Esperienze


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Esperienze)
La mia testa si china di fronte ad un'umile conversazione, si abbassa per posare lo sguardo a terra se sento quella sensazione di imbarazzo ed emozione. Il mio sguardo perde sicurezza di fronte a due occhi che mi scrutano l'anima. La mia testa non si china di fronte all'ignoranza e alla prepotenza. La mia testa non si abbassa verso il pavimento di fronte all'arroganza, ma punta alta verso il cielo. Il mio sguardo non cede e non si sposta da occhi cattivi, che cercano di intimorirmi. I miei piedi sono "ali" di fronte a chi amo e mi emoziona. E "cemento" pesantissimo che non si sposta se sono di fronte a chi pensa di calpestare la mia persona.
Composto martedì 10 novembre 2015
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    in Diario (Esperienze)
    Vi racconto una storia che mi è capitata due anni fa mentre percorrevo l'autostrada Pescara-Bari. Mi fermai quando vidi una macchina che aveva perso il controllo e aveva sbattuto contro il guardrail. C'era un uomo che piangeva come un bambino e sua figlia era rimasta immobilizzata sul sedile grazie alle cinture di sicurezza. Quest'uomo era partito da Parigi con la sua figlioletta per recarsi a Bari, dove l'attendeva sua moglie. L'uomo non parlava italiano, nemmeno sua figlia, comunque mi apprestai a dare i primi soccorsi. Prelevai la bambina dalla macchina e la misi in sicuro nella mia. Confortai quell'uomo, insieme ad un altro soccorritore gli trovammo un posto per dormire e concedemmo l'auto incidentata ad un carro attrezzi. Passò un'ora e fui felice di aver aiutato questa famiglia. Arrivò l'ora della ripartenza e lui mi abbracciò e mi ringraziò con le lacrime! Questa sera gli ho telefonato, mi ha risposto la moglie, mi ha detto che sua madre abita a poche decine di metri dal posto dell'attentato e sono rimasti chiusi in appartamento tutta la giornata. Mi ha riferito che andranno via dalla Francia perché la vita è costosissima. Mi ha promesso di passare a trovarmi, per stare una giornata insieme. Così avrò il privilegio di incontrare persone che nonostante tutto manifestano segnali di riconoscimento in un mondo ingrato!
    Composto domenica 15 novembre 2015
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      Scritto da: Anna Monacelli
      in Diario (Esperienze)
      È domenica mattina, le campane suonano l'Angelus, l'ora dell'aperitivo. Con il bicchiere in mano, risata rumorosa, qualcuno è desideroso di discutere di attualità "Hai sentito cosa è successo ieri?" E si attende con ansia la solita risposta di routine "La gente sta impazzendo". Il "la" per mettere in mostra tutta la propria capacità oratoria della circostanza, ripetendo ciò che mezz'ora prima del Campari si è letto su Facebook. Vengono sputate parole d'odio insieme a qualche pezzetto di salatino. Chissà se veramente stanno pensando a tutta la sofferenza, la paura di chi stava lì, mentre tentano di togliersi dalla bocca il nocciolo dell'oliva? Questo è il loro modo di approfondire i veri problemi che attanagliano il mondo. Qualcuno avrà anche lanciato una contro ipotesi, le ormai classiche e scontate contro ipotesi complottiste, prese per lo più dalla medesima fonte, Facebook. Poi pagano il conto, forse agli insegnanti da bar verrà offerto l'aperitivo, come ringraziamento per la lezione. Tornano tutti a casa, dove il pranzo della domenica li sta aspettando. Davanti alla lasagna ripeteranno la lezione appresa poco prima. Non avranno notato chi si è sbrigato a bere il proprio cappuccino nel bar, per non dover sentire oltre quei vomiti di inutile odio demenziale; non noteranno neanche il commensale, che in un silenzioso dolore taciturno si è stretto, immaginando le persone ed i momenti di terrore e provando un umile sconforto, misto a vergogna, di fronte a chi pensa di poter parlare senza sapere, credendo che l'unico sapere derivi dal commento dell'amico. Ma saranno orgogliosi, quando alzandosi dalla sedia, satolli di se stessi ed ubriachi del proprio ego al vino rosso, cercheranno il canale dove viene trasmessa la partita.
