Scritta da: Pietro Esposito
in Frasi di Film » Commedia
Perché se lei morisse, tutta questa messa in scena del mondo che gira, non la riuscirei a sopportare!
Attilio (Roberto Benigni)
dal film "La tigre e la neve" di Roberto Benigni
Perché se lei morisse, tutta questa messa in scena del mondo che gira, non la riuscirei a sopportare!
La fortuna è come il giro di Francia, uno lo aspetta a lungo e poi passa in fretta, quando arriva il momento bisogna saltare le barriere senza esitare.
Frank: Brenda, io non voglio più mentirti, va bene? Non sono un medico. Non ho mai studiato medicina. Non sono un avvocato, non mi sono laureato ad Harvard. Non sono luterano. Brenda, sono scappato di casa a 16 anni un anno e mezzo fa.
Brenda: Frank. Frank... non sei luterano?
La differenza tra voler bene e amare è che se tu vuoi bene a qualcuno puoi farne a meno ma se ami qualcuno non puoi vivere senza.
- Chad: E quando ci daranno il diploma, avremo finito qui!
- Troy: E cosa ti fa pensare che ci daranno il diploma?
- Sharpay: Ooooh...
Tutte le ragazze sognano il principe azzurro. Lei deve cercare di non farselo scappare.
Caro David,
abbiamo perso i contatti da un po' e così ho avuto il tempo che mi serviva per riflettere su me stessa.
Ti ricordi di quando mi hai detto che dovevamo vivere insieme ed essere infelici per poter essere felici?
Considerala una testimonianza di quanto ti amo aver passato tanto tempo a sforzarmi di accettare la tua offerta; ma un amico l'altro giorno mi ha portata in un posto sorprendente, l'Augusteo [...]
è uno dei posti più silenziosi e solitari di Roma. La città vi è cresciuta intorno durante i secoli... è come una ferita preziosa, come una tristezza a cui non vuoi rinunciare, perché è un dolore troppo piacevole.
Tutti vogliamo che le cose restino uguali, David, accettiamo di vivere nell'infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma io ho guardato questo posto, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere sé stesso, e mi sono sentita rassicurata.
Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola vera trappola è restare attaccati a ogni cosa.
Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione.
Anche in questa città eterna l'Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni.
Sia io che te meritiamo di più che stare insieme perché altrimenti abbiamo paura di essere annientati.
Dicevo che mi stavo innamorando da morire, ma mi sbagliavo, perché per la prima volta in vita mia mi stavo innamorando da volare.
Secondo Platone l'uomo una volta era così, come questa mela, perfetto. Bastava a se stesso ed era felice. Non c'erano distinzioni fra uomini e donne. C'erano soltanto questi individui perfetti e felici, Solo che un giorno Zeus che era geloso della loro perfezione... zac... e da quel giorno l'uomo ha cominciato a cercar disperatamente la propria metà perché da solo si sentiva incompleto e infelice. Solo che per quanti tentativi facesse non riusciva mai a trovare la sua metà esatta. E non ce la fa tuttora, perché praticamente è impossibile trovar la propria metà e riconoscerla. Ci vorrebbe un miracolo.
- Pensa che c'è da sempre.
- Cioè?
- No dico il mare. Esiste da sempre.
- E quindi?
- Tu ci hai mai pensato che al Mondo ci sono cose che vivono molto più di noi? Le case, per esempio. Le case vivono un sacco di tempo. O le strade. Prova a pensare alle strade costruite nell'Antica Roma che sono lì ancora adesso. Ma anche le sedie, eh. Io a casa ho delle sedie che avranno... trecento anni.
- Pensa quanti culi avranno visto passare.
- E non ti fa nessun effetto?
- Prova a pensare alle cose che hai fatto nella vita.
- Eh.
- Le rifaresti?
- Vincenzo: Si.
- La vita... la vita è questa è questa. In questo momento, è adesso, capito? Il mare non pensa, ma c'è da sempre. Invece noi pensiamo e moriamo.
- Vincenzo: Che paragone è questo?
- Sarà bello quello delle sedie!