Poesie anonime migliori


Scritta da: Elisabetta
in Poesie (Poesie anonime)

Al sicuro?

Chiese un caro bambino piccino
A suo padre in un giorno radioso:
"Posso dare me stesso a Gesù,
perché Egli lavi i miei peccati?
"Oh, figlio mio, ma sei così piccino!
Attendi d'esser più cresciuto;
i grandi, è vero, han bisogno di Lui,
ma i piccini, lo sai, sono al sicuro".

Così disse il padre al suo maschietto,
mentre stava arrivando un temporale:
"Sono tutte le pecore al riparo,
al sicuro nell'ovile, figlio mio?"

"Tutte le grandi lo sono, padre mio,
ma gli agnelli li ho lasciati andare,
perché non credevo occorresse;
i piccini, lo sai, sono al sicuro".
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)
    Per te darei la mia vita
    di te sono molto innamorata
    Sei il mio grande protettore
    oltre del corpo anche del mio cuore
    Io ti amo da morire
    perche tu mi fai impazzire!
    Su di una nuvola vorrei andare
    per guardare e spiare
    quando lontano sei da me
    tutto quello che fai per me!
    Lontan da te non so più stare
    tanto che non so più come fare
    guardando il tuo bel viso
    mi sboccia un languido sorriso
    la tua pelle delicata
    è il desiderio di ogni giornata
    di vederla e toccarla
    e soprattutto odorarla
    È un profumo buono e speciale
    per un ragazzo eccezionale.
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      Scritta da: licis
      in Poesie (Poesie anonime)
      Ritorno in me come Ulisse viaggia verso la sua Itaca
      e prendo in mano un fascio di rose allo stesso modo in cui una formica raccoglie affamata la sua briciola

      Risplende allora quel piccolo arbusto dai rizomi così sottili.
      Un triste abbraccio diventa così teneramente vivo.
      Composta mercoledì 24 giugno 2009
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        Scritta da: Danza di Venere
        in Poesie (Poesie anonime)

        Ad un passo dal sole

        Mentre scrivo queste parole,
        Un pensiero mi sconvolge ed accende il cuore,
        Sono ad un passo da te,
        Qui in queste due ore supero il cielo puntando al sole.

        Sulle mie mani rimane indelebile il ricordo della tua pelle,
        Sulle mie labbra rimane il brivido di un bacio sulla fronte,
        Non potrò fare a meno di ricordare il tuo profumo,
        E quando mi chiederanno di chi è, dirò di aver visto un angelo.

        Ti ho davanti due ore e vorrei non finissero mai,
        Il tempo è cornice di un amore infinito,
        Il tempo ritrae rughe ricordandoci che siamo cresciuti,
        In ogni mio desiderio espresso vedo in te la donna che ho voluto.

        Vorrei che tutto fosse perfetto,
        Fuori da ogni vincolo io e te nello stesso letto,
        Vorrei raccontarti mille storie ponendo te al centro,
        Ma questa distanza limita la mia voce il vento non mi è d'aiuto.

        Sono un combattente lo faccio da sempre,
        Ti mostro sincero che armi ho a disposizione,
        Per te rimango semplice e spogliandomi di ogni convinzione,
        Ti chiedo di accettare in dono questo mia grande passione.
        Composta sabato 11 marzo 2017
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          Scritta da: Blu Finch
          in Poesie (Poesie anonime)

          Il silenzio nel vento

          Un sassolino vicino
          ad un altro sassolino
          accanto un ruscello
          scorre lentamente
          quasi senza sentire
          la sua presenza
          Una foglia che cade
          Un albero si muove
          Il vento soffia in silenzio
          È un'acqua quasi trasparente
          pulita, limpida
          i sassolini sono piccoli
          quasi si nascondono
          La foglia ormai è caduta
          l'albero è immobile, non si muove
          il vento invece soffia più di prima!
          Questo vedo nei tuoi occhi
          e sento il vento quando ti guardo.
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            in Poesie (Poesie anonime)

            Orme

            Una notte un uomo fece un sogno.
            Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore.
            In cielo balenavano scene della sua vita.
            Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:
            una apparteneva a lui e l'altra al Signore.

            Quando gli fu balenata davanti agli occhi l'ultima scena,
            si voltò a guardare le orme
            e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte.

            Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli
            e più tristi della sua vita.
            Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.
            "Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti,
            tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,
            ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita
            vi era una sola serie di orme.

            Non capisco perché,
            quando avevo più bisogno di te,
            mi hai abbandonato."
            Il Signore rispose:
            "Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.
            Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,
            quando vedi solo una serie di orme,
            quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio."
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              Scritta da: FaceLess
              in Poesie (Poesie anonime)

              Buio e niente

              Vorace l'eterna tristezza attende
              come avvoltoio ch'inumidisce il becco
              nel veder la carcassa ch'è il mio corpo,
              frammento in fili sottili
              il grande amore collassa
              in buco nero greve nell'assenza;
              affogheremo in un catino di lacrime
              simili a struzzi nascosti sotto terra
              o insieme daremo voce al vento
              percorrendo il fato che ci fece incontrare.
              Composta lunedì 1 gennaio 1900
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                in Poesie (Poesie anonime)

                Spalle stridule

                Alessandria è lontana.
                Ho riposto il coltello arabo nel cassetto della commode en console.
                Potremo percepire gli eventi, le cravatte,
                l'umore delle gambe
                di qualcuno che sta scricchiolando su per le scale.
                Le affusolate rotule della gioventù prendono fuoco all'improvviso.

                Ma noi di questo passato romantico non sappiamo più cosa farcene.
                Tanto basta all'accoglienza dell'insidia.
                Accanto alla scuola dei continenti nascondevamo le gomme.
                I ragazzi fuggivano dalle imprese.
                Questo ballo è sufficiente?

                Una sera voglio mangiare solo miele e mandorle.
                Li abbiamo smascherati con il singhiozzo,
                con le lacrime.

                Anche noi, però, siamo fuggiti in un bronzo spuntato
                di pionieri allarmati dall'affusolato
                oblio del bene che ci intratteneva
                con i suoi azzurri.

                La luce di Alessandria è un'incerta foresta di raggi
                che si allontanano e si avvicinano ai ciondoli di mamma,
                che si adagiano sul torpore dei giorni
                spesi a parlare al telefono
                con i pantaloni bisessuali del panorama.
                Composta giovedì 26 luglio 2018
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