Una terza persona dal nostro parto ossigenata con il sangue delle parole con la saliva di mille notti insonni con le rughe del nostro percorso con i capelli sul cuscino della sofferenza Una terza persona con il corpo filiforme sempre teso al mondo che piove sulle sue tenere viscere debole come un uomo di razza uomo Una terza persona con il cuore sulle barricate mentre sogna "l'incorruttibile" Robespierre o piange sui gigli gialli al giorno del suo compleanno Una terza persona con le mani da fresatore i polpastrelli da pianista di blues sopra tastiere di ribellione e magiche note di vita. Siamo noi amore.
Ridurmi cenere araba fenice nello specchio della natura forma-mentis di abbandono alle origini della vita. Ridurmi alla spontaneità dei bisogni per tremare, irrigidire al gaudio della pura sopravvivenza geniale grado massimo del mio patrimonio genetico Ridurmi finalmente uomo gravido di sensazioni ossificate dai tempi ricercatore di voli percettivi Ridurmi.
Ti vivo, amore, per immagini per strane linee verticali che deformano la tua assenza... Sono come le anatre assetate sul miraggio: tra il cielo troppo lontano e lo stagno asciutto della morte.
se solo potessi ritagliare da ciascuna delle tue storie la parte preziosa, se potessi liberarle dai loro epiloghi imposti, sfrondarle dalle loro anoressiche disillusioni, estirpare i voltafaccia meschini, bruciare i disincantati addii e trattenere soltanto il "prima", il tutto cioè che precede d'un soffio la consapevolezza.
Quell'immenso meraviglioso tutto che ignaro troneggia sull'orlo d'uno squallido baratro di verità svelate.
Pensale ad una ad una accanto, unite dal filo della memoria: gemme di prorompente vitalità, deflagrazioni di irragionevole passione, terremoti di istintiva sensualità.
Ad ogni passo sentiresti il loro calore scottarti i seni, ad ogni respiro il loro profumo inebriarti la mente, ad ogni sguardo il loro splendore accecarti la vista.
Se solo potessi…
se solo potessi cingerti al collo quella collana di diamanti purificati.
Ti voglio amare nell'utopia invalicabile dentro la pura realtà della natura varcando ogni spazio temporale voglio disvelare alla ragione la febbre dell'estasi la simbiosi di due essenze fecondate Ti voglio amare nel cromatismo abbagliante pioniere delle tue emozioni eremita dei chiassosi desideri creativo estemporaneo di ogni moto pulsionale Ti voglio guardare senza vincoli di leggi ottiche desiderarti nuda alla tridimensionalità cubista magnifica generatrice della mia metamorfosi Ti voglio guardare nella debolezza delle sensazioni voglio fremere congiungermi col tuo seme onirico liberare l'inconscio l'irrazionale dissetarmi delle intime realtà occultate saremo anime astratte percezioni visive in movimento saremo l'eterna suggestione della libertà.
Apriamo le porte chiudiamo le porte passiamo le porte e alla mèta dell'unico viaggio né città né porto. Il treno deraglia la nave naufraga l'aereo s'abbatte un biglietto è stampato sul ghiaccio. Se potessi ricominciare o no questo viaggio ricomincerei.
Non sarò mai abbastanza grande per capire cos'è davvero l'amore. Non sarò mai del tutto cosciente di quanto tutto questo possa rendermi bella. Non avrò mai la consapevolezza che tu sei davvero mio. Non sarò mai abbastanza grata di tutto ciò che mi dai. Non avrò mai un cuore così grande per trattenere tutte le sensazioni che mi dai. Ma sono innamorata di te, del tuo odore, della tua voce, del tuo modo di donarmi carezze al cuore con un solo sguardo. Sono innamorata di te... come quella sera in cui le nostre anime si incontrarono in un magico miscuglio di dolcezza e passione... Ti amo... ti amo più della mia stessa esistenza ti amo davvero e non credere mai che potrò mai... che potrò mai dimenticarti.
Essere giovani non significa una stagione della vita bensì un modo di essere: il ruolo di guida è affidato alla volontà, gioventù è espressione dello spirito, della forza immaginativa, dell'intensità dei sentimenti; gioventù significa vittoria del coraggio sullo sgomento, vittoria dell'amore per il nuovo, sulla staticità. Non si diventa vecchi perché si è vissuto un certo numero di anni: si diventa vecchi quando si rinuncia agli ideali. Gli anni segnano la pelle, la perdita di ideali segna lo spirito. Pregiudizi, dubbi, timori, perdita di speranza sono nemici che poco per volta spingono verso terra, anzitempo, ancora prima di tornare alla terra... Giovane è chi ancora riesce a meravigliarsi ad entusiasmarsi; chi ancora chiede, come un insaziabile bimbo: "E poi?" e chi provoca gli eventi e sa gustare il gioco della vita. Siamo giovani come la nostra fiducia vecchi come il nostro dubbio; giovani come la fede in noi stessi, nella nostra speranza, vecchi come il nostro scoramento. Rimarremo giovani, finché rimarremo ricettivi per il bello, il bene, il grande; ricettivi per il messaggio della natura; del nostro prossimo... dell'incomprensibile. Se un giorno il nostro cuore fosse corroso dal pessimismo, avvinto dal cinismo, Dio abbia pietà della nostra anima dell'anima di un vecchio.