Scritto da: Emanuele Annuario
in Diario (Quotidianità)
Certe volte la mia stanza rispecchia i miei pensieri, passa da uno stato di ordine totale ad un subbuglio colossale.
Composto mercoledì 27 dicembre 2017
Certe volte la mia stanza rispecchia i miei pensieri, passa da uno stato di ordine totale ad un subbuglio colossale.
L'unico regalo che non troveremo sotto l'albero di Natale sono le persone che abbiamo tanto amato e non ci sono più, i nostri cari. Sapete cosa si prova? Un immenso dolore. Perché vorresti riabbracciarli e non puoi, vorresti dire a loro quanto ti mancano e quanto li amavi, ma non puoi più né vederli né sentirli.
Chi ha un cervello lo usi... è gratis!
Col tempo ho capito che voglio vivere una vita semplice, senza preoccupazioni, senza stress e che non ho bisogno di molte cose. Voglio solo essere felice.
Mai generalizzare, tutto è relativo.
Ho un carattere, che non è adatto a questa società moderna.
Sapersi scusare e riconoscere un errore fa parte dell'essere una persona vera, autentica, che non indossa la maschera della perfezione. Da questa consapevolezza si parte, si ricomincia, con la speranza che da quello sbaglio nasca qualcosa di positivo, con la certezza che la dignità non la devi perdere mai per nessun motivo.
È vero che sono una donna complicata. Ciò che mi viene dato nelle circostanze giuste, mi fa sentire scontata. Preferisco chi riesce a sorprendermi con una cavolata durante un giorno qualunque, perché dimostra di avermi pensato davvero, che gli sono mancata veramente. Il resto, lo lascio a chi vive di cortesie.
Quando la vita ti fa dono di persone speciali, non chiederti quanto durerà o come andrà a finire, ma goditi quei momenti, finché puoi, finché ci saranno, perché saranno piccoli frammenti di stelle, donati per te dalla luna.
Lui: Come fai a sopportare tutto questo?
Lei: Mi drogo di musica.