Scritto da: Lina Viglione
Vedere sempre nero, il pessimismo non le fa cambiare. Ci sono persone che vedono nero in tutte le cose, per insicurezza, per stanchezza, sperano che siano gli altri a fare le cose per loro, Avere la capacità di essere immutabile nonostante forze contrarie. Della personalità.

Ogni persona dovrebbe essere ottimista in ogni caso, e pensare che nella vita nessuno gli regalo nulla per nulla, e ci si deve mettere del suo, negli ultimi anni sento spesso persone che non sanno cosa fare, e si affidano agli altri per capire come fare per uscire da un certo stato, e potrebbe essere ascoltato si certo, però dobbiamo essere noi che ci dobbiamo dare una mossa per capire cosa fare.

Pensare sempre al nero, e come vivere sempre al buio, è il non vivere, per valicare e arrivare a quella luce in fondo al tunnel, ci vuole tante definizione e coraggio nel impegnarsi a fare tante cose. Vale il detto non rassegnarsi, non rassegnarsi lo può fare qualcuno quando non ha più più soluzioni ad una brutta malattia.

Ma per il resto, mai adattarsi, ad una situazione, ma lottare per arrivare a quella luce, la vita è un battaglia o la combattiamo o sarà lei a combattere noi. Affidiamoci...
all'ottimismo e alla speranza.
Lina Viglione
Composto mercoledì 1 gennaio 2003
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    Scritto da: Lina Viglione
    Le cicatrici della vita. Se le mie lacrime servissero per ingrossare il mare e far partire la nave che mi porterebbe lontano-lontano nella mia isola "l'isola che non c'è" allora si! Non smetterei mai di piangere.
    Si dice che piangere e una dimostrazione della propria debolezza. Non so se questo è vero ma so che se non piango la mia non è affatto la dimostrazione della mia forza. Forse dentro di me c'è un pagliaccio.
    Un pagliaccio che non è solamente simbolo di bontà e allegria, ma anche di tristezza e malinconia. Il merito e saper riconoscere questa doppiezza e convivermi e privilegiare la parte migliore che non è il mio corpo, per tanto non lo mostrerò perché venga contemplato; ma mostrerò le mie cicatrici perché, contemplandole, possiate dire: ecco Lina è ancora qui ed e viva.
    Lina Viglione
    Composto sabato 1 gennaio 2005
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      Scritto da: Lina Viglione
      Tutti siamo un po' fragili. Il problema è che non è difficile esibire la fragilità, spesso la fragilità di un singolo viene subito riconosciuta da un occhio più attento, il difficile è nasconderla. La fragilità si vuole sottrarre alla vista degli altri perché è un qualcosa di negativo, a nessuno piace essere fragile ed essere etichettato così. Se siamo fragile le persone poco rispettosa si approfitta di noi e appariamo deboli, in questa società di uomini coraggiosi e basata tutto sulle apparenze. Nessuno gioisce nel apparire debole, perché chi è debole non è considerato e non vale niente. Forse dovremmo imparare a stimare di più le persone, e a capire che da ognuno noi c'è qualcosa da imparare e che il raffronto arricchisce, non la controlla, non la veemenza, non la presunta egemonia di qualcuno su qualcun altro. Se per fragilità noi la intendiamo sensibilità, allora e tutto il nostro mondo interiore. Vi supplico non nascondiamolo mai, è vero che esibirlo potrebbe ferirci, più volte anche, ma c'è tanta, ma talmente tanta bellezza nel cuore di ognuno di noi, perché reprimerla? Io prediligerò sempre vivere essendo me stessa, non voglio mostrarmi chi non sono. Io voglio vivere una vita, fatta di fragilità... emozioni, dolori, e gioie.
      Lina Viglione
      Composto domenica 1 gennaio 2006
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        Scritto da: Lina Viglione
        Nessuno può definirsi buono. Nessuno si può dare una definizione sul concetto buono o cattivo perché non sussistono spiegazioni, ovvero non ha senso dare un giudizio difinitivo.
        Il neonato nasce inetto, per continuare a vivere necessita di tutto e cerca di lo pretenderlo da chi si prende cura di lui. Poi inizia ad acquisire per grado indipendenza, e crescendo impara a fare delle scelte.
        Impara cosa si ritiene giusto nel gruppo in cui sta, assimila a discernere anche con molta furbizia. In verità un neonato già nasce un po egoista e poi diventa pure empatico, ma non sembra opportuno dichiarare che l'egoismo sia da punire e la pigrizia da elogiare:
