Giorni di polvere e sangue
nel lento scorrere del tempo
l'attesa prima di morire.
Frammenti di vita lontana
nel tremore della notte
profumano d'amore.
L'ombra della paura
divora la speranza.
Composta domenica 8 giugno 2008
Giorni di polvere e sangue
nel lento scorrere del tempo
l'attesa prima di morire.
Frammenti di vita lontana
nel tremore della notte
profumano d'amore.
L'ombra della paura
divora la speranza.
Notte che avanza,
ombra che divora famelica ogni cosa
nel silenzio dell'anima.
Nuvole leggere traversano il cielo
come pensieri sparsi traversano le ore
rincorrendo l'abbraccio amorevole di un sole distratto.
Portai con me le speranze
dopo una vita di presenze
nel tuo cuore e nella mente.
Uscii dalla tua vita per sempre
mi trovai smarrito come un perdente
un uomo solo non sa di niente.
Badate ai fatti vostri
nulla che mi importi
piuttosto di non averti.
Bricioli di pensieri
un po' fuori
fermi a ieri.
Ci sarai ancora più che mai
pregai per sapere dove sei
vedrai che ti innamorerai.
Il risveglio di un cuore dormiente
riaccende il fuoco lentamente
e poi scoppia violentemente
il risveglio sei tu dentro me sempre più.
Il sole è lontano, e il suo chiarore si attenua, impallidisce, diffonde
l'ultimo bagliore d'agonia per le nuvole che bruciano come fuoco.
Vado per un viale silente, tra aiuole di fiori che agonizzano.
Il sole declina, la, in fondo in fondo, quasi entro il mare,
che si allarga come una sconfinata lamina di fuoco;
mentre le vele passano veloci, e le agili barchette dei pescatori
sembrano colibrì sulle acque.
Poi quel fuoco s'estingue lentamente, e una grave malinconia
grava sul mondo, una malinconia soave, pacata, che mi ricorda
cose lontane, ricordi di dolori sofferti o leniti, ricordanze di vite
che non potrò rivedere più, tutto quello che è irrevocabile, che è
perduto per sempre, che sognavo con l'ardore di un desiderio
intenso e vano, tutto quello che è pianto, mi ritorna allo spirito
in questa suggestione indicibile del tramonto.
E guardo quei navigli, che la dolcezza dell'ora risvegliano,
una pace luminosa si diffonde per le spiagge, per i clivi,
per i casolari, e nel mio animo...
e il mio animo si commuove ai dolci ricordi.
Ricordo:
Mi prendesti per la mano, e ci avviammo per la buia strada;
volevi accompagnarmi via lontano, lontano...
e andammo e andammo, perché tu avevi fretta, non volevi far tardi...
Ricordo:
Cera un fosso pieno di lucciole, tu non avevi no paura
benché la notte fosse oscura.
Tu ogni tanto sospiravi, guardavi la luna, e mi baciavi ma non dicevi niente.
Poi ci fermammo: tu non eri ben persuasa, mi stringesti
forte ed improvvisamente ritornammo verso i lumi delle nostre
case, rifacemmo la via trita.
Oh!... nella mia vita, nell'ore amare, c'è sempre il rimpianto di quel
pentito ritornare, di quel cammino troncato a metà, lungo la buia
strada col fosso pieno di lucciole.
Ora il sole è tramontato, il mio animo è sopraffatto dal mistero
pauroso delle cose; nella mistica serenità di quest'ora esso prova uno
sgomento, un'estasi di memorie e presagi, e le labbra mormorano una preghiera...
e in quella preghiera risogno sogni lontani, tempi lontani...
rivedo un'estate lontana, fiori che più non fioriranno, rivedo il tuo
volto, i tuoi occhi che forse non rivedrò più, e il vento mi porta le tue parole, un poco fioche, parole soave, che non sentirò più.
Cammini lenta in una strada della periferia, deserta.
Cammini a testa bassa, troppi errori.
Ti bussa sulla spalla una mano del passato...
Ti volti non indifferente.
Con la mano tua togli la sua. Ti rigiri.
Cammini lenta in una strada di periferia, affollata.
Cammini a testa bassa, le lacrime come proiettili mirano i passi tuoi.
Al tuo fianco una mano del presente sfiora il braccio che usi da scudo.
Ti invita ad alzare intorno a te mille braccia che ti proteggano. Da tutti.
Non ti fidi. Non perdoni.
Cammini lenta in una strada di periferia, di nuovo deserta.
Cammini a testa alta, attorniata da un muro che ti difende e non guardi indietro.
Davanti a te qualcosa punta i tuoi occhi.
Non ti tocca, né ti sfiora.
Si insidia senza dolore nel sangue si scontra col cuore.
È l'anima del futuro, ti travolge e ti stravolge.
Senza parole
s'è chiuso il cerchio...
Manca dell'ultimo atto
la tua farsa
a dismisura gonfiata
portata allo stremo
più assurdo...
già troppo lunga
per la platea disillusa
maschere bianche
nel tuo teatro
confuse fanno gli inchini
e senza successo
invocano un'ovazione
meglio senza il finale...
un applauso se lesinato
è eco stonata
in coda a un'inutile pantomima
... anche senza rumore
un mondo frantuma
Pongo un sigillo...
faccio a meno
della tua indifferenza
e la meraviglia
la bevo tutta
in un calice
alzato
e svuotato in un sorso:
un brindisi solitario
ed è libertà...
Celata nel vento
modifica il volto sagomando la pelle
tra desideri avverati
e quelli rimasti incollati
alle scie delle stelle.
Celata nel vento
cambia i colori
scolpisce i momenti
tra grida di gioia
di affanni
di
felicità annodate ai tormenti.
Celata nel vento modella le forme
rendendole simili
al
calare del sole.
Celata nel vento
a fatica raggiungerà
il cuore
la carezza del tempo.
Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri pensieri si intrecciano così naturalmente!
Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri sguardi si fondono ipnoticamente!
Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre risate si sovrappongono felicemente!
Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri silenzi ci abbracciano liberamente!
Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre labbra si divorano dolcemente!
Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri corpi riflettono stelline di luce rapite alla luna ardendo spasmodicamente come nel calore del sole.
Poi vorrei che questi Attimi non congelino mai... perché sai donarmene sempre di nuovi.
Oggi ci sono le onde che trafiggono il tuo cuore,
domani ci saranno le nubi che oscureranno i tuoi sentimenti,
tra una settimana ci sarà una tempesta che confonderà le tue idee,
tra un mese saranno i fulmini a sconvolgere il tuo mondo,
tra un anno sarà un terremoto a rovinare tutto,
ma il vero domani arriverà
e quel momento sarà qua,
quando nel tuo cuore il sole risplenderà.