Poesie catartiche


Scritta da: Debora Guerriero
in Poesie (Poesie catartiche)

Respira il deserto

Mi ha sfiorato
mi ha ghermito
mi ha cercato
ed aspettato.

Una vita mi ha atteso,
quasi un appuntamento
da che son nata.

L'aria stessa
mi richiama
in una terra che non ha patria
che non ha confini.

In un alito mi ha donato
quanto ancora sento,
quell'essere vuoto
pieno di tutto.

Quell'essere percezione
fuori e dentro di me.

Del mio respiro
un campo fertile
di parole che non dico
di emozioni solitarie.

Lui che ha dato a me la vita
ora chiede solo voce.
Composta martedì 20 novembre 2012
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    Scritta da: Andrea Smeraldi
    in Poesie (Poesie catartiche)

    Silenzio

    Getta via, adesso, il tuo sorriso
    ipocrita, contratto ed indeciso
    getta la maschera che indossi!
    Perché poi continui a mentire
    a me che ho tratto dai tuoi paradossi
    Il mio modo di vestire la vita
    in un ballo matto di gioie ed ire.

    Perché non credi che io possa
    guardarti, scossa dai singhiozzi,
    e banalmente star ad ascoltare,
    mentre piangi forte e mi dici
    di non potercela più fare.

    Non verrò a raccontarti che la vita è bella,
    che chi non l'apprezza è stolto,
    non starò qui a dirti di non pensarci,
    aspetterò invece che tu abbia sciolto
    nel soffocato pianto i pensieri più marci,
    che il leggero frusciare delle fronde
    ti sembri più amico, più amico
    il tenero vento che le fa vibrare
    che il folto paesaggio collinare
    ti spenga infine i lucenti occhi,
    e un pensiero nuovo e più lieto ti tocchi,
    sì che io trovi occasione di avvicinarti appena
    per accarezzarti, infantile gesto, la schiena,
    prenderti la mano e discendere l'irto sentiero
    tra pietre divelte e cespi di giovane avena
    fin giù in basso, tra l'ipocrite case,
    col capo alto e lo sguardo fiero,
    indossando la maschera che la gente
    vuol vederci portare, e in segreto
    il nostro viso sincero: duro e tetro.
    Composta venerdì 26 ottobre 2012
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      Scritta da: Cheriè
      in Poesie (Poesie catartiche)

      A notte fonda

      Già da tempo, incomparabile
      misura della mia esistenza,
      (istanza a sé stante, sì - variabile
      a seconda del mio volere...)
      tramontato è il sole, e le notturne Ore
      danzano leggiadre come baccanti
      sui colli soprastanti, e ridono beffarde,
      di noi mortali, e del nostro agire vano.
      Più profonde sono le emozioni,
      e con un vento tenebroso
      l'autunno spoglia l'alberi
      dalle sue foglie, e la strada, un manto
      Settecentesco, ornato da rubini
      e gemme preziose.

      Socchiudo lievemente la finestra, cui si affaccia
      imperiosa e fragile la Luna,
      astro che accompagna questa nostra terra
      mentre noi romantici a lei vicini, con l'anima
      e il cuor dedichiamo poemi e inni, per il suo magico
      diffondere candido splendore. Luce dei miei
      occhi, concedi loro un ultimo
      sguardo prima di sparire, a causa del mio dover
      scappare e rintanarmi, un domani,
      in un ambiente povero di seduzioni
      o nuove e scioccanti sensazioni. Volontà
      divina prendi per mano alle mie azioni
      e conducimi verso la celeste via, di un
      Paradiso Terrestre or sol immaginato,
      oh quanto ci ho sperato, e ingannar
      mi fu grato, in un futuro di amore e devozione...
      Composta lunedì 10 ottobre 2011
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        in Poesie (Poesie catartiche)
        Come un desiderantes attendo anch'io sotto le stelle
        spero di trovar la rotta, spero tornino i soldati
        ma i poeti laureati non conoscono la fotta
        di lottar come dannati per scavar sotto la pelle
        san trovare allegorie, san trovar suoni assonanti
        ma non colgono i lampi che precedono i tuoni
        voglion suoni e voglion manti per ornar i lori nomi
        io vorrei solo fuggire una matrioska di celle
        i cui mattoni son ricordi, le cui porte solo opzioni
        le pareti non son altro che pensieri in parallelo
        che coesistono concordi creando corridoi sordi
        sordi al suon della ragione, sordi al suono del vero.
        Composta domenica 5 agosto 2012
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          Scritta da: Pride
          in Poesie (Poesie catartiche)

          Poesia da esposizione

          Non si lascia ignorare l'evidenza.
          Un'incertezza cresciuta: venire ogni tanto a visitarti nella tua antica bettola
          sei maggiordomo del mausoleo e nel bozzo di tele di ragno limi il tuo epitaffio.  

          Una canna appassita nel portacenere.
          Galleggia nell'acquetta stagnante.  
          La vecchiaia ti fa da mangiare.
          Il matrimonio di compassione e disgusto non ti scombussola?  

          Non mi trovi una brava ragazza?
          Guarda.
          Chiuso il sipario la mia bambina ride dietro le quinte
            - mi ha suggerito tutte le battute -
          A mirror collapsesscciavffff!

          Ah! Solo coriandoli acuminati a festa.
          La manina grassa li getta sulla ressa.
          Questo ho nella mia testa.
          Composta giovedì 24 maggio 2012
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            Scritta da: Lomorandagio
            in Poesie (Poesie catartiche)

            Cosa penseresti

            Cosa penseresti, se guardando indietro
            nel tempo,
            vedresti roteare nel vento
            i tuoi sogni.
            E cosa penseresti
            se poi quel vento
            li abbandonasse sul selciato,
            fiacchi e inutili
            come coriandoli dopo una festa.

            Io non so cosa penseresti.

            Io penserei
            di raccogliere quei coriandoli,
            prima che torni la neve,
            e ridipingerli
            con i colori della vita:
            per vederli brillare
            di nuova speranza.
            Composta venerdì 11 maggio 2012
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              Scritta da: voixwings
              in Poesie (Poesie catartiche)

              Non chiedere troppo.

              Un giorno chiesi alla zebra:
              sei una zebra bianca con strisce nere
              o sei nera con strisce bianche?

              La zebra guardandomi mi chiese:
              sei tu un uomo agitato con alcuni istanti tranquilli
              o sei un uomo tranquillo con alcuni attimi agitati?
              sei un tipo trasandato con alcuni modi ordinati
              o sei un tipo ordinato con alcune cose trasandate?
              Sei un uomo felice con alcuni attimi di tristezza
              o sei triste con alcuni momenti di felicità?

              Non chiederò mai più alla zebra delle sue strisce.
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                Scritta da: Mirko Meneguzzo
                in Poesie (Poesie catartiche)

                Un Icaro dalle ali nere

                Prova e riprova
                selz e soda,
                distende le ali
                verso luoghi fatali.

                "Fermati!" gli disse
                finché a morte non finisse.
                Il Sole non amante
                lo uccise all'istante.

                Assopito giacque
                come un sogno, rinacque.
                Ricadde e precipitò,
                ma stavolta si salvò.

                L'anima di fulgido biancore,
                divenne con le ore
                amico d'inferno
                per voto interno.
                "Alla Luna e alla notte voltati
                da oggi nell'oblio più non perderti."
                Composta mercoledì 2 maggio 2012
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