Grazie, una parola che oggi si dice poco eppure di enorme valore. E quando a dirlo è un bambino, resti in silenzio a guardarlo, non te lo aspettavi, e comprendi che è grande colui che sa riconoscere il valore di un "grazie".
Non adiratevi, né risentitevi, le parole si valutano dalla bocca di chi le pronuncia, e se il soggetto è zero, non offendetevi: non sta insultando voi, ma se stesso.
La diversità non è essere diversi, ma unici. Un fiore non sarà mai uguale ad un altro, ma questo non vuol dire essere inferiori, vuol dire essere speciali per quelle poche persone normodotati che non ci guardano con indifferenza ma ci accettano per quel che siamo: diversamente abili.
Si può essere eleganti anche con un semplice vestito fatto di solo carta. L'eleganza non risiede in un abito firmato, ma nell'anima di chi lo indossa.
Se la verità venisse a noi in tempo, le bugie avrebbero le gambe corte, le orecchie non sarebbero lunghe, la bocca la si userebbe più per baciare, che per parlare.
Mia nonna diceva sempre: i dispiaceri, la solitudine, fanno ammalare l'anima, ci invecchiano più degli anni.
Non si giudica una persona dai vestiti logori o dalle scarpe rotte. Ho visto più dignità indossata da persone vestite di stracci camminare a testa alta, e molta più sporcizia addosso a persone vestite in giacca e cravatta.
Ogni tanto fatela qualche pazzia. Perché di noia, l'amore muore.
L'ignoranza si veste d'arroganza. L'intelligenza si sveste, e si mostra in giro nuda.
I bambini non sono come gli adulti, se vogliono ascoltarti, lo fanno, se non vogliono sentirti te lo fanno capire mimando il gesto del dito poggiato sulla bocca, e sembrano dirci: tacete se usate parole per offendere.