Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)
Tu
Le onde del mare ritornano sempre,
uguali,
son come i pensieri
dell'alba.
Il nostro dolore ritorna, come il tuo sorriso
svanito nel sonno.
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Le onde del mare ritornano sempre,
uguali,
son come i pensieri
dell'alba.
Il nostro dolore ritorna, come il tuo sorriso
svanito nel sonno.
Sentiero di notte
con la faccia
riempita
di botte
e la vita
ferita
nella caccia
fantasmi
raggiungono
orgasmi
mi pungono
insensibile cuore
sentimenti
d'orrore
spargimenti
di rosso
improbabile fosso
mi hai scavato
in mente
solo ombre di notte
mi riempiono
i sogni
di botte.
Guardo fuori dalla finestra
piove su Milano
un grigiore accomuna
case, strade e persone
pozzanghere calpestate
dai frenetici passi
di chi non può fermarsi
qualcuno aspetta, impaziente
alla fermata
poche facce con un sorriso
molti isolati dal mondo
dalle loro storie
dai loro pensieri
che la pioggia
non riesce a lavare via
guardo fuori dalla finestra
anch'io come loro
sogno posti diversi,
una vita diversa
anch'io come loro
seguo i miei pensieri
nella pioggia
aspettando un raggio di sole.
Nella notte dell'universo
io sperso
invano ho cercato
in fondo alla ragione
la ragione delle cose,
la stella cometa
di questo presepio.
Col mio amore scontroso e umido
umido di te delle tue labbra carnose di mare
m'inoltro viandante d'insolite allegrie
per le radici estese dei nostri fiumi neri
filamenti incandescenti di aquiloni
spirali acuminate contro il muro del tempo
che si scioglie su di noi come il miele
in un giorno di aprile e di sole.
Notte ingombra
mai sazia d'estenuanti arsure
notte di pensieri che s'inarcano
su altre notti di granitiche assenze
raramente da te scalfite
quasi sempre fuse
nel silenzio incolore e disossato
dove io mi lascio ghermire
dall'inatteso credere tutto.
Tra le rovine del nostro giardino
ora brullo
senza vita nè colori
incenerito da una menzogna,
incido una lapide
al nulla,
guardando le parole
che stramazzano una a una sulla terra nuda.
Erano le mie parole
erano le tue parole
ora sono solo carta sporca
nella luce artificiale
di false verità.
Musica, musica
spirito gioviale
spirito innovativo,
spirito,
spirito di ciò che ci circonda
spirito dell'umana sonda
nel mondo.
Musica, musica
più hai denaro
più avaro
sei
nel mondo ormai
capitalizzato
e poco amato
da chi inventato
ha la tecnologia
e come per magia
con ciò si distrugge
perché non sa
da cosa fugge.
Risentir
la voce
che dall'oblio
fa apparir
la falce
che sol io
posso fermare
al richiamare
della luce,
luce
che fulge
e punge
la vista
dell'artista.
Se il mio indirizzo vuoi sapere
te lo dirò con piacere
via delle carezze
numero dei baci
città dell'amore
provincia del mio cuore.
Ti aspetto sotto al portone per darti la mano
e dirti "ti amo".