Scritto da: Sabrina La Rosa
in Diario (Esperienze)
Ho sempre avuto il debole per i casini più impensati, per le situazioni più difficili. Non ho ancora capito se sono io a cercarli o se mi vengono a trovare.
Composto domenica 12 aprile 2015
Ho sempre avuto il debole per i casini più impensati, per le situazioni più difficili. Non ho ancora capito se sono io a cercarli o se mi vengono a trovare.
La mia forza è che me ne sbatto proprio. Piaccio? Ne sono contenta. Non piaccio? Mi va bene lo stesso. È questo che dà fastidio di me, non permetto agli altri di farmi cambiare umore o di rovinarmi le giornate. Ho già dato in quel senso. Ora basta!
Sarò antica e fuori moda, non importa. Per me, le donne, devono essere donne e non fare l'uomo per mettersi in mostra e poi lamentarsi dietro le spalle. Ma anche gli uomini non devono dimenticare il loro ruolo, perché qui stiamo confondendo troppe cose. Anche nel tremila, un uomo che va dall'estetista per farsi le sopracciglia, mi farà un po ridere e piangere.
Passa tempo, anche tanto, e finalmente capisci perché certa gente non ti sia mai piaciuta. Le chiamano coincidenze, per me è intuito e sesto senso, che purtroppo sbaglia raramente.
Di novità non ce ne sono. Ci sono io, di nuovo. Di nuova ci sono io. Un po' di passato, un po' di futuro, quindi un po' delle persone e del tempo che ho vissuto, dei luoghi visti, dei profumi sentiti e dei pensieri pensati. Ma soprattutto di curiosità che avanza, fiori che sbocciano e altri che appassiscono.
Ho vietato a me stessa di chiedermi come andrà a finire tra di noi, voglio piuttosto progettare la mia storia, quella che non ho mai avuto il coraggio di scrivere e di vivere. A volte ci dimentichiamo di noi stessi, ci lasciamo coinvolgere in altri sentimenti, dimenticando l'amore proprio.
Lascio che il silenzio e la discreta presenza della natura mi trasporti dove regna la vita e dove tutto scorre via leggero, scandito dal ritmo di un cuore che batte. Assaporo con calma la serenità con cui il mio corpo torna all'origine di ogni cosa e ringrazio la vita che mi ha resa sensibile e capace di amare. Adesso tutto appare diverso, il male non procura più tutta quella sofferenza, provo leggerezza e, guardando il mondo dall'alto, capisco ancora una volta che solo l'amore conta e rimarrà indelebilmente segnato nei cuori di coloro che amo. E la paura svanisce.
Ci sono momenti nei quali basta un niente a scatenare un vero e proprio terremoto dentro di te. Un'emozione, un abbraccio, una carezza e ti accorgi di avere il viso bagnato dalle lacrime senza capirne il motivo; cerchi di dipingere un timido sorriso sulle labbra, perché neanche riesci a pronunciare una parola, tanto è intensa l'esplosione di emozioni che ti ha travolto il cuore e l'anima. Ti rendi conto che ogni tua difesa è crollata e ti senti in balìa delle emozioni, che come una tempesta ti travolgono, trasportandoti proprio dove sei destinato ad arrivare.
Ho incontrato persone che sembrano nutrirsi solo di cattiveria e che sono felici solo se possono fare del male. Io continuo a nutrirmi del bene e camminare a testa alta.
C'è qualcosa che ci accarezza, qualcosa che non è né vento né tatto, invisibile alla vista, silenzioso, eppure ci assale d'improvviso. Un'idea si fa breccia nella nostra mente e un brivido percorre la nostra pelle. Prendiamo allora consapevolezza di un qualcosa che va oltre i sensi e la materia, e che ci fa sentire meno soli. Percepiamo gli altri. Animali e piante, e le cose anche se sono distanti. Sembra una magia, una follia, un'illusione. Per alcuni resta questo, per altri è la realtà che cerca di parlarci con il massimo della sincerità.