Frasi celebri di Violetta Serreli

Conduttrice, nato mercoledì 20 settembre 1978 a Cagliari (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Violetta Serreli
Mi chiedo se sia più vigliacca, ora che non pesto i piedi per un capriccio. Ora che non assecondo più i miei sogni, la mia incoscienza. Mi sento vigliacca, io che ho percorso migliaia di chilometri per non morire dietro la monotonia. Per non annullarmi, per non perdere la mia identità ho lottato con tutte le mie forze. Ora non so, se sono più vigliacca o esausta. Come quei vecchi che assorbono l'indifferenza di una panchina sotto il sole d'agosto. Come quei randagi insultati dalla pietà immobile di qualche carezza. Come quei bimbi mai nati, o abbandonati al tempo della vergogna e dell'egoismo. Così non so se aspettare sia più vigliacco di una cieca scommessa. Accanto a me le pacifiche fusa di chi si affida al cuore... Vigliacca che sono, ad attendere il domani. A non pretenderlo. Ma in fondo, attendo ancora l'oggi...
Violetta Serreli
Composta sabato 26 aprile 2014
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    Scritta da: Violetta Serreli
    Quanta voglia di raccontarsi, la vedi negli occhi di chi osserva un paesaggio e senza accorgersi sorride al finestrino di un treno. Chissà quanti pensieri, quanto perdono, quanto dolore... Magari nell'abbraccio di chi li accoglie in stazione. Pace, rassegnazione, finzione ma in ogni modo amore. Ora va via sulla banchina, la mano a una piccola vestita di azzurro che la guarda con ammirazione. Ora so. Raccontava l'attesa di abbracciare sua figlia, con quel sorriso al finestrino di un treno.
    Violetta Serreli
    Composta sabato 19 aprile 2014
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      Scritta da: Violetta Serreli
      Padri che rinneghiamo, che arriviamo a odiare. Tra tutti i difetti che riconosciamo nei nostri padri e contro i quali combattiamo strenuamente, il peggiore si insinua viscidamente nella nostra gestualità, sconvolgendo le nostre serene logiche inscatolate. Come se qualcuno potesse imporre al proprio sangue, di scorrere più lentamente.
      Violetta Serreli
      Composta lunedì 24 marzo 2014
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        Scritta da: Violetta Serreli
        Ciclicamente. Abbandonarsi. Osservare dall'orlo del burrone il nostro volo fallito. Ciclicamente ascendere. Su nuovi cieli, su altre nubi, sotto altri soli. Sentire sciogliersi le grandi ali faticose e stanche. Un altro battito, un ultimo salto. Nel vuoto ancora. E vuoti morire.
        Violetta Serreli
        Composta lunedì 17 febbraio 2014
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