Scritta da: Gerardo Migliaccio
in Poesie (Poesie d'amore)
Sole calante serata galante.
Luna calante, nottata fiammante.
Oggi è il giorno buono.
Composta mercoledì 12 aprile 2017
Sole calante serata galante.
Luna calante, nottata fiammante.
Oggi è il giorno buono.
Gli amori si mancano,
si cercano tra i punti fissi del cuore
con le distanze che trovano,
vicinanze impensabili.
Gli amori si mancano,
Se non camminano su binari unici
Ma si cercano, nelle coincidenze.
Gli amori sono frenetici, palpitanti
scalciano come puledri selvatici
E non temono recinti.
Gli amori si mancano
in parole non dette,
In gesti non fatti,
in ciò che non si vede.
Gli amori si mancano,
Nella passione che ha voglia di tuffarsi e volare,
nel baratro del piacere,
nel tempo che si confessano.
Gli amori si mancano,
Quando non si cercano in dolci carezze
quando si afferranno per i capelli a trattenere quei pensieri,
scacciati ad occhi chiusi
mentre stringono la testa.
Gli amori si mancano
Se lasciati andare nel vuoto
precipitano,
urlando,
si aggrappano alla carne
con le unghie
mentre rotolano nel mancarsi.
Non si può smettere di essere folli,
voglio essere quel raro respiro
che prova a respirarti.
Non resto indifferente al tuo essere,
perché mi inebrio al sol pensiero
di appartenerti.
Non perdonarmi se la mia forza si perde,
non perdonarmi se il mio desiderio mi tormenta,
perché se fosse un errore amare,
io sarei una grande peccatrice
ti implora non farlo!
Non perdonarmi... mai.
Ricordami le sue carezze, tempo,
e le parole sussurrate sottovoce
così come quando tutto si fermava
e noi eravamo noi.
La primavera stagione d'amori
dove tutto è più vivo
e persino i colori
diventano accesi
con la luce del sole
che scalda e toglie i tremori
dell inverno passato
anche da un cuor che
è stato spezzato!
Nei pallidi anfratti della malattia
mi osservo allo specchio dei tuoi occhi
e mentre le occhiaie solcano la mia vanità
le tue carezze disegnano il mio viso di splendida bellezza
nel candore della mente che anela tenerezza.
Il viaggio più bello non è un luogo,
è ogni volta che mi stringi al tuo petto
e sento i battiti dei nostri cuori,
è ogni volta che mi guardi negli occhi
e mi fai intravedere nuovi orizzonti.
Il viaggio più bello sei te...
ogni volta in cui siamo "noi"
in un verbo infinito.
Come ti fai leggera
quando con un gesto involontario ti sciogli i capelli,
quando pronunci la parola poesia
e sei aria e richiamo.
Chiudo gli occhi, è sei finestra,
chiudo un libro, e ti fai verso.
Come ti fai leggera quando sorridi,
quando il tuo silenzio converge
nel mio.
Spesso la gente fraintende la parola leggerezza,
e tutto questo sa di poesia.
Non a caso è un verso che prende il volo
ad insegnarci la caduta portandoci via.
Ti porto dentro un arco di fiori mano per mano
ti chiedo di tornare indietro di un pensiero
coltivare un fiore
portare avanti le sue radici
Quanto tempo si ferma in un colore
a volte sfuma, mi dici;
rilascia nell'aria l'aura che respiriamo.
Gli occhi che uso per cercarti,
l'immediata mutazione delle foglie allungate dal suono dell'autunno.
Io sono questa foglia distratta dove gocciolano linee di luce
il linguaggio incompiuto di una carezza.
Amare i tuoi occhi è rimanere,
è sciogliersi in un punto sicuro
a cui adegui l'abito, il paesaggio,
un altro numero. Un'altra taglia.
Punto il glicine bagnato dalla rugiada
nei miei occhi,
lo fisso sulla porta di legno, ed è parola,
lo punto alle labbra, ed è silenzio.
Amarsi e non poter vivere insieme
è morire,
vivere insieme e non amarsi, è uccidersi
giorno per giorno.
Sarà autunno quando le nostre parole troveranno il loro suono,
quando aspettarsi sulla porta sarà camminare
per vedere se c'è ancora qualcosa di noi.
Ma la primavera non ama i dolci né i debiti.
Mi cade ai piedi una goccia:
bagna la punta destra dell'ombra. S'acquieta.