Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor
Katauta
Come aquilone
primavera volteggia
e profumi sui fogli.
Composta lunedì 9 marzo 2015
Come aquilone
primavera volteggia
e profumi sui fogli.
Marzo che bello -
da una folata leggera
piovono petali.
Mi ha salvato
il consiglio del vento
morir di noia
Riparto da qui da me
fino all'ultimo respir.
Guardo il vuoto
e non vedo niente,
nè cielo, nè monti,
e volar le aquile
nessuno parla,
nulla si muove,
è invisibile l'invisibile,
come l'anima nel cuore,
che un vuoto di vita,
che poco a poco si riempie
con i nostri sentimenti,
e ho capito ora
quant'è bello il vuoto
a poter riempire
con i miei sospiri.
Bello sentire
il morbido arancione
di primavera.
Filo spinato -
si alza fumo nero
eco di gridi.
Lunghe file d'anime
che ospitano le stelle.
Se potessi fermare il cammino delle ore
che indietro non può tornare,
è come lo spostare una roccia,
e nelle tasche porto solo sogni,
quelli che mi restano,
e mi vesto di speranza,
così come le stelle ricamano gli spazi infiniti,
e mentre il silenzio cammina a testa bassa,
i miei pensieri che si intrecciano tra di loro,
pensiero dopo pensiero,
provo a immaginare cosa sono io,
se non fossi quello che io sono,
e quello che mi resta,
e il tempo non mi lascia mai senza tic, tac,
e vedo l'alba con i suoi timidi bagliori
al lento spegnersi il sole,
è arrivata l'ora
che anche io vada a dormire,
chissà quanti come me,
che anche questa notte
hanno provato a fuggire
da una realtà crudele,
dove si sentono stranieri,
per non dare di sé
a questo mondo misero,
e tutto quel che ancora
hanno da dire,
e quello che dona l'oggi
senza brivido addosso
alle emozioni.
Stamani l'aria era gelida,
poi è calata la nebbia,
e io mi ritrovai spaventata
in una bolla grigia,
parevo sola, e meditai
chi urterò che come me pensava la stessa cosa?
Chi sa, quanti eravamo là,
invisibili,
preoccupati l'uno dell'altro,
di non farci male,
che mai lo facciamo alla luce del sole.
Che magia candida -
zitta zitta la neve
cade abbondante.
Vorrei costruire una strada diritta al mare,
che attraversa irti monti e estese praterie,
e torrenti agitati e laghi tranquilli
sorretti dall'acqua dolce caduta dal cielo,
unendo con l'acqua salata del mare,
insieme a me con tristi ricordi nel cuore,
dalle ore passate rumorose,
d'ogni giorno della settimana,
e di mesi d'ogni stagione della mia vita,
e finalmente tacerà lo strepitio delle mie ore
per non far rumore nel silenzio
del profondo azzurro di mare,
che si fonde con il cielo
e con tutte le stelle.