        sono soltanto due modi di essere che madre natura contempla, ed tutti e due sono funzionali alla conservazione dando la precedenza dapprima al singolo quando è più fragile, e poi al genere umano... quando esso si rinforza.
        Lina Viglione
        Composto venerdì 30 novembre 2007
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          Scritto da: Lina Viglione
          Percorsi di vita. In pratica possiamo nascere sia buoni che cattivi. Non si è ancora capito da cosa possa dipendere; gli studi in sostanza penso siano agli inizi e finora molto indietro.
          Comunque il presunto "libero arbitrio" è la sorgente del finale. Noi possiamo nascere pure cattivoni ma sta a noi poi se decretare di esserlo con tutti o provare di migliorarci.
          Per quanto ci riguarda nasce dal fatto di voler mettere al servizio degli altri quello che abbiamo acquisito dai nostri dolori, dal nostro percorsi di vita, da ciò che vediamo rilevante dare.
          Quello che abbiamo acquisito ci fa cogliere a volo le necessità ed i quesiti altrui, in conclusione ne scorgiamo una grande chance per tramutare in positivo tutto quello che per noi ci è me è... stato insegnato dalla vita.
          Lina Viglione
          Composto domenica 1 gennaio 2006
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            Scritto da: Lina Viglione
            Il mondo è pieno di dolori. Il mondo è pieno di falsità perché la maggior parte della gente predilige la strada più facile a quella della presa di coscienza.
            È piena di falsità perché essere coerenti con se stessi vuol denudarsi agli occhi del mondo e il nostro sapere tende solo a svelare il nostro corpo, non l'anima e pertanto l'insieme farà di conseguenza.
            Il mondo è pieno di falsità perché chi arriva ad essere se stesso è necessariamente inticonformista, e ciò spesso conduce ad avere problemi non considerevoli con "l'altro" e l'ineluttabile dolore e così, se la forza dentro noi si scopriamo molto deboli...
            e la tentazione di andare sull'altro fronte prenderà il dominio e un "guerriero" in meno dalla parte di chi cerca di essere sincero e compatto con se stesso sarà ancor più abbattuto e cosa peggiore avrà un nemico in più.
            Per salvare il "fanciullo" che è in noi e che sa qual è il modo normale di comportarsi e di valutare gli altri e la realtà non la si deve mai dimenticare,
            farlo ci porterà ad avere più paura e dunque a prendere facili strade, come quella delle bugie e dell'eterne sfide, che tra gli uomini e sempre esistito e una lotta che vince sempre il più forte.
            Il prezzo da pagare è il decesso del "fanciullo" e una finzione che col tempo prenderà il posto... i nostri veri occhi.
            Lina Viglione
            Composto sabato 1 gennaio 2011
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              Scritto da: Lina Viglione
              La felicità va e viene. Diciamo il vero. Noi non siamo mai contenti degli obiettivi raggiunti. Se da una parte è progresso, dall'altra è una delusione e infelicità perché vorremmo approdare oltre e subito. Suppongo che noi non siamo mai felici perché in qualche modo cerchiamo sempre di migliorarci. Ma e anche perché siamo sempre incontentabili. La felicità la troviamo nelle piccole cose quotidiane, basta saperle coglierla e individuarla come tale. Non aspettiamo i grandi eventi per essere felici, la causa della nostra scontentezza secondo me è che siamo attaccati a qualsiasi cosa. Se siamo troppo attaccati ai soldi siamo scontenti perché ne vorremmo sempre di più, pur essendo benestanti. Se siamo troppo attaccati al cibo siamo infelici nel doverci metterci a digiunare. Se siamo attaccati a qualcheduno ne soffriamo quando ci lascia o perché muore. Se siamo troppo legati alle nostre idee, di ogni genere in modo quasi ossessionante, doverle sfasciare o vedere qualcuno che non le rispetta ci crea disagio o sofferenza. Se siamo troppo incollati al giudizio degli altri viviamo male quando questi non esternano opinioni a noi favorevoli o che non approviamo. Io la penso così, forse sono fuori di testa secondo voi? Io sono se non felice ma felicemente serena, ma metto sempre in conto che la vita ha i suoi alti e bassi, e che la vita prima o poi la ruota gira e proprio per questo nei momenti difficoltosi possiamo sapere che la ruota sta per girare nel verso giusto. Sto parlando di un tema più importante in assoluto che riguarda il genere umano, quindi potrei spendere mille parole per tentare di programmare una teoria valida. In realtà molti scrittori l'hanno già fatto in diverse epoche ed in diverse forme, ed io posso solo riportare quello che per natura ho ripreso dalla lettura di alcuni di questi e dalle poche conoscenza di vita. Credo che alla base l'uomo è infelice perché non riesce a capire e innanzitutto ad... accettare i suoi limiti.
