Quando c'innamoriamo, si verifica uno strano paradosso: da una parte cerchiamo di ritrovare tutte o alcune delle persone a cui eravamo attaccati da bambini, e dall'altra chiediamo alla persona amata di correggere tutti i torti che quegli originari genitori o fratelli ci hanno inflitto... Cosicché l'amore contiene in sé la contraddizione tra il tentativo di ritornare al passato e il tentativo di annullare il passato.
Oh me, oh vita! Domande come queste mi perseguitano, infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti, che vi è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita!
Risposta
Che tu sei qui, che la vita esiste e l'identità. Che il potente spettacolo continui, e che tu puoi contribuire con un verso. Quale sarà il tuo verso!
[Serena e Dan restano chiusi dentro un ascensore durante un blackout] - Serena: Che cosa vuoi? Che non dica più il mio nome? - Dan: Non ne voglio discutere adesso... - Serena: Pensavamo di evitare di parlare dell'anno scorso, ma il destino ci dice che non possiamo... Che stai facendo? - Dan: Me ne vado da qui... - Serena: No, hanno detto che sta arrivando qualcuno... - Dan: Arriva sempre qualcuno a salvare Serena Van Der Woodsen... - Serena: Non è giusto... - Dan: Sì, lo so... Questo è il punto... - Serena: Va bene... La vita non è giusta, perché non va nel modo in cui tu, Dan Humprey, pensi che dovrebbe andare... Ma perché devi avere sempre ragione? - Dan: Non ho mai detto che voglio. [Dan cade] - Dan: Ahi, che male... - Serena: Stai bene? - Dan: Insomma... Sì, sto bene... - Serena: Sei sicuro? - Dan: Credo di sì... Oh che botta... - Serena: Ti perdono per Georgina... - Dan: E io perdono te... Ma... Non lo so... - Serena: Continuiamo a litigare per le stesse cose... Al brunch di Bart un anno fa, al matrimonio... - Dan: Dove abbiamo parlato del litigio al brunch di Bart... - Serena: E ora qui... Non posso cambiare quello che sono... Dan... - Dan: Neanche io... Che cosa facciamo adesso? - Serena: Non me la sento di parlarne... - Dan: Sì, nemmeno io... [Ritorna la luce] - Serena: Ho paura... - Dan: Lo so... Anche io... - Serena: Quando usciremo da qui sarà finita? - Dan: Io credo che lo fosse già... c'è solo voluto un po' per capirlo... Per abituarci all'idea... Serena... Io continuo. - Serena: Lo so... Anch'io... Continuo ad amarti...
- Serena: Ti ricordo che tu hai abbordato una ragazza il primo giorno di scuola. - Dan: Serena, non stiamo più insieme. - Serena: Ma fa male lo stesso Dan... Non riesci a capirlo? Noi ci siamo amati e non sono sentimenti che da un giorno all'altro si cancellano e si dimenticano. - Dan: Credo che l'unica soluzione per superarli sia evitare di vederci.
Caro John, sono quasi cinque anni che non scrivo una lettera con una penna vera su un vero foglio di carta, ma ho pensato di farlo per raccontarti tutto quello che è successo dall'ultima volta che ci siamo visti. Qualche settimana dopo il tuo arrivo, Tim ha ricevuto una donazione anonima, una donazione sufficiente a dargli quello che l'assicurazione non gli garantiva: il tempo. Il tempo da passare a casa, il tempo da passare con suo figlio, il tempo per dire addio. Ho imparato che il problema del tempo siano le due settimane che ho passato con te o gli ultimi due mesi che ho passato con lui, e che alla fine si esaurisce sempre. Non so in quale parte del mondo tu sia adesso, John, ma so che ho perso il diritto di sapere queste cose molto tempo fa. Non importa quanti anni passino. So che una cosa è certa come lo è sempre stata. A presto John.
Tu sei in ogni mio pensiero, sei parte della mia esistenza, sei parte di me. Te l'ho detto sei in ogni mio pensiero, in ogni riga che abbiamo mai letto dalla prima volta in cui venni qui.