Poesie di Ileana Mihaela Almen

Operatore spa, nato sabato 25 ottobre 1975 a Alba Iulia (Romania)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

A marzo
le fioriture coprono i rami
e finiscono insieme alle le vacanze.
L'autostrada dal nord al sud
si affoga nei silenzi e solitudine.
I fiori che esplodono
spiegando le ali
non hanno paura.
Aspettano farfalle e rondini,
e papaveri per dipingere
di rosso vivo ogni macchia di sangue,
api per mischiare i pollini
con la serotonina,
profumo di buon umore,
aprire la gabbia del dolore
che ci spezza il cuore.
Sorridi al sole!
Verso chi non c'è più
il rispetto supremo
è continuare a lottare.
Ileana Mihaela Almen
Composta lunedì 30 marzo 2020
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    Camminando sulla Via Duomo

    Camminavo senza meta,
    distaccata e serena come una idiota
    sulla Via Duomo quasi vuota,
    senza energie e pensieri, senza fretta
    come una sonnambula scoperta
    dalla campana che suonava mezzogiorno
    e l'ombra tozza del gigante campanile
    mi fece domandarmi se era un sogno.
    Sentivo dei passi, vedevo dei volti
    sempre di più, e non erano dei morti.
    Ripresi i sensi, tutto era vero
    anche se il suono pareva avvolto
    nel strano mistero di un'antico monastero
    sognato una volta, vicino al cimitero.
    La strada sembrava un sentiero
    che univa il passato pesante e nero
    con il futuro incerto, ancora straniero
    leggero e trasparente come una gocce d'etero.
    Strofino gli occhi, mi tocco i capelli,
    mi svegliano in tutto il profumo dei fornelli
    e due fratelli che fanno duello
    con due ombrelli. Nell'alto-uccelli.
    Ileana Mihaela Almen
    Composta martedì 24 marzo 2020
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      Nevica scrivendo nevicate

      L'inverno comincia quando comanda la neve.
      L'inferno comincia dove comanda il fuoco,
      quando le fiamme bevono le raggi del sole.
      Oggi ho voglia di neve, di tanta neve
      fino al paradiso, dove l'ultimo raggio di luna,
      congelato, sta per diventare
      una spada si argento o di sale.
      Guardo a destra, mi gira la testa.
      Guardo a sinistra, mi perdo la vista.
      Guardo indietro, manca il biglietto di treno del passato.
      Inutile guardare avanti, e troppo fumo di solfato...
      alzo lo sguardo verso l'alto
      da dove si abbassa il sipario di nebbia grossa
      che pressa e schiaccia le ossa.
      Qui nevica scrivendo nevicate prefabbricate...
      separa in sillabe la parola "l'amore",
      alcune, come "vita", "speranza" e "futuro" sono state cancellate.
      Andiamo, dai, saliamo sulla cima di una montagna!
      Se hai altro da fare, possiamo lasciare le mani fredde e bianche, come ilo gesso
      a riempire le lavagne con lettere e cifre,
      segni e disegni senza senso e colore,
      pieni di errori, senza valori e calore.
      Forse così, lasciati alla sorte, faranno uscire al mondo una canzone
      nel rumore del vento della dimenticanza
      sai, tipo una vacanza...
      ho voglia di neve, tanta neve, quella verace.
      Quella di prima, quella vorace
      ti ha spaccato il torace e si vede un pizzico di cuore...
      adesso ho voglia di neve, quella vergine, divina, per altre mille ore.
      E deve nevicare e nevicare ancora
      fino che ci uscirà tutta l'anima!
      Deve nevicare fino che si dimentica di odiare,
      di nevicarci nel nome di tutte le vendete.
      Voglio neve fino alla bocca, fino alla fronte, fino alla mente, fino alla morte.
      Voglio tenerti stretta la mano,
      e con un sorriso maledetto, affondarci definitivamente nella neve
      . Ecco le nuvole da dove caderà
      la mia neve di novembre,
      le mie favole di farfalle, nere e bianche.
      Loro hanno capito il messaggio
      e ci preparano il viaggio.
      Sii pronto, amore, anche se per ora piove.
      Sai, non può piovere per sempre!
      Fra poco farà la neve, amore, sorridi, dai.
      Ileana Mihaela Almen
      Composta sabato 23 novembre 2019
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        Tempo strambo

