Poesie inserite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

Devo andare

Ti ho incontrato passeggiando per la via,
mi hai colpito per la tua dolce cortesia,
non ho avuto neanche il tempo di pensare,
che ad un tratto, mi dicesti "devo andare"

Ti ho rivisto, mentre uscivi dalla chiesa,
e poi ancora con la borsa della spesa,
ed ancora mi domando dove vivi,
e di cosa ogni giorno tu ti privi.

Le tue vesti sono forse un po' sgualcite,
e di molte grandi macchie son condite,
ma il tuo animo sembra essere immacolato,
d'una vita che ti ha tolto, e non ti ha dato.

Ti ho portato a casa mia per pranzare,
mi dicesti nuovamente "devo andare"
ma ho insistito e ti ho accolto col sorriso,
ed una goccia di rugiada, è fiorita sul tuo viso.

Hai avuto acqua calda in una vasca,
due pantofole, un divano, e senza fretta,
hai dormito dimenticando il tuo cartone,
che hai lasciato sotto al solito lampione.

Hai giocato abbracciando i miei bambini,
ma hai deciso di tornare ai tuoi giardini,
e mi chiedo ascoltando la tua storia,
cosa prova dentro al cuore chi t'ignora.
Composta giovedì 27 gennaio 2011
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Caro denaro

    Corri più veloce del vento,
    che a prenderti, non posso...
    e mi strazi il fiato.
    Ma poi d'un tratto, ti acchiappo,
    e tu sporco e vigliacco
    ti concedi solo per un attimo,
    e mi abbandoni senza alcun rimorso,
    ed io senza tregua,
    t'inseguo,
    perché perderti non posso!
    Composta martedì 18 gennaio 2011
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Va annanz accussì

      Ti ho sognato Papà e mi hai detto
      "Va annanz accussì"
      fra le braccia assai forte mi hai stretto
      ma al risveglio, non eri più lì.
      Quanto male mi hai fatto lasciandomi
      tu non lo puoi sentire
      questo nodo che ho in gola pensandoti
      quanto mi fa soffrire!
      Io non posso pensare ai momenti
      vissuti con te,
      perché s'accende la pioggia di lacrime,
      che è dentro di me,
      ma mi resta la gioia di sapere
      ogni nuova mattina,
      che adesso mi sarai sempre accanto,
      più vicino di prima,
      e ti prometto che sarai da domani,
      sempre fiero di me,
      perché dentro nell'anima, non ho nulla,
      all'infuori di te.
      Da oggi in poi non sarà più il vestito,
      ad intiepidire il mio inverno,
      ma il tuo sangue che attraversa il mio corpo,
      e mi scalda in eterno.
      Così al tuo posto, quest'anno, sotto al solito piatto,
      troverai queste mie dolci parole,
      con le scuse di non avertele mai dette,
      perché le avevo scritte nel cuore.
      Composta giovedì 23 dicembre 2010
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        Scritta da: Antonino Gatto

        La tua salvezza

        Triste invito ti ha fatto, una vita ingrata,
        tanto da spingerti così in basso,
        da non saper capire, la differenza,
        fra vivere o morire.

        Ti ha regalato emozioni,
        così dolci e care,
        per poi rubartele all'improvviso,
        e lasciarti solo col tuo dolore.

        E proprio il suo ricordo, del viso suo piccino
        svaniva con il vuoto, accanto a quel camino,
        ripensando al suo sorriso, che presto ti ha lasciato
        trafitto dal rimorso di ciò che non ti ha dato.

        Oggi per la prima volta, ripensando a quei momenti
        con un brivido che ti assale, li rivivi tutti quanti,
        quando per lasciarti andare, valutavi ad una ad una,
        quale arma utilizzare per dire basta alla tua sfortuna.

        Se scrivere una lettera, per farla ritrovare,
        lasciando il tuo saluto, per farti perdonare,
        oppure andare via, senza pensare a niente,
        restando indifferente, a tutta quella gente,

        chiudendo la tua porta, abbandonando la partita,
        lasciando con coraggio, la morsa fra le dita,
        rinunciando alle vittorie che ti ha offerto il tuo destino,
        per l'impazienza di aspettarle, rifugiandoti nel vino.

        Ma poi d'un tratto, tornando sui tuoi passi,
        voltasti pagina, lasciando a terra i sassi,
        che appesantivano il tuo orgoglio da leone,
        e ti portavano sul fondo di un burrone.

        Forse è per questo, pensando al tuo domani,
        che hai tolto il capio, con le tue stesse mani
        e ti sei fermato ad un passo dal destino,
        che avrebbe arrestato di colpo il tuo cammino.

