Poesie catartiche


in Poesie (Poesie catartiche)

Congelata nubiltà

Fra le fronde dei noccioli
giace nubile Beatrice
beltà a lei tanto s'addice
se umiltà alla tamerice

invan i miei occhi anelan
forse l'ombra d'un sorriso
ma in su la soglia, al paradiso
tu, san Pietro, resti assiso.

io supposi la mia sposa
fosse sol dal sol spossata
per una sì arsa giornata
e si fosse all'ombra ascosa

so-spirava il dì fatale,
la derise la sua sorte
non, a nozze,
suonan le campane:
i rintocchi sono a morte.
Composta sabato 31 marzo 2012
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    in Poesie (Poesie catartiche)

    Pelle di Cielo

    Pelle di cielo mia,
    tu profumi d'azzurrità,
    ed io mi sento come il volo di un gabbiano.
    Le tue braccia fatte di brezza e salsedine
    baciano il monte che mi solleva.
    Cado dalla altezza tua
    mio vertiginoso miraggio.
    la tua presenza le guance mi colora
    tutto si inchina al tuo passaggio e tace.
    Quando le stelle dei tuoi occhi
    carezzano il volto mio,
    come una buonanotte giungi.
    Non più rabbrividisco,
    né gemo,
    accanto a te cammino
    e ringrazio la terra e i passi
    che mi hanno donato
    un surreale incontro.
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      in Poesie (Poesie catartiche)

      Onirico passaggi

      Nella vergine alba
      ho udito un pacifico sussurro
      dalle spiagge selvagge di un isola,
      dove sulla montagna nasceva un ponte
      fatto di mani e salde parole
      come una spada appena forgiata
      ma dal peso poco più di una piuma.
      Quando dal vespro del tramonto tornerò
      desiderosa di brillare
      tra le erbe aspre delle giovani campagne.
      Avrò l'aroma e il rigoglio delle sue terre,
      darò generosi raccolti d'anima e mielato pensiero,
      rivolto a chi mi ha ispirato
      lungo l'onirico tragitto.
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        Scritta da: Gaetano Toffali
        in Poesie (Poesie catartiche)

        Bambina deliziosa

        Ho preso il cavallo bianco
        Impugnato durlindana
        Tre orchi ho accoppato
        Prima del caffè

        La coppa di Giuseppe
        Nel tempio maledetto
        Ho messo dentro l'Arca
        Per raccontare a te

        La sera di stasera
        Qualcosa da stupire
        Così quando ti chiamo
        Non me lo dici più

        "non mi racconti nulla
        Come hai vissuto amore
        Se io ero lontana
        Cosa è successo a te?
        Dai dimmi cosa hai fatto
        Per quanto mi hai pensato
        Sei sempre innamorato
        O guardi che ora è?"

        Bambina deliziosa
        Dovizia del mio cuore
        Ai trentadue minuti
        Lo sai che cosa c'è?
        Che non ho più invenzioni
        Che il lavoro è quasi uguale
        Deh lasciami ora andare
        Al momento mio di me

        L'orchite forse passa
        Se l'acqua è bella fredda
        Poi torno e ti racconto
        Di quella volta che...
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          Scritta da: Angelo Vozzella
          in Poesie (Poesie catartiche)

          Dedica

          Alla partigiana Lisa,
          ad una che odia l'indifferenza
          e fa la differenza...
          Nella lotta, nella vita,
          in una storia che spero non sia mai finita.
          Sa bene da che parte stare
          e non conosce zona franca.
          E non si stanca
          non è mai doma
          Anche una panca
          Può esser sua dimora
          Mentre divora
          Ogni soffio vitale,
          o scende o risale,
          o è terra o mare,
          o è volo o è roccia,
          o è fuoco o sorgente,
          o è sola o è la gente.
          Forse non c'è bisogno di chi si prenda cura
          Di un essere dagli occhi di ogni sfumatura
          Viso asciutto e sguardo forte
          Con un mare di pianto dietro le sue porte,
          onde di rabbia e di stupore,
          di gioia e di dolore.
          Alla partigiana Lisa,
          che se sente odio è mosso d'amore,
          che anche il rancore è una ferita del suo cuore.
          E nel rosso della sua bandiera, anch'io trovo calore.
          Composta lunedì 6 febbraio 2012
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            in Poesie (Poesie catartiche)

            Senza "Rinascita" a Verona

            Hanno tolto un tacco alla scarpa
            che passeggiava confronto di pensieri
            tra profumo di carta e polvere di poesie
            che nessuno ha mai compreso.
            Chiusa la finestra spalancata sul cielo
            sarà muro senza nemmeno inferriate
            chiudono stagioni colorate
            sarà piatto insapore grigio fumo
            chiudono cavalletti su tavoli ricolmi
            saranno sfeste, manca unità
            chiude la parola colta
            oltre la modesta maestosità di riccioli canuti.
            Che m'importa del natale
            se hanno deciso di chiudere il mare?
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              Scritta da: Priscilla 59
              in Poesie (Poesie catartiche)

              Un amore grande

              Un amore grande
              non s'invola nel nulla
              sbattendo le ali
              per scrollare i ricordi,
              ma in punta di piedi
              s'incammina con te
              per mari e per monti.
              C'è chi ama per sempre
              oltre le campane a festa
              e le primavere gioiose.
              Chi invece ora tace
              ha già detto tutto:
              nel silenzio c'è il vuoto
              di un amore svanito.
              Composta martedì 30 novembre 2010
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