        Andavo a zanzo, con passi e sentimenti tediati
        sotto un cielo cenerino, scialbo, smorto
        che non sapeva ancora cosa fare
        star fermo e taciturno, piovere o nevicare.
        Il cielo mi sembrava un cimitero
        dove il tempo pensa solo ai fatti suoi,
        ma come tutto ciò che reca inibizioni
        mi generano timide riflessioni
        e soprattutto "cosa" siamo noi...
        i cimiteri sono come i rifugi
        dove i nostri pensieri
        non valgono niente: non possono uscire,
        non possono entrare.
        È tardi... è tardi. A qualcuno potrebbe interessare!
        Il loro tempo si ritira completamente da noi
        chiudendo dentro ogni nostra alleanza.
        Ma i nostri pensieri, per non sentirsi soli, delineano una geometria dove il tempo scorre da noi, senza una fonte.
        Inutile. Cominci a sentire un peso sulla fronte
        e puoi sentire solo la voce di caronte.
        Diventi l'ostaggio di una buia notte.
        Da quella buia stanza non vedi più la danza di nuvole stufate sul cielo cenerino...
        né le croci stanche che sembrano supportarsi a vicenda
        i pensieri ora guardano altrove, lontano dal mondo
        lontano dai morti, vicino al momento
        momento, l'unità di tempo che scorre condensata
        in una clessidra rotta da una croce di cemento
        nel cimitero, sotto il cielo cenerino, in un momento strambo.
        Ileana Mihaela Almen
        Composta mercoledì 11 marzo 2020
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          È stato, accadde, è vero

          È stato, accadde, è vero.
          Fu in un giorno, fu una data
          che segna il tempo al tempo.
          Fu in luogo che io vedo.
          I suoi piedi toccavano il suolo
          questo stesso che tutti tocchiamo.
          Il suo vestito
          era simile ad altri
          che indossano altre donne.
          Il suo orologio
          sfogliava calendari,
          senza scordare un'ora:
          come contano gli altri.
          E quello che lei mi disse
          fu in una lingua del mondo,
          con grammatica e storia.
          Così vero
          che sembrava menzogna.

          No.
          Devo viverlo dentro,
          me lo devo sognare.
          Togliere il colore, il numero,
          il respiro tutto fuoco,
          con cui mi bruciò nel dirmelo.
          Mutare tutto in forse,
          in mero caso, sognandolo.
          Così, quando vorrà smentire
          ciò che mi disse allora,
          non mi morderà il dolore
          d'una felicità perduta
          che io tenni fra le braccia,
          come si tiene un corpo.
          Crederò di aver sognato.
          Che tutte quelle cose, così vere,
          non ebbero corpo, né nome.
          Che perdo
          un'ombra, un sogno ancora.
          Ileana Mihaela Almen
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            Lucifericami!

            La notte scompare, avvolta dai suoi sogni ma io rimango un poco
            davanti alle porte, dietro alle finestre
            ascolto le parole che buttano le bocche nel sonno quando la notte tace.
            Vedo ombre tremanti, in attesa di un sole incerto
            che all'alba le dissolverà in plasma di notte, di cedro.
            La notte si ferma alle porte senza nomi
            e bacia il bosco invecchiato di tristezza e di vento
            ed io sto ancora ascoltando il sonno della gente.
            Opaco scuro come uno muro di cemento e di spine.
            Lucifericami!
            Con un po' di calore, con un po' di colore!
            Bagnate e cupe sono le gallerie attraverso le quali si perde il nostro destino
            marciato...
            i cadaveri vivono ed ecco i corvi che girano e volano sopra i vivi.
            Ho bisogno del tuo amore
            ho bisogno del tuo sole nella notte
            voglio il sonno bianco
            e fa dormire i ricordi spinosi dell'anima.
            Lucifericami dappertutto...
            sciogli il ghiaccio del mio cuore!
            Lucifericami tutti i sensi:
            voglio ardore, stupore, odore, rumore
            lucifericami sotto la pelle, staccami anche le ali
            lascia urlar gli animali
            accendi quel fuoco, ridammi quei brividi, quei sguardi abissali
            lucifericami dentro il sangue
            e non lasciarmi nell'inverno sola mai!
            "Ogni rosa è preda dell'inverno."
            Ileana Mihaela Almen
            Composta giovedì 5 marzo 2020
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              Perla

