Non è il tuo amore che domando. Si trova adesso in un luogo conveniente. Stanne pur certo, lettere gelose non scriverò alla tua fidanzata. Però accetta dei saggi consigli: dalle da leggere i mie versi, dalle da custodire i miei ritratti, sono così cortesi i fidanzati! E conta più per queste scioccherelle assaporare a fondo una vittoria che luminose parole di amicizia, e il ricordo dei primi, dolci giorni... Ma allorché con la diletta amica avrai vissuto spiccioli di gioia e all'anima già sazia d'improvviso tutto parrà un peso, non accostarti alla mia notte trionfale. Non ti conosco. E in cosa potrei esserti d'aiuto? Dalla felicità io non guarisco.
Davanti a questa pena s'incurvano i monti, Non scorre il grande fiume, Ma tenaci sono i chiavistelli del carcere, E dietro ad essi le "tane dell'ergastolo" E una mortale angoscia. Per chi spiri il vento fresco, Per chi sia delizia il tramonto, Noi non sappiamo, siamo ovunque le stesse, Sentiamo solo l'odioso strider delle chiavi E i passi pesanti dei soldati. Ci si alzava come a una messa mattutina, Si andava per la capitale abbandonata, Là ci s'incontrava, più inanimate dei morti, Il sole più in basso e più nebbiosa la Neva, Ma la speranza canta sempre di lontano. La condanna. E subito sgorgano le lagrime, Ormai divisa da tutti, Come se con dolore la vita dal cuore le strappassero. Come se con rozzezza la rovesciassero indietro, Ma cammina. Barcolla. Sola. Dove sono ora le amiche occasionali Di quei miei due anni maledetti? Che appare loro nella bufera siberiana, Che balugina nel disco lunare? A loro invio il mio saluto d'addio.
Tu che t'insinuasti come una lama Nel mio cuore gemente; tu che forte Come un branco di demoni venisti A fare folle e ornata, del mio spirito Umiliato il tuo letto e il regno-infame A cui, come il forzato alla catena, Sono legato: come alla bottiglia L'ubriacone; come alla carogna I vermi; come al gioco l'ostinato Giocatore - che sia maledetta. Ho chiesto alla fulminea spada, allora, Di conquistare la mia libertà; Ed il veleno perfido ho pregato Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada Ed il veleno, pieni di disprezzo, M'han detto: "Non sei degno che alla tua Schiavitù maledetta ti si tolga, Imbecille! - una volta liberato Dal suo dominio, per i nostri sforzi, tu faresti rivivere il cadaver del tuo vampiro, con i baci tuoi!"
Pluvioso, irritato contro l'intera città, versa dalla sua urna a grandi zaffate un freddo tenebroso sui pallidi abitanti dei vicino camposanto, rovesciando, sui quartieri brumosi, la morte.
Il mio gatto, alla cerca d'un giaciglio sul pavimento agita incessantemente il suo corpo magro e rognoso; l'anima d"un vecchio poeta erra nella grondaia con la voce triste d'un fantasma infreddolito.
La campana che si lagna e il tizzo che fa fumo accompagnano in falsetto la pentola raffreddata; intanto in un mazzo di carte dall'odore nauseante,
lascito fatale d'una vecchia idropica il bel fante di cuori e la regina di picche chiacchierano sinistramente dei loro amori defunti.
Ecco venire il tempo che vibrando sullo stelo ogni fiore svapora come un incensiere; i suoni e i profumi volteggiano nell'aria della sera; valzer malinconico e languida vertigine.
Ogni fiore svapora come un incensiere; il violino freme come un cuore straziato; valzer malinconico, languida vertigine! Il cielo è triste e bello come un grande altare.
Il violino freme come un cuore straziato, un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero! Il cielo è triste e bello come un grande altare; il sole annega nel suo sangue che si raggruma.
Un cuore tenero che odia il nulla vasto e nero raccoglie ogni vestigio del luminoso passato! Il sole s'è annegato nel suo sangue che si raggruma, il tuo ricordo in me riluce come un ostensorio.
Lungo il vecchio sobborgo, ove le persiane pendono dalle catapecchie rifugio di segrete lussurie, quando il sole crudele batte a raggi raddoppiati sulla città e i campi, sui tetti e le messi, io mi esercito tutto solo alla mia fantastica scherma, annusando dovunque gli imprevisti della rima, inciampando nelle parole come nel selciato, urtando qualche volta in versi a lungo sognati.
