Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Mentre la luna
si veste
di stelle...
i
nostri corpi
unica pelle.
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Mentre la luna
si veste
di stelle...
i
nostri corpi
unica pelle.
Una donna, un uomo come gocce cadute dal cielo.
S'incontrano s'avvicinano si fondono. Cadono insieme, indissolubili, per perdersi nel mare. Il mare della loro passione.
L'acqua, dolce, impalpabile, salata, irruente, vitale essenza. Un'emozione che non puoi trattenere. Un bagliore dai tuoi occhi. Una lacrima che scorre sul volto. È l'Amore.
L'amore è l'acqua. L'unica acqua che disseta la mia sete di te.
L'amore è immenso!
Amarti, lasciarmi andare al Credo.
Io donna ferita da dolori, il mio corpo
la mia anima, il mio spirito.
Ti dono la mie ferite.
Ti dono il mio dolore
mi libero del mio male.
Accolgo in me te, il mio Signore.
Rinasco alla nuova vita
un nuovo cammino
un nuovo pensiero.
Sei tu, che guidi la nostra mente.
Oh, mio Signore.
Sei tu, che chiami per nome.
Al mio dolore placato, rinasco
alla nuova vita, in riservo per te
tu mi conservasti.
Donna in peccato, patire l'umiltà.
Spronarsi alla tua visione
piegarmi le ginocchia, straziare
il mio cuore par la tua morte.
Fino a strapparselo
per consegnarlo nelle tue mani.
Il sangue delle tue ferite sentire,
e provarmi il dolore caldo.
Velarsi la mia ombra cupa
in un raggio di luce.
Grazie.
Ogni sera ricorda il mantello di stelle che Dio ha posto su di noi,
è un manto d'amore
Cogli ogni sera una stella,
portala al tuo cuore
in ognuna c'è l'amore di Dio.
Anima nobile guardavi le mie labbra,
ti soffermavi sulle mie parole,
contavi i miei sguardi
e dormivi sul mio respiro...
fermavi il tempo al rosso di un tramonto e tremolante mi sussurravi un amore...
un amore
che senza logica entrava in me e disperdendosi nel vento,
muoveva i rami di un albero spoglio al sole.
Sbalorditi guardiamo al futuro
cercando una strada che fatica ad arrivare...
cercando di aggrapparci a qualche speranza
fiduciosi ci svegliamo e... cavalchiamo un nuovo giorno.
Ho aspettato fin troppo quello che adesso ho
ho aspettato fin troppo la serenità che ho
Ho aspettato fin troppo la felicità che sento
Ho aspettato fin troppo per amare
Ho aspettato fin troppo per crescere
Ho aspettato fin troppo per riacquistare la sicurezza che un tempo avevo
e adesso...
Adesso ho paura di stare di nuovo male
Adesso ho paura di piangere e soffrire ancora
Adesso ho paura di perderlo di nuovo
Adesso ho paura di sbagliare
Adesso... ho paura di vivere.
Ti prendo,
e tu crederai di avermi presa,
fintamente mi arrendo,
e tu fintamente mi catturerai,
te lo faccio credere,
e poi ti faccio ricredere,
mi concedo,
e poi non cedo,
mi lascio andare,
e tu mi verrai a catturare,
fingo di scappare,
e mi verrai a cercare,
mi divincolo,
ma non mi svincolo,
mi trattieni,
mi freni,
mi incateni,
e con passione mi avveleni
io preda e tu cacciatore,
io la paziente e tu il mio dottore,
è il gioco delle parti,
una delle arti,
che si ripete spesso,
nella vita come nel sesso.
Desiderarti e non averti,
per me non è perderti,
perché ci siamo avuti e ci avremo,
di noi abbiamo ascoltato e ancora sentiremo,
ti Amo
e a questo sentimento non metterò freno!
Non sento la pazzia
correre nel tuo respiro
ed il tempo non ha cintura
non posso fare un altro buco
per allargarmi il cuore
seduta alla fermata non sono io
io non so più aspettare
ho lasciato la mia ombra
perché ti ricordi di me
ma io sarò in alto
dove tu non riesci a volare.