              "- ehi, attenta, fai più piano!
              Oddio, che modo!
              Sembra voler creare un cuore eterno
              là, nel bassofondo.
              Non si capisce più niente in questo strano mondo...
              l'amore è rabbia, il silenzio è amore, il piacere è dolore."
              Sentivo la sua voce, nessuno attorno a me. Sembrava l'eco antico di una
              ninfa strana,
              dolce e atroce, un timbro ben deciso,
              ostile ma fraterno, un po' dal paradiso, un poco dall'inferno.
              Cacciai le scarpe in fretta, come per rispettare una promessa,
              per non ferire quella voce tesa
              lasciando sanguinare le ultime gocce di cuore che avevo negato e nascosto dentro le scarpe,
              anche di me stessa.
              L'unica cosa che mi seguiva era la tristezza del tramonto e di una conchiglia
              che tronava sulla scogliera.
              "- sono io, perla. Mi hai trovato... hai messo un po', mi sono annoiato...
              adesso, prendimi, portami via con te, ho tanto da spiegarti
              devi sentir la storia dei cuori dedicati, scolpiti nella sabbia, dei sogni
              annegati, degli amori morti.
              Succhiati dalla sabbia, di tutti giuramenti dal vento spolverati e tutti quei
              segreti dal mare cancellati
              oggi mi hai calpestato due volte.
              Voi pensate ingegnosamente all'infinito
              ii resto è natura morta, non esiste...
              sbagliato: io ci sono e ti parlo
              guarda il mare: il sole dipinge un cuore. Abbraccialo, è tuo! Il tempo lo
              restituisce raramente... cogli l'attimo!
              Vola, guarda il cielo! Bacia il mare
              e torna subito che dobbiamo parlare
              anche se ti può sembrare folle, assurdo, surreale...
              ti devo raccontare la leggenda del tempo buttato nel mare.
              Sai, quel cuore
              di sabbia non è natura morta, così come credevi di me
              è anima, è vita è speranza.
              C'è vita, c'è gioia e bugia
              salvezza e rinascita per chi sa ascoltare il tempo.
              Per chi regala l'anima oltre l'infinito, dove la morte suona dal vivo, vita!".
              Ileana Mihaela Almen
              Composta lunedì 20 gennaio 2020
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                L'apocalisse dell'amore

                C'era una volta quando pioveva petali di rose
                e c'illudevamo che ci benediva eros.
                Oggi, cominciò a nevicare con stelle cadenti
                e meteoriti di metafore bruciate
                e temevi che poteva essere crono
                e che ci misurava con un'impolverata clessidra tutti i momenti di bugie, di follie e di vita morta
                ma, anche se dovrebbe arrivare caronte,
                non ho nessun rimpianto: abbiamo vissuto tutto,
                abbiamo succhiato la vita anche alla nebbia
                quando abbracciava perduti cimiteri...
                poi amo la morte, tanto quanto amo te
                e odio te, inevitabilmente ugualmente.
                Quando verrà, le faremo un sorriso, una battuta, un inchino...
                rimango lì affianco a te, legandomi le ali alle tue.
                Rimango con te nell'apocalisse dell'amore
                dove il tempo si scioglie in pezzi fluidi,
                e briciole del vecchio specchio
                dove una volta ci guardavamo facendo l'amore, dice "amen".
                Tu che aspetti la morte ridendo, io che prego la fine del mondo,
                l'amore si spoglia delle ali e trasforma in stelle di neve, farfalle e petali bianchi e neri.
                Ileana Mihaela Almen
                Composta lunedì 21 ottobre 2019
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