Scritta da: Rossella Di Venti
Difficilmente ci si siede sulla panchina dell'umiltà. Lo fa solamente colui che conosce la fatica nello stare sempre in piedi.
Composta venerdì 23 aprile 2021
Difficilmente ci si siede sulla panchina dell'umiltà. Lo fa solamente colui che conosce la fatica nello stare sempre in piedi.
Negli umani
di buona volontà
respira la coscienza
dove Paradiso e Inferno
al posto d'aure di merito nell'aldilà
sono aure nelle relazioni e ambientazioni
nell'attuare o mancare, rispetto alle diversità.
Non è facile, a volte, aprirsi completamente. Pochi gioiscono sinceramente, di vero cuore, dei tuoi successi. Tutti con l'invincibile presunzione di essere migliori degli altri. Infastidita dall'ipocrisia di certe persone, ingessate e pompose... e noto con sconforto che è l'invidia quella che mette sempre la bocca su tutti e tutto.
Ci vogliono gli attributi per essere sinceri... attributi che nel tempo con la superficialità sono andati persi. Andati, per non essere più recuperati. Sai che c'è; la felicità non la trovi guardandoti attorno, non la trovi ricercando l'irraggiungibile. Non la trovi ricercando qualcosa nella logica, non la trovi in un cammino fatto invano senza meta. La trovi quando riesci a leggerti dentro e a capire davvero cosa vuoi davvero. Capisci che se non smorzi la capacità di aumentare a dismisura la tua grandezza di onnipotenza, la sincerità, il rispetto e l'umiltà... non avranno la capacità di ergersi in un deserto di marezza. La felicità costruisce la bellezza della vita e il senso di essa, ma se negherai a te stessoa il cambiamento e la crescita interiore, sarai solo un guscio vuoto che si è fermato ai piedi della montagna, invece di scalare e combattere per le grandi conquiste.
Possiamo aprire tante porte mossi dalla leggerezza, strafottenza, noncuranza e irresponsabilità; ma se non ci metti consapevolezza, sentire, peso e importanza nessuna esperienza "trasforma, cambia ed eleva". E chi sostiene di vivere non è nemmeno protagonista della sua vita: così indaffarato a vivere quella degli altri che la sua gli è sfuggita fra le mani.
I padri devono insegnare ai propri figli maschi che i "no" sono "no!", che i "basta" sono "basta!" Le madri devono insegnare alle proprie figlie femmine che da uno schiaffo si può definire un uomo violento! E chi è violento con le mani è già un assassino! Lo stato il suo complice.
Mi piaccio così: disubbidiente, ribelle, selvaggia e con l'anima spettinata. Non rinuncerò mai al mio modo di essere. La gente poi è tutta egoista: c'è chi vuole manipolarti e consumarti a piacimento. Non rinnego la mia natura di donna libera e non permetterò a nessuno di farmi sentire un oggetto usa e getta. Mai.
La dignità delle donne, strappata come se fosse un vestito e restituita in brandelli. Stuprate, deturpate, violentate, uccise, da uomini che considerano le donne contenitori per stupratori. Forse un giorno, dico forse, in questa o nell'altra vita, qualcuno dovrà chiedere scusa a queste donne.
È un bel posto in cui rifugiarsi, il passato. Ma cosa si ottiene a rinchiudersi in una cella ben addobbata?
È un bel posto in cui nascondersi, il passato. Nessuno viene a disturbarti.
È un bel posto, il passato, ma quando sorrido, è perché sto guardando avanti.
Nel giudicare gli altri non dimenticare di usare la stessa indulgenza che riservi a te stesso.