      Composto martedì 17 novembre 2015
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        Scritto da: Fabio Privitera
        in Diario (Esperienze)
        La base dell'intelligenza umana non è nella ragione, nel pensiero, bensì nella sensibilità, nella capacità di percepire il cambiamento e la diversità nei vari istanti e nelle situazioni con le quali si entra in contatto attraverso i diversi sensi di cui disponiamo e dell'intuizione. Quest'ultima trascende e precede il pensiero, ma accede alla memoria semantica per dare forma a un concetto in modo da divenire trasmissibile, sempre però secondo le attuali conoscenze stipate nella memoria stessa. Per questo un'intuizione, per quanto rivoluzionaria, non è mai conclusiva, è solo una sbirciatina all'interno di uno spazio più profondo. Tuttavia, tale sbirciatina non sarebbe possibile senza la sensibilità, questa capacità di cogliere una disconnesione tra ciò che è noto e ciò che invece si palesa ai nostri sensi come qualcosa di diverso e inaspettato.
        Composto giovedì 12 novembre 2015
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          Scritto da: Shalimar
          in Diario (Esperienze)
          La serenità non ci è mai data dagli altri. La serenità è una conquista personale e arriva dopo "prove" durissime. Con la tenacia che ci fa raggiungere la terraferma dopo l'ennesimo naufragio, assieme alla forza che ci fa attendere il sole, dopo l'ulteriore tempesta, attraverso la consapevolezza che dopo il male c'è sempre il bene. Perché solo quando la vita ci mette alla prova ricordiamo che tutto quello di cui abbiamo bisogno lo troviamo solo e soltanto in noi stessi.
          Composto mercoledì 11 novembre 2015
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Esperienze)
            Fanno rabbia le persone come me. Quelle che sono troppo decise e autonome. Quelle che hanno una sola faccia buona o cattiva che sia a seconda di chi hanno di fronte. Fanno rabbia e spesso fanno sentire inferiori quelle persone che per sentirsi importanti devono per forza avere vicino qualcuno di debole! La debolezza non è un difetto se intesa come fragilità, anche quelle come me, sicure di sé e decise sono persone fragili e sensibili. Hanno solo un concetto ben chiaro riguardo la loro "fragilità": mostrarlo a chi merita, a chi è in grado di capire e di non gioirci sopra. Per il resto del mondo vedete pure ciò che volete, perché per noi non sarà mai un problema!
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              Scritto da: Giuseppe Cutropia
              in Diario (Esperienze)
              Perché temere le nostre fragilità? Cerchiamo a tutti i costi di camuffarle con una falsa forza, spesso ostentando una certa arroganza.
              Questa non è forza, è nascondersi... proteggersi dietro una maschera, un qualcuno che in realtà non siamo. È la debolezza di chi cerca e spesso pretende l'approvazione degli altri, finendo col privarsi delle proprie idee, diventando incapace di decidere e scegliere autonomamente. Proprio dietro le nostre fragilità, si nasconde la nostra forza. Nel saperle riconoscere, accettarle e affrontarle.
              Affrontare non significa eliminare, perché noi siamo così, siamo anche questo, le nostre debolezze... significa solo imparare a gestirle. Imparare a non averne paura, ma al contrario, apprezzarle. Alla fine sono sempre delle emozioni, e dalle emozioni non si può e non si deve fuggire.
              E quando avremo smesso di nasconderci dietro ciò che non siamo, saremo sicuri che chi ci amerà, amerà anche le nostre fragilità, amerà tutto di noi... amerà quello che realmente siamo.
              Noi siamo come un fiore... la sua bellezza non sta solo nei suoi colori, ma anche nelle emozioni che proviamo nel contemplare la sua delicatezza e fragilità. Ma un fiore può avere anche radici forti... quindi sì, noi siamo così... forti nelle nostre fragilità.
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                Scritto da: Silvia Nelli
                in Diario (Esperienze)
                Potrei camminare giorni e non accorgermene, non sentire la fatica e la pesantezza della solitudine. Potrei essere circondato dai più assordanti silenzi e non averne paura. Ma se nel mio cammino mi scontro con cattiveria e falsità, la strada diventa nemica, se cado rialzarmi e non accusare la stanchezza e la fatica che si fa a riprendere il cammino sarà difficile. Se nella peggiore delle difficoltà è solo quel silenzio assordante la mia unica compagnia forse per la prima volta avrei la paura di perdermi. Ecco perché scegliere chi camminerà al nostro fianco è fondamentale. Una persona sincera che ti aiuta può sconfiggerne mille che ti puntano contro.
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