        O forse è il suo sorriso, che ti ha salvato ancora,
        perché non era arrivata, ancora la tua ora,
        ed oggi come allora un brivido ti assale,
        mentre leggi queste parole che ti ha voluto dare,

        e credimi non importa
        se non lo saprà mai,
        perché quello che oggi conta,
        è che adesso tu lo sai!
        Composta mercoledì 1 dicembre 2010
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          Scritta da: Antonino Gatto

          Serenella

          Sei cresciuta nel nostro giardino,
          per volere di mamma e papà,
          eri bimba e ci stavi vicino,
          ora vivi in un altra città.

          Abbiamo atteso un lungo periodo
          per vederti sbocciare divina,
          eri dolce col tuo viso candido,
          sarai sempre la nostra piccina.

          Fino a quando un giorno ci hai detto,
          vado a vivere in un altro giardino,
          questo letto mi sta troppo stretto,
          troppe foto sul mio comodino.

          Ed un bel giorno di maggio maturo,
          mostrando al vento i tuoi petali in fiore,
          ti sei allontanata al di là di quel muro,
          che fino ad oggi ti ha taciuto l'amore.

          Lillà dipinta, e profumo incantato,
          giovane e bella nel tuo corto vestito,
          non ci vuol niente ad averti notato,
          e subito un uomo ti ha presto rapito.

          Ma cade l'inverno, e l'estate finita,
          ti ha fatto capire con grande dolore,
          che non era il principe della tua vita,
          se per averti ci ha messo due ore.

          Oggi lontana dal nostro giardino,
          ti senti libera, nella tua calda dimora,
          di conquistare ogni nuovo vicino,
          col tuo dolce profumo che sa di viola.

          Ma non scordare, mia cara piccina,
          il vero motivo per cui tu sei nata,
          non farti potare ogni nuova mattina,
          perché dai tuoi semi tu sarai ringraziata!
          Composta domenica 14 novembre 2010
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Semi d'amore

            Quando avrai tutti contro,
            quando voltandoti, crederai di sentirti solo,
            quando avrai sopportato ogni tipo di sofferenza,
            quando la tua ira, avrà superato la tua disperazione,
            quando il tuo passato lo vedrai bruciare come un cerino,
            quando capirai che il mondo attorno a te è troppo piccolo,
            allora sarai pronto per spiccare il volo,
            e quel giorno avrà inizio la tua nuova vita.
            Dentro di te c'è tutto quello di cui hai bisogno
            per scavare nel tuo passato e ricostruire il futuro.
            Non arrenderti mai,
            neanche quando il fango ti sta trascinando via.
            Abbi la forza di continuare a sognare,
            la grinta per poterti rialzare,
            il sorriso per farti desiderare,
            un faro che ti sappia guidare,
            parole più dolci nel cuore,
            e dentro le tasche molti semi d'amore.
            Bufere, tempeste e siccità,
            invidia, dolore e tormento,
            nulla potranno contro il tuo intento!
            Composta domenica 31 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonino Gatto

              Il mio ultimo bicchiere

              Spengo le luci, nel silenzio della solita stanza,
              che mi calza sempre più stretta,
              ed anche la mia presenza, non mi è più amica.
              Soffoco i rumori, tacendo ogni respiro,
              silenziando ogni suono...
              e con un po' di coraggio,
              cercando per la prima volta,
              d'ascoltare le urla, che mi bruciano dentro.
              Mi corico accorgendomi, d'esser stata fedele
              soltanto al mio solito cuscino,
              che resta, l'unico testimone
              delle mie lacrime nascoste,
              ed incomincio a pensare,
              alle occasioni perdute,
              ai miei errori, ed ai miei anni,
              con l'unico rammarico di averli quasi perduti,
              buttati, inseguendo il solito miraggio,
              che troppo spesso,
              aveva le sembianze di un uomo,
              quello sbagliato...

              Ci sono troppe ferite sul mio cuore,
              e sul mio corpo, che ho sempre usato senza pudore,
              un po' di alcol ed il rituale che si ripete,
              per poi col sesso, saziare entrambi la nostra sete.

              Non è così che potrò mai cambiar la vita,
              fingendomi sempre protagonista di una partita,
              che ho sempre perso ancora prima d'incominciare,
              per non capire la differenza fra il dire ed il fare.

              Ma questa volta non voglio scuse, e sono pronta,
              io sono stanca, di questa vita, sempre più spenta,
              questo mio corpo, nessuno più lo bacerà,
              se non quell'uomo, che un giorno io farò papà.

              Il primo passo, è la mia ultima sigaretta,
              che a ruota segue, il mio ultimo bicchiere,
              ed il mio corpo, lo avrà chi, non avrà fretta,
              di sedermi accanto, pronto ad offrirmi, solo da bere!
              Composta giovedì 30 settembre 2010
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