Questo padre fecondo, nemico di clorosi, sveglia nei campi i vermi e le rose, fa svaporare gli affanni verso il cielo, immagazzina miele nei cervelli e negli alveari. È lui a ringiovanire coloro che vanno con le grucce e a renderli allegri, dolci come fanciulli, lui a ordinare alle messi di crescere e maturare entro il cuore immortale che vuol sempre fiorire.
Quando, simile a un poeta, scende nelle città, nobilita le cose più vili e s'introduce da re senza rumore, senza paggi, entro tutti gli ospedali e tutti i palazzi.
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni, e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.
Triste mio spirito, un tempo innamorato della lotta, la Speranza il cui sperone attizzava i tuoi ardori, non vuole più cavalcarti! Giaciti dunque senza pudore, vecchio cavallo il cui zoccolo incespica a ogni ostacolo.
Rassegnati, cuor mio: dormi il tuo sonno di bruto!
Spirito vinto e stremato! Per te, vecchio predone, l'amore ha perduto il suo gusto, e l'ha perduto la disputa; addio, canti di ottoni e sospiri di flauto! Piaceri, desistete dal tentare un cuore cupo e corrucciato!
L'adorabile Primavera ha perduto il suo profumo.
Il Tempo m'inghiotte minuto per minuto come fa la neve immensa d'un corpo irrigidito io contemplo dall'alto il globo in tutta la sua circonferenza e non vi cerco più l'asilo d'una capanna.
C'è un sassofono che suona nella parte buia della luna
C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna I ladri hanno rubato tutti i fiori dai balconi di principesse scolorite Non c'è più nessun regno da conquistare Qualcuno stanotte ha imbiancato i cimiteri della vergogna Tu ed io con il nostro egoismo troppe tombe abbiamo profanato e poi ricostruito L'uno contro l'altro armati abbiamo abbattuto le nostri torri di guardia
C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna Io e te distesi su pensieri che pensano pensando di pensare al passato Io e te al tavolo della 5° strada con due bicchieri di vino italiano Io e te inebriati dal frizzante fiume alcolico passato per gole secche di parole Io e te con l'anima distante una spedizione lunare
L'effetto del vino come l'esplosione di una supernova tra scintille di ricordi Magica visione di Cisca tra le betulle nane del Rio delle Amazzoni Tra rami di piante secolari tra discese di canoa primitiva Avvolti su nebbie basse abbiamo conosciuto il desiderio E spogliati di vesti non vesti ci siamo buttati nel nostro piacere Con l'orecchio teso al sassofono – nella parte buia della luna
E quella sera a casa di Whitman tutti scrivevano poesie Io e te leggevamo Dante - tu chiedevi il Paradiso ma l'Inferno era il mio pallino Che Guevara era morto da un pezzo Fidel Castro celebrava il suo fantasma In Italia i treni saltavano e pure le banche saltavano Polvere nera polvere rossa unite in un bang senza fine lacrime e sangue schizzati sui muri e mentre qualcuno cercava di capire Un sassofono suonava - nella parte buia della luna
Ho seguito l'arco colorato di un arcobaleno E ti ho trovata seduta accanto ai fiori di loto Hai bussato al mio cuore - tutte le foglie d'autunno erano a terra, rosse di paura Io ho spalancato la porta della mia anima e il vento le ha disperse tutte E non c'è nulla che rimane sul tavolo da gioco della vita tra il Re e la Regina di cuori A parte questo sassofono che suona - nella parte buia della luna
I nostri destini su mari in tempesta lontani da spiagge sicure Cascate di rimpianti allagano i nostri anni futuri a nulla serve soffrire o piangere Siamo come due giovani amanti stretti in un abbraccio passato Il vento soffia tra i rami di pino - dammi la mano e ascolta C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna
Siamo due cuori solitari persi in una valle di solitudine Ho sentito l'odore del fango ed ho visto le stelle brillare Tutti i nostri guerrieri sono in fila dietro la nostra porta Ho fatto un sogno stanotte ho visto acrobati deporre mazzi di rose ai tuoi piedi I ladri hanno rubato tutto ma non hanno toccato la luna E un sassofono festeggia suonando nella sua parte buia
C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna Se la prossima pioggia laverà le nostre anime incontrerò i tuoi occhi di mare Se la pioggia non cadrà vorrei perdermi nelle strade bianche della mia mente E ondeggiare nell'aria indeciso se essere un uccello o una nuvola o essere un pesce-scrittura per riempire il mare di parole e scrivere un libro a tutti i naufraghi della vita Che leggerebbero l'amore in due parole bagnate Mentre il sassofono continua a suonare - nella parte buia della luna.