Hai colorato i miei pensieri e i miei sogni, con gli ultimi riflessi della tua gloria, amore, trasfigurando la mia vita, per una prossima bellezza Come il sole, al tramonto, ci lascia intravvedere un angolo di cielo, hai mutato il mio dolore in gioia immensa per incanto, amore e vita sono diventate per me la stessa meraviglia!
Sognando di scoprire universi sconosciuti... abbandono i miei sensi alla follia della passione... ossessionata dalla tua magnetica sensualità... arde il desiderio di possedere la tua mente... giocando con i tuoi sogni proibiti... alimenta la mia fiamma e scalda i tuoi sensi... libera i tuoi pensieri e abbandona il tuo corpo... vivi con me...
Qui, tra il silenzio degli ulivi, l'azzurro del cielo abbraccia la valle e un campanaccio da chissà dove spezza la monotonia del ritmo uguale all'incedere di quel pastore e a un cane che da rituale abbaia per dire che c'è e che ci siamo anche noi nel descrivere la saggezza della natura così bonaria nell'umore di una giornata serena in attesa di quel lampo di buio pronto a deturpare il paesaggio nel nuovo ordine delle cose.
Padre Nostro che sei nei cieli Restaci E noi resteremo sulla terra Che qualche volta è così attraente Con i suoi misteri di New York E i suoi misteri di Parigi Che ben valgono i misteri della Trinità Con il suo minuscolo canale dell'Ourcq La sua grande Muraglia Cinese Il suo fiume di Morlaix Le sue caramelle alla Menta Con il suo Oceano Pacifico E le sue due vasche alle Tuileries Con i suoi bravi bambini e i suoi mascalzoni Con tutte le meraviglie del mondo Che sono là Con semplicità sulla terra
A tutti offerte Sparse Esse stesse meravigliate d'esser tali meraviglie E che non osano confessarselo Come una bella ragazza nuda che mostrarsi non osa Con le spaventose sventure del mondo Che sono legioni Con i loro legionari Con i loro carnefici Con i padroni di questo mondo I padroni con i loro pretoni gli spioni e marmittoni Con le stagioni Con le annate Con le belle figliole e i vecchi coglioni Con la paglia della miseria che imputridisce nell'acciaio dei cannoni.
Che gioia sarebbe, se qualcosa si rovesciasse. Se la lingua inaridisse E gli occhi parlassero; l'ipocrisia seppellita senza onore delle armi. Occhi puri, incorrotti dalla bocca. Palpebre immuni Da ogni infezione. Messaggi captati In religioso silenzio. Lunghi ed interminabili Discorsi Si alzerebbero trionfanti Sul ciarliero mormorìo. Occhi fissi, sganciati dall'imperio facciale, saprebbero ridere, senza arrestarsi.
Essere buono è dimenticare se stessi per pensare agli altri. Essere buono è perdonare pensando che la miseria umana è più grande della cattiveria. Essere buono è avere pietà della debolezza altrui pensando che noi non siamo diversi dagli altri e nelle loro condizioni forse saremmo peggiori. Essere buono è chiudere gli occhi davanti all'ingratitudine. Essere buono è dare anche quando non si riceve, sorridendo a chi non comprende o non apprezza la nostra generosità. Essere buono è sacrificarsi aggiungendo al peso delle nostre pene di ogni giorno quello delle pene altrui. Essere buono è tenere ben stretto il proprio cuore per riuscire a soffocare le sofferenze e sorridere costantemente. Essere buono è accettare il fatto poco simpatico che più doneremo più ci sarà domandato. Essere buono è acconsentire a non avere più nulla riservato a se stessi tranne la gioia della coscienza pura. Essere buono è riconoscere con semplicità che davvero buono è solo Iddio.
Il mare è grande. Se vuoi scandagliarlo, verrai travolto dall'impeto delle sue onde. Un'onda sola può strapparti via e sbatterti contro uno scoglio. Ti basti, o debole uomo, poter dedicarti ai tuoi commerci su una piccola nave. Ma la fede è meglio, per te, che una nave sul mare. Questa infatti è retta dai remi, tuttavia i flutti la possono far affondare; ma la tua fede non affonda mai, se la tua volontà non lo vuole. Come sarebbe desiderabile per il marinaio regolar il mare a proprio volere! Ma in un modo egli la pensa, e in altro modo agisce l'onda. Solo nostro Signore dominò il mare, tanto che quello tacque e si placò. Ma egli ha dato anche a te il potere di dominare, come lui, un mare, e di rabbonirlo. L'investigare è più amaro del mare, e il questionare è più tempestoso delle onde. Se si abbatte sul tuo spirito il vento della cavillosità, dominala, e appiana le sue onde! Come la burrasca mette sossopra il mare, così i cavilli conturbano il tuo spirito. Nostro Signore domina, il vento cessa e la nave scivola in pace sulle onde. Domina lo spirito capzioso, raffrenalo, e la tua fede sarà in pace. A ciò dovrebbero indurti anche le creature di cui conosci l'uso. Per esempio, tu non sei in grado di chiarire le sorgenti, pur tuttavia non smetti di bere da loro. E per il fatto poi di aver da loro bevuto, tu non pensi certo di averle comprese. Anche di comprendere il sole tu non sei in grado, pur tuttavia non ti sottrai alla sua luce. E per il fatto che questa scende a te (con i suoi raggi) tu non ti cimenti certo di salire verso la sua altezza. L'aria è per te un pegno, ma quanto essa sia estesa, tu non lo sai.
Non mi muoverò da qui senza avere tue notizie. Non staccherò il mio sguardo dalle tue finestre finché non si chiuderanno per sempre; non ti lascerò andare ramingo per il mondo alla mercè di mercanti senza scrupoli; non permetterò l'ennesimo insulto alla tua povertà in spirito; ma sarò sempre al tuo fianco a vigilare, custodire, con te soffrire e gioire, perché vedo in te lo spirito di Cristo.
Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio perché i tuoi momenti più belli regalassero ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere un arcobaleno lo farei proprio per te. E condividerei con te la sua bellezza, nei giorni in cui tu fossi malinconico. Se potessi costruire una montagna, potresti considerarla di tua piena proprietà; un posto dove trovare serenità, un posto dove stare da soli e condividere i sorrisi e le lacrime della vita. Se potessi prendere i tuoi problemi, li lancerei nel mare e farei in modo che si sciogliessero come il sale. Ma sto trovando che tutte queste cose sono impossibili per me. Non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso. Ma lasciami essere ciò che so essere di più semplicemente un amico.