Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

L'ultimo bacio a Iman

Spengo l'assoluto universale
senso di estraneità alla vita
per lasciarti ancora un po' di calore
sulle tue piccole labbra trasparenti
tumefatte dal silenzio
ti respiro nel tuo cuore assente
scavando nella metastasi assassina
neppure una lacrima del mio latte
s'incaglia nella disperazione
e sopra le tue palpebre innocenti
odio un Dio fabbricato dagli uomini.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)
    La fondazione emancipata
    Ti vorrei parlare
    del tempo che riacquista
    il proprio circolo vitale
    subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
    è il tempo socialista

    Ti vorrei parlare
    di cuori che tracciano
    un ponte sull'infinito sogno umano
    subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
    sono i cuori dell'internazionale socialista

    Ti vorrei parlare
    del complice amore senza barriere
    che spalanca le ali sull'alba della specie
    subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
    è il complice amore del socialismo femminista

    Ti vorrei parlare
    di mani sorelle
    che forgiano lo stesso impeto
    coi colori diversi dello stesso sangue
    subendo una rivoluzionaria mutazione genetica

    Ti vorrei parlare della fondazione emancipata della vita.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)
      Capodanno alla stazione
      11 e 42
      parte l'ultimo treno
      come ieri e forse come domani
      tu avvolto nel tuo marmo, rimbrotti
      i panettoni dondolanti dei pendolari
      e il vociare vernacolare dei ferrovieri

      11 e 50
      il tuo catarro stride sui binari vuoti
      nelle rotaie di una vita
      e nei piedi di una città assorta
      nella nebbia e nell'indifferenza

      11 e 57
      le righe del tuo volto
      volteggiano padrone nel silenzio del vecchio anno
      canti felice per spiccioli di serenità
      mentre fiocchetti e danzi libero
      abbracciando di tenero amore la bottiglia di barbera
      e le pupille affogano nel delirio dell'ebbrezza

      00. 05

      parte il primo fischio
      ti alzi gelido, fiaccato
      nel sospetto della vita che continua
      rovesci le bollicine sulla piattaforma di catrame
      poi a terra nuovamente
      alla stazione di Milano.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)

        Io sogno di vederti dentro me

        Io sogno di vederti dentro me
        e per questo prendo tempo al sonno…
        Allungo il dormiveglia con la mano
        e rincorro la tua forma sul lenzuolo:
        piatto e freddo è il suo orizzonte
        e non c'è il sole della tua presenza.
        Piatto e freddo è il mio rientro
        da una notte passata dentro te.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie anonime)
          Il vivere in un attimo
          ogni più piccolo minuto
          atteso nel tempo
          come acqua nel deserto
          la chiave di una vita
          per aprire una porta
          il sibilo di un pensiero
          che attraversa la mente
          la carezza d'uno sguardo
          che si posa su un viso
          la luce di un sorriso
          che irradia una sera
          la forza di un idea
          che scuote un mondo
          la dolcezza di un istante
          che dura in eterno
          la rabbia di una lacrima
          che resta sull'orlo
          il calore di un abbraccio
          il ricordo di una vita
          la tristezza di un'altra
          la perfezione di un momento
          il respiro nella notte
          tranquillo per una volta
          nel vedere le cose nascoste
          le stelle nei tuoi occhi
          illuminano la mia strada

          you are my starshine.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie anonime)

            Io verrò a cercarti

            Io verrò a cercarti
            anche quando nessuno si ricorderà di te.
            Io ti sognerò
            anche quando la gente avrà smesso di sognare.
            Io getterò
            di là dal muro la mia maschera ipocrita
            che mi fa scrivere versi,
            quando tutto sarà già stato scritto.
            Io calpesterò le vie battute
            dai poeti e dai sognatori
            quando gli uomini avranno lasciato
            le loro impronte di carne
            sui marciapiedi.
            E quando sarai lontana
            e la notte calerà sui miei giorni,
            e tu solo una goccia d'acqua
            nell'oceano
            io verrò a cercarti.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)

              Scritto con inchiostro verde

              L'inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
              fogliami dove cantano le lettere,
              parole che son alberi,
              frasi che son verdi costellazioni.

              Lascia che le parole mie scendano e ti ricoprano
              come una pioggia di foglie su un campo di neve,
              come la statua l'edera,
              come l'inchiostro questo foglio.
              Braccia, cintura, collo, seno,
              la fronte pura come il mare,
              la nuca di bosco in autunno,
              i denti che mordono un filo d'erba.

              Segni verdi costellano il tuo corpo
              come il corpo dell'albero le gemme.
              Non t'importi di tante piccole cicatrici luminose:
              guarda il cielo e il suo verde tatuaggio di stelle.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)

                La terza persona

                Una terza persona
                dal nostro parto
                ossigenata con il sangue delle parole
                con la saliva di mille notti insonni
                con le rughe del nostro percorso
                con i capelli sul cuscino della sofferenza
                Una terza persona
                con il corpo filiforme
                sempre teso
                al mondo che piove
                sulle sue tenere viscere
                debole come un uomo
                di razza uomo
                Una terza persona
                con il cuore
                sulle barricate
                mentre sogna "l'incorruttibile" Robespierre
                o piange sui gigli gialli
                al giorno del suo compleanno
                Una terza persona
                con le mani
                da fresatore
                i polpastrelli da pianista di blues
                sopra tastiere di ribellione
                e magiche note di vita.
                Siamo noi amore.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie anonime)

                  Ridurmi

                  Ridurmi cenere
                  araba fenice
                  nello specchio della natura
                  forma-mentis
                  di abbandono
                  alle origini della vita.
                  Ridurmi
                  alla spontaneità dei bisogni
                  per tremare, irrigidire
                  al gaudio della pura sopravvivenza
                  geniale grado massimo
                  del mio patrimonio genetico
                  Ridurmi
                  finalmente uomo
                  gravido di sensazioni
                  ossificate dai tempi
                  ricercatore di voli percettivi
                  Ridurmi.
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