A Bradamante il messagger novella di Mompolier e di Narbona porta, ch'alzato gli stendardi di Castella avean, con tutto il lito d'Acquamorta; e che Marsilia, non v'essendo quella che la dovea guardar, mal si conforta, e consiglio e soccorso le domanda per questo messo, e se le raccomanda.
E come mi fu tolta lor narrai, con lacrime affermando il dolor mio. Quei, lor mercé, mi proferiro assai, e giù calaro il poggio alpestre e rio. Di lontan la battaglia io riguardai, pregando per la lor vittoria Dio. Era sotto il castel tanto di piano, quanto in due volte si può trar con mano.
Fai ch'a Rinaldo Angelica par bella, quando esso a lei brutto e spiacevol pare: quando le parea bello e l'amava ella, egli odiò lei quanto si può più odiare. Ora s'affligge indarno e si flagella; così renduto ben gli è pare a pare: ella l'ha in odio, e l'odio è di tal sorte, che piu tosto che lui vorria la morte.
- Deh! (diss'ella) signor, non vi rincresca! Che del cader non è la colpa vostra, ma del cavallo, a cui riposo ed esca meglio si convenia che nuova giostra. Né perciò quel guerrier sua gloria accresca che d'esser stato il perditor dimostra: così, per quel ch'io me ne sappia, stimo, quando a lasciare il campo è stato primo. -.
Ella gli rende conto pienamente dal giorno che mandato fu da lei a domandar soccorso in Oriente al re dè Sericani e Nabatei; e come Orlando la guardò sovente da morte, da disnor, da casi rei: e che 'l fior virginal così avea salvo, come se lo portò del materno alvo.
Ecco non lungi un bel cespuglio vede di prun fioriti e di vermiglie rose, che de le liquide onde al specchio siede, chiuso dal sol fra l'alte querce ombrose; così voto nel mezzo, che concede fresca stanza fra l'ombre più nascose: e la foglia coi rami in modo è mista, che 'l sol non v'entra, non che minor vista.
Quel dì e la notte a mezzo l'altro giorno s'andò aggirando, e non sapeva dove. Trovossi al fin in un boschetto adorno, che lievemente la fresca aura muove. Duo chiari rivi, mormorando intorno, sempre l'erbe vi fan tenere e nuove; e rendea ad ascoltar dolce concento, rotto tra picciol sassi, il correr lento.
Non molto va Rinaldo, che si vede saltare inanzi il suo destrier feroce: - Ferma, Baiardo mio, deh, ferma il piede! Che l'esser senza te troppo mi nuoce. - Per questo il destrier sordo, a lui non riede anzi più se ne va sempre veloce. Segue Rinaldo, e d'ira si distrugge: ma seguitiamo Angelica che fugge.
E come quei che non sapean se l'una o l'altra via facesse la donzella (però che senza differenza alcuna apparia in amendue l'orma novella), si messero ad arbitrio di fortuna, Rinaldo a questa, il Saracino a quella. Pel bosco Ferraù molto s'avvolse, e ritrovossi al fine onde si tolse.
Ingiustissimo Amor, perché sì raro corrispondenti fai nostri desiri? Onde, perfido, avvien che t'è sì caro il discorde voler ch'in duo cor miri? Gir non mi lasci al facil guado e chiaro, e nel più cieco e maggior fondo tiri: da chi disia il mio amor tu mi richiami, e chi m'ha in odio vuoi ch'adori ed ami. Ingiustissimo Amor, perché sì raro corrispondenti fai nostri desiri? Onde, perfido, avvien che t'è sì caro il discorde voler ch'in duo cor miri? Gir non mi lasci al facil guado e chiaro, e nel più cieco e maggior fondo tiri: da chi disia il mio amor tu mi richiami, e chi m'ha in odio vuoi ch'adori ed ami.