Scritta da: Silvia Nelli
Sempre a testa alta anche quando sei nel fango sempre fieri di se anche quando non hai niente perché la dignità non potranno togliertela mai.
Composta giovedì 25 giugno 2009
Sempre a testa alta anche quando sei nel fango sempre fieri di se anche quando non hai niente perché la dignità non potranno togliertela mai.
Non ho mai chiesto a nessuno di restare accanto a me, anzi! Forse sono tra quei pochi che non solo non chiedo ma nemmeno trattengo. Non è perché non ci tengo, ma perché credo fortemente che con chi veramente vuol restare non hai ne da chiedere e nemmeno da trattenere. È una scelta che parte dalla persona stessa, non da te. Tu devi solo scegliere se permetterglielo o no.
Io non credo più alle parole, sono diventate così facili da pronunciare. Anche quelle più importanti non hanno più ponderazione e valore sulle labbra di chi le pronuncia. Oggi servono i fatti, serve costanza e decisione per andare avanti e per dimostrare che quello di cui tanto parli è verità!
Quando hai assaggiato la cattiveria reale e hai vinto di quella virtuale non hai paura. Può toccarti solo ciò che ti rispecchia, ciò che ti appartiene il resto no. Proprio per questo quando dici la tua forse alcune persone si risentano tanto. Evidentemente hai fatto centro!
Chiediti perché adesso non sei più nei miei orizzonti. Chiediti perché mi guardo attorno e il mio sguardo non è più fisso su di te. E non solo, ci tengo anche a farti sapere che a volte quasi mi dimentico che esisti. E ne sono pure felice. No! Non importa se pensi che sono cattiva, la conosci la cattiveria sei stato tu per primo ad usarla con me. Ora hai solo da raccogliere ciò che hai lasciato sul tuo cammino.
Ho visto persone puntare il dito contro il mondo senza mai farlo su se stesse. Le ho viste parlare e giudicare la vita altrui quando sarebbe più utile guardassero la loro. La loro convinzione lascia senza parole, ma con un abbondante sorriso sulle labbra da parte di chi le osserva affannarsi per dimostrare che sono migliori, che sono nel giusto. Quando nella vita basta vivere serenamente e nel rispetto degli altri per essere amati e stimati. Non serve "dirlo" basta "dimostrarlo" con costanza e coerenza.
Assaporarsi nell'anima è più intimo di un bacio. Leggersi dentro gli occhi è più profondo di capire attraverso le parole. Camminare mano nella mano in un silenzio interrotto solo da piccoli sguardi e sorrisi a volte conta più di un "ti amo". Un abbraccio vero e sentito che parte spontaneo spesso lascia molto di più di tante ore d'amore.
Li chiamano rimorsi, ma io li chiamo: "occasioni perse" per questo scelgo di tentare, di rischiare e magari di soffrire.
Si ha bisogno di nuove aspettative, di nuovi sogni e di qualcosa in cui credere. Si ha bisogno di sentirsi a volte parte di qualcosa e di qualcuno e di non essere sempre solo un "momento". Si ha bisogno di sentire che abbiamo messo finalmente le radici nel cuore di qualcuno che ha fatto rifiorire il nostro.
Purtroppo la "finezza" non è una dote che appartiene a tutti. E non basta parlare in modo raffinato, serve altro. La finezza è un gesto, uno sguardo è il modo di porsi e di rapportarsi. La finezza è qualcosa che senti a pelle, qualcosa che parte dall'anima e si spinge verso l'esterno guidando gesti, modi e lingua!