              Lina Viglione
              Composto domenica 1 gennaio 2012
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                Scritto da: Lina Viglione
                A a a felicità cercasi. È difficile essere completamente felici, perché l'essere umano ha sempre la necessità di scoprire qualcosa, di giungere a nuovi traguardi, di mirare verso il nuovo, e allora questo ci porta a "combattere" con la vita, perché non è facile crearci una una vita come la vogliamo noi, magari ci deludono gli amici i parenti etc sono tutte cose della vita, che "perfetta" come sta nella nostra mente non esiste! Da questo conflitto tra vita sognata e vita reale, nasce la l'insufficienza di felicità e tutti i nostri sforzi per ricolmarlo. Ma a dire il vero la vita è bella proprio per questo, se tutto andasse tutto sempre liscio come l'olio sarebbe anche un po noiosa la vita. Invece il bello e proprio che dopo aver sofferto rialzarsi e incominciare una nuova vita. Non dobbiamo che trovare la forza di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in... un'esistenza non prestabilita.
                Lina Viglione
                Composto domenica 1 gennaio 2012
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                  Scritto da: Lina Viglione
                  Non cerchiamo di capire sempre la vita, altrimenti ci ritroveremo a camminare da soli verso un'alba di angoscia, senza guardare il tramonto che abbiamo davanti ricco di speranza. Impariamo a piacere a noi stessi. Quello che pensiamo noi di noi è molto più importante di quello che gli altri pensano di noi. Altrimenti chi ci crederà? Siamo belli se è possibile, siamo saggi se lo vogliamo, ma rispettiamo noi stessi, questo è essenziale. Nessun può obbligarci a sentirci inferiori senza il nostro consenso. Quando raggiungiamo la consapevolezza che il meglio sta davanti a noi, e guardiamo l'orizzonte, solo allora possiamo intravedere la luce ovunque noi andiamo. Non importa che tempo faccia, portiamo sempre con noi la nostra luce. La serenità raggiungerà il nostro cuore e la sicurezza ritornerà ad essere la nostra luce. La vita è così, è fatta di piccoli istanti che danno sempre un senso a questa realtà, e bisogna viverla con la gioia nel cuore, e la vita prima o poi all'improvviso ci sorprenderà. E se incontreremo altri ostacoli, non lo aggiriamoli più. I miracoli accadono ancora... ed io ci credo.
                  Lina Viglione
                  Composto domenica 1 gennaio 2012
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                    Scritto da: Lina Viglione
                    La serenità interiore.
                    La serenità interiore raramente si trova da un giorno all'altro, diciamo che è più una cosa che si riacquista con il tempo. Tuttavia è possibile acquisirla, e sta a noi stessi far sì che ciò accada quanto prima!

                    Ognuno di noi si differenzia dagli altri, prima di tutto iniziamo col fare le cose che più ci attraggono. Non lasciamoci schiacciare dalla quotidianietà, dalle cose che sentiamo non ci danno più pienezza, perché esse comprimono la vita o, peggio ancora, c'è la possono solo peggiorare.

                    Certo, non si può fare sempre quello che più ci piace, però cerchiamo ogni tanto di regalarti dei momenti solo per noi, e per noi soltanto.

                    Ricordiamoci che le cose più pretenziose di noi stessi sono quelle che abbiamo nel cuore, e non possiamo lasciare che le circostanze esterne. Le offuscano o la rovinano...

                    Scrive un saggio: Il Realismo manca di realtà. Restringe, attenua, falsifica; non tiene conto delle nostre verità fondamentali e delle nostre ossessioni fondamentali: l'amore, la morte, lo stupore. Presenta l'uomo in una prospettiva ridotta ed estraniata. La verità è...
                    nei nostri sogni... nella fantasia.
                    Lina Viglione
                    Composto lunedì 1 gennaio 2007
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