Poesie personali


Scritta da: Giuliano Carosi
in Poesie (Poesie personali)

L'abaco delle tue fibre

Sfioro con la mente l'abaco delle tue fibre,
mentre vibrano le corde del mio suono,
in questa aria densa di silenzi
volano le nostre membra
abbracciate nel virtuale tumulto.

Vorrei che fossimo atomi che si mescolano
in questa caotica globalità,
cercando ognuno l'aggancio astrale
che ci comprende, che ci conclude.

È il mio desiderio di conoscerti nell'ignoto,
viaggiando insieme nel grembo del tempo
seminando amore e futuro.
Amami! come io t'amo!
Composta domenica 9 febbraio 2014
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    Scritta da: Giuliano Carosi
    in Poesie (Poesie personali)

    Mia Musa

    O luce delle mie pupille,
    che sorgesti una sera
    come una stella.

    Mentre tu sedevi
    un giorno fresca viola,
    sul grembo dell'aurora,
    io desiderai soltanto,
    udire il suono
    della tua parola.

    Odorosa rosa
    a maggio dischiusa,
    affascinante mia musa.

    A te che sei sempre
    sorriso e colore
    ho donato il mio amore.
    Composta giovedì 2 gennaio 2014
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      Scritta da: Giuliano Carosi
      in Poesie (Poesie personali)

      Bagliori di Divino

      Eri bimba dai lunghi capelli,
      con l'alba dipinta sul tuo volto,
      lievi baci ci portarono
      l'innocente emozione.

      Ma il tempo corre e divide,
      strade strane e inusitate,
      separarono i nostri sogni.

      In dolci estate di calde sabbie,
      sudarono i miei ricordi di bimbo perduto.

      Non sapevo dove eri,
      ti ho sempre cercata,
      eri persa tra delle mie barriere mentali.

      Ma è caduto infine il muro d'ombra tra noi,
      in questa magica stagione dell'amore,
      dove solo bagliori di divino
      dipingono la tua bellezza.

      Colorata di gioia è la nostra strada,
      che oggi abbiamo dipinto,
      in questo angolo di Paradiso.
      Composta giovedì 16 gennaio 2014
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        in Poesie (Poesie personali)

        Mamma adottiva

        Eri un rebus quando io raccolsi
        il chicco di grano del tuo cuore
        caduto dalla ferita d'una spiga
        e andato perso
        in un campo di amara solitudine.

        Diventasti fragrante profumato pane
        a saziare la mia grande fame d'amore
        diventasti luce nel buio. La soluzione
        che sciolse i nodi
        di un enigma e calmò un immenso dolore.

        Diventasti il desiderio che riconosce
        dove può e deve andare a crescere
        e in quali braccia potersi abbandonare
        Sei mio figlio
        ed un miracolo fu il nostro incontrarci.
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          Scritta da: realtà
          in Poesie (Poesie personali)

          Medesimo rimpianto

          Per denaro la mia vita ho vissuto,
          e adesso, della vita niente ho avuto.
          Nessun figlio,
          il cui mio consiglio,
          con amore, potrei dare,
          nessuna storia d'avventura,
          posso raccontare.
          La mia lunga vita,
          ormai già quasi finita,
          dell'amore forte emozione,
          a mai sentita.
          Ma un consiglio,
          al mondo posso ancor donare,
          della vita, momenti belli o macabri,
          bisogna affrontare,
          e nuove strade con coraggio provare.
          Ormai resta soltanto,
          del mio lontano passato,
          come un triste canto,
          un medesimo rimpianto...
          Composta martedì 11 febbraio 2014
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            Scritta da: Sandra Piogia
            in Poesie (Poesie personali)
            Ti stringo al cuore
            ascolto ogni tuo gemito
            e ti respiro
            ti sento ancora
            assaporo la tua essenza
            che si trattiene dentro me
            in quest'abbraccio
            si fermerà l'inverno
            fiorirà questo prato
            arido e vuoto e non fermerò
            quel raggio di passione
            dolce e ingrata
            perdendomi sul folle
            mio pensiero perso in me.
            Composta lunedì 10 febbraio 2014
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              in Poesie (Poesie personali)
              Baciami
              al primo roseo chiaror d'alba
              quando il respiro della notte
              va a giacere avvilito e arreso
              li dove il trionfo del giorno
              lo costringe a stare segregato
              fino al suo plateale tramonto.

              Baciami
              quando dalle cornici del buio
              vogliono straripare i desideri
              che non riescono più a tacere
              e si sdraiano su labbra umide
              narrando trame di sogni impudici
              che hanno voglia di farsi godere.


              Baciami
              sopra le ali con frange spezzate
              di un peccato che fu mai commesso
              e per quel piacere a lungo negato
              il dolore nutrì la nostalgia finché
              l'anima esausta smise di piangere.
              Baciami nel nostro angolo di cielo.


              Baciami adesso.
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                in Poesie (Poesie personali)
                Quando il giorno
                spegne i miei sogni
                fino ad annientarli
                diventa tu per me
                la luce della notte
                che riesce ad esaltarli.

                Quando il dolore
                piange su un corpo
                che non sa godere
                cerca tu quel sentiero
                che conduce alle vette
                di un ritrovato piacere.

                Passioni svilite e spente
                dalla fredda prepotenza
                di un giorno spietato
                risorgeranno di notte
                nel tuo voluttuoso abbraccio
                e col calore del tuo fiato.

                Annoda tu i fili
                dei miei desideri recisi
                delle emozioni interrotte.
                Sii dentro di me
                la realtà che si fa sogno
                in una lunghissima notte.
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                  Scritta da: Alfonso Chiaromonte
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La pace dei cuori

                  Gli alberi non vogliono turbare il contatto,
                  la serata fredda, pungente
                  per nulla scalfisce il calore dei corpi.
                  Il vento, in un tacito sacro silenzio,
                  zittisce.
                  Lo stormire delle foglie cessa,
                  si sente solo il passo,
                  lento, cadenzato,
                  in cerca di un nido.
                  I due cuori si amano
                  nella notte silenziosa.
                  Che pace!
                  Torna il senso d'amore.
                  I contatti assopiti si svegliano.
                  Un tuffo di baci, un ansare accorato...
                  È freddo intorno!
                  Il calore dei corpi l'annulla del tutto.
                  Un tonfo, un allarme!
                  Come mai si turba la pace
                  nel regno degli innamorati?
                  Non può cessare il contatto,
                  l'amore non teme pericoli.
                  Un pizzico di freddo riappare,
                  si cerca altrove un riparo.
                  Ritorna il caldo contatto
                  dei corpi abbracciati,
                  l'un dell'altro amore
                  coscienti.
                  Poi cessa.
                  Che freddo, è meglio tornare.
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