Poesie d'Autore


Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il grande amico

Un grande amico che sorga alto su me
E tutto porti me nella sua luce,
che largo rida ove io sorrida appena
e forte ami ove io accenni a invaghirmi…

Ma volano gli anni, e solo calmo è l'occhio che antivede
perdente al suo riapparire
lo scafo che passava primo al ponte.
Conosce i messaggeri della sorte,
può chiamarli per nome. È il soldato presago.
Non pareva il mattino nato ad altro?
E l'ala dei tigli
e l'erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva
non portavano ad altro?
Ma in terra di colpo nemica al punto atteso
si arroventa la quota.
Come lo scolaro attardato
- né più dalla minaccia della porta
sbarrata fiori e ali lo divagano –
io lo seguo, sono nella sua ombra.
Un disincantato soldato.
Uno spaurito scolaro....
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    Scritta da: Marilù Rossi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Sì, al di là della gente

    Sì, al di là della gente
    ti cerco.
    Non nel tuo nome, se lo dicono,
    non nella tua immagine, se la dipingono.
    Al di là, più in là, più oltre.

    Al di là di te ti cerco
    Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
    nella tua anima nemmeno.
    Di là, più oltre.

    Al di là, ancora, più oltre
    di me ti cerco. Non sei
    ciò che io sento di te.
    Non sei
    ciò che mi sta palpitando
    con sangue mio nelle vene,
    e non è me.
    Al di là, più oltre ti cerco.

    E per trovarti, cessare
    di vivere in te, e in me,
    e negli altri.
    Vivere ormai di là da tutto,
    sull'altra sponda di tutto
    - per trovarti -
    come fosse morire..
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      Scritta da: Marilù Rossi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La voce a te dovuta

      Se mi chiamassi, sì,
      se mi chiamassi.
      Io lascerei tutto,
      tutto io getterei:
      i prezzi, i cataloghi,
      l'azzurro dell'oceano sulle carte,
      i giorni e le loro notti,
      i telegrammi vecchi
      ed un amore.
      Tu, che non sei il mio amore,
      se mi chiamassi!
      E ancora attendo la tua voce:
      giù per i telescopi,
      dalla stella,
      attraverso specchi e gallerie
      ed anni bisestili
      può venire. Non so da dove.
      Dal prodigio, sempre.
      Perché se tu mi chiami
      - se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi -
      sarà da un miracolo,
      ignoto, senza vederlo.

      Mai dalle labbra che ti bacio,
      mai
      dalla voce che dice: non te ne andare.
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        Scritta da: Marilù Rossi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La Maschera

        "Tògli quella maschera d'oro ardente
        Con gli occhi di smeraldo".
        "Oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
        Di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
        Benché non freddi".

        "Volevo solo scoprire quel che c'è da scoprire,
        Amore o inganno".
        "Fu la maschera ad attrarre tua mente
        E poi a farti battere il cuore,
        Non quel che c'è dietro".

        "Ma io debbo indagare per sapere
        Se tu mi sia nemica".
        Oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
        Che importa, purché ci sia fuoco
        In te, in me?
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          Scritta da: Marilù Rossi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Un campo d'erba

          Quadro e libro rimangono,
          Un campo d'erba verde
          Per prendere un po' d'aria,
          Ora che le forze del corpo se ne vanno;
          Mezzanotte, una vecchia casa
          In cui solo un topo si muove.

          La mia tentazione è la quiete.
          Qui al termine della vita
          Né la sbrigliata immaginazione,
          Né la macina della mente
          Che ne consuma cenci e ossa,
          Riescono a render nota la verità.

          Mi sia concessa la frenesia di un vecchio,
          Devo rifare me stesso
          Fino ad essere Timone o Lear
          O quel William Blake
          Che bussò sul muro
          Tanto che la Verità rispose al suo richiamo;

          Una mente quale la conobbe Michelangelo
          Tale da penetrare le nuvole,
          O ispirata dalla frenesia
          Da scuotere i morti nei sudari;
          Del resto dimenticata dal genere umano:
          La mente d'aquila di un vecchio.
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            Scritta da: Marilù Rossi
            in Poesie (Poesie d'Autore, Poesie d'amore)

            Pena d'amore

            Il clamore d'un passero sulle grondaie,
            La luna brillante e tutto il latteo cielo,
            E tutta quella famosa armonia di foglie,
            Avean cancellato l'immagine dell'uomo ed il suo grido.

            Una fanciulla sorse che aveva labbra rosse e dolenti
            E sembrava la grandezza del mondo in lacrime,
            Condannata come Odisseo e le navi travagliate
            E orgogliosa come Priamo assassinato con i suoi pari.

            Sorse, e sull'istante le grondaie piene di clamore,
            Una luna che si arrampicava su un vuoto cielo,
            E tutto quel lamento delle foglie,
            Potevano soltanto comporre l'immagine dell'uomo e il suo grido.
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              Scritta da: asterisco
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Libertà

              Su i quaderni di scolaro
              su i miei banchi e gli alberi
              su la sabbia su la neve
              scrivo il tuo nome

              su ogni pagina che ho letto
              su ogni pagina che è bianca
              sasso sangue carta o cenere
              scrivo il tuo nome

              su le immagini dorate
              su le armi dei guerrieri
              su la corona dei re
              scrivo il tuo nome

              e in virtù d'una parola
              ricomincio la mia vita
              sono nato per conoscerti
              per chiamarti

              libertà.
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