Poesie personali


Scritta da: Umberto Zavagno
in Poesie (Poesie personali)

Vorrei

Torno ancora in quella chiesa
cerco qualcosa di te
ma tu non entri mai
vorrei il suono chiamasse anche te
iniziare ancora quel gioco
una nuova promessa
non importa cosa è stato
baciamoci ancora e vedrai
sentirai il profumo dei boschi
il freddo della neve
il rumore delle onde
camminiamo ancora in questo mondo
con dietro il rumore dei nostri germogli
che teneri più non sono
riprendiamo il sentiero
torniamo a guardare lontano
stringi la mia mano
come stringevo la roccia salendo
uniamo ancora i nostri respiri
perché soffrire ancora
perché la solitudine
meglio asciugarsi il viso
da gocce di ruscello
che da lacrime amare.
Composta nel 2008
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    Scritta da: Umberto Zavagno
    in Poesie (Poesie personali)

    Piccole mani

    Molto lentamente
    le tue dita scorrono sulle mie
    esili e delicate
    sorprendi a vedere quanto sono piccole
    anche il tuo viso da bambina
    con le stesse paure del domani
    mentre bacio i tuoi piccoli seni
    colpevole mi sento
    non posso ritirarmi
    come davanti a ogni cosa che piace
    sia un fiore un lago o un monte
    io scorro sulla tua pelle profumata
    ti vorrei
    si ti vorrei mia per sempre
    anch'io però ho paura del domani
    non so se averti tutta sarà permesso
    si l'amore con te
    come sfogliare una margherita
    sperando che i petali non finiscano mai
    un tenero germoglio che non vorrei rovinare
    ma l'amore può rovinare e ferire
    se è diviso
    vedo già il tuo sguardo irato
    le tue lacrime offese
    rivedo me stesso
    la mia disperazione
    l'odio
    non sono ancora libero
    non so se lo sarò mai
    ma non so aspettare
    piace la tua pace
    piace vivere questo attimo
    spero non svegliarmi.
    Composta nel 2008
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      Scritta da: Cristina
      in Poesie (Poesie personali)

      L'eternità di un attimo

      Il cuore batte forte
      sino ad impedire il respiro.
      Luce non c'è nel sentiero
      ne rami cui tendere la mano.
      Passo dopo passo
      a calpestare la terra arida
      vagando smarrita tra le insidie,
      cadendo e rialzandomi
      ogni volta più stanca.
      La fine non si vede
      e, ad ogni passo,
      dimentico di me, di ciò che era.
      La verità dell'attimo, mi ha inghiottita
      il nuovo padrone è lui;
      governa i pensieri e l'anima,
      spoglia il cuore della sua virtù,
      lo veste di paura.
      Il vento dell'indifferenza
      percuote l'essere divenuto automa
      in quell'universo subìto
      da chi è tornato ad essere
      semplice materia.
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        Scritta da: Jean-Paul Malfatti
        in Poesie (Poesie personali)

        Viva il circo...

        Stasera me ne vado al circo...
        sono allegro, mi sento ricco!
        Lo so che mi divertirò un sacco,
        sia coi clown che col macaco!

        Quando c'è il circo è festa...
        nei giorni di sole o di tempesta!
        Quant'allegria, quanta felicità,
        insieme alla mamma ed al papà!

        I trapezisti ci emozioneranno...
        gli acrobati ci intratterranno!
        Quanto piacere, quanta bellezza,
        per buttar via ogni tristezza!

        Vedrò le tigri e gli elefanti...
        ed anche i cani e gli altri animali!
        Viva il circo e che torni sempre,
        per far divertire tanta gente!
        Composta domenica 23 agosto 2009
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          Scritta da: Francesco Iaccarino
          in Poesie (Poesie personali)
          Apro gli occhi

          nero corvino
          profumo di passione
          io ti sono vicino
          resterei qui per ore

          e ti osservo le forme
          resterei qui a guardare
          il mio amore che dorme
          fa il mio cuore librare

          e da fuori una luce
          improvviso bagliore
          ai miei occhi conduce
          vedo ogni colore

          movimento veloce
          non riesco a parlare
          non mi esce la voce
          anche se vorrei urlare

          urlerei del mio amore
          della calda speranza
          griderei anche per ore
          butterei giù la stanza

          due parole famose
          monosillabi usati
          che raccontano cose
          di noi stretti abbracciati

          ora tieni la mano
          tieni, stringila forte
          ti sussurrerò piano
          ti amo fino alla morte.
          Composta martedì 2 marzo 2010
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            Scritta da: Rosarita De Martino
            in Poesie (Poesie personali)

            Nei tuoi occhi ritrovo Primavera

            Fra intricata folla cittadina,
            cammino
            ed ecco bellezza mi afferra
            rapida,
            improvvisa.
            Un mandorlo fiorito,
            abbarbicato in briciola di terra,
            canta in biancore di primavera.
            Brivido intenso mi percuote,
            mi vibrano dentro pensieri
            d'amore
            e sulle ali del tempo riparto,
            plano,
            arrivo
            nel nostro giardino
            odoroso di mentastro.
            Mi accoglie il fiorente cespuglio
            giallo di margherite
            Intarsiate di alate coccinelle.
            Su violacciocche viola
            s'inseguono farfalle
            variopinte di speranza.
            Ulivi argentati ondeggiano
            al sole della gioia,
            la rustica casa
            è abbracciata
            dall'albero immenso
            che, ricco di anni e di tempeste,
            oggi si riveste
            di nuovi virgulti
            per inattesi richiami
            d'amore.
            E anch'io rifiorisco
            d'impensabile giovinezza
            e ti raggiungo.
            Trepido mi aspetti.
            Mi specchio nei tuoi occhi
            e ritrovo la mia primavera.
            Composta lunedì 1 marzo 2010
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              Scritta da: Kagib
              in Poesie (Poesie personali)

              Integrità

              Non voglio smettere di emozionarmi,
              di sentirmi così fragile di fronte alle lacrime,
              così impotente di fronte all'amore,
              così ridicolo al cospetto dei potenti.
              La consapevolezza del mio essere,
              mi rende forte, quasi eterno...
              come un albero, proteso verso il cielo,
              come foglia, che cadendo non andrà persa
              ma tornerà ad alimentare quelle radici
              attraverso le quali sarò di nuovo vita.
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