovane madre,
la perla esce dal guscio,
adagiata sul seno,
il bagliore della stella
entra nella dimora
la vita è un dono d'amore donato,
non è solo una data.