Sono mute le mie labbra al tuo cospetto ed echeggia il mio cuore come una notte di tempesta se solo la tua ombra da lontano io scorgo come un'ape di nettare nutrita torno in vita col vigore di un bambino potessi io in un sonno profondo calare la mia mente allo svanire delle tue sembianze col letargo del sole per rivivere domani.
Ti amo e non potrò mai dirtelo. Se non capisci il mio sguardo, se non ti accorgi dove vorrebbero essere le mie mani, non posso aiutarti. Solo pacche sulle spalle tra noi. E battute maschie. E racconti di notti in bianco, tra mille conquiste. Le tue. Ti ho amato all'improvviso come lo schiaffo di una grappa secca, che brucia dove passa e lascia il segno. Amo la tua barba, scura, folta. Il tuo sguardo profondo, le mani nodose. Il tuo sesso che immagino duro come il mio. Sì, il mio cazzo inutile che taglierei per un tuo sorriso.
Si trovarono ad una manciata di centimetri l'uno dall'altro e il suo viso sotto il riflesso della luna appariva talmente perfetto ch'era impossibile non rimanere a contemplarlo con gli occhi propri di chi osserva il mondo per la prima volta.
A tessere i miei sogni non ci riesco, a tessere le mie illusioni non ci riesco, a tessere i miei difetti non ci riesco, a tessere i miei dolori non ci riesco, eppure c'è gente che ci riesce. Ma a tessere il vento non ci riesce nessuno. Fu per questo che quando una mano mi accarezzò il viso rimasi beatificato. Fu l'unica donna, che fra tante riuscì a tessere il mio mesto cuore con la sua gioia e con il suo amore.
Un lungo muro d'ombra mi separa da te. Il sipario cala fra noi, il cielo è buio. Fitta nebbia scende e avvolge il nostro amore, triste realtà di un labirinto senza apparente via d'uscita.
Il tuo cuore si gela, lago in pieno inverno, il mio arde d'amore per te. Solo la speranza, fiammella ancora viva, rende magiche le mie notti passate a pensare ancora a te.