Scritto da: Monika Jaci
   in Diario (Delusioni)
Io che sapevo ridere di tutto, della vita, dei guai, di me. Solo di una cosa non sapevo ridere: dell'amore mi faceva piangere.
Composto domenica  6 aprile 2014
Io che sapevo ridere di tutto, della vita, dei guai, di me. Solo di una cosa non sapevo ridere: dell'amore mi faceva piangere.
Ogni giorno mi confronto con il dolore. Lo provo, lo osservo, e lo subisco. La convivenza è ardua, ma sono costretta ad accettarlo e a difendermi. Erigo troppi muri attorno a me per proteggermi dal dolore, quanto prima mi ritrovo con l'anima imprigionata. Nulla è più terribile di una prigione con muri creati da me stessa. Allora mi libero dal dolore, lo prendo e lo nascondo, lontano dal cuore attraverso la rimozione. O semplicemente lo nego, scegliendo di non riconoscere la sua esistenza. Nel migliore dei casi cerco di trasformarlo in altro, sublimandolo. Oppure tornando ad un momento migliore. Beh, ognuno di noi si difende come può. Tanto i dolori vanno e vengono, e nessuno ne è immune.
Dovremmo smetterla di restarci male ogni volta! Dovremmo prendere atto che alcune persone non sono e non saranno mai come noi. Non puoi pretendere di ricevere lo stesso amore, la stessa attenzione. È solo che ci resti male quando doni il cuore, e ricevi indifferenza.
Ho dato sempre fiducia, mi sono fidato dalle persone sbagliate. Ho imparato a rifugiarmi da chi mi tradiva mentre mi diceva ti voglio bene.
Nel rapporto con gli altri mi chiedo spesso se ne vale la pena aspettarli, comprenderli, capire i loro silenzi, mettermi nei loro panni, giustificarli. Mi chiedo e mi domando quanti di loro lo fanno con me, io ho sempre accettato tutto, cercando il bello di ogni cosa. Cerco di essere sempre all'opposizione dei miei stessi pensieri, cerco sempre di ricordarmi cosa è giusto e cosa non piace, cerco di dare sempre il meglio di me. Cerco, perché perfetta non lo sono, cerco e ancora cercherò, ma concedetemi di pensare... ne vale la pena!
Mi chiedo come un essere umano, una persona, sia capace di questo: sia capace di prendere la tua anima e distruggertela completamente, farti cadere il mondo addosso. Come sia capace di sputarti contro solo cattiverie e farti sentire piccola come una formica. Come cazzo sia capace di sapere di farti del male ma farlo comunque. Non so, si sente potente in questo modo? Si sente di avere tutto il cazzo di potere? Non lo ha. Se ne accorgeranno un giorno queste "persone"?
Non mi cercare solo quando ti fa comodo. Un giorno potresti avere bisogno di me e sarà lì che ti dirò: dov'eri quando io avevo bisogno di te?
Non capisci quanto puoi essere forte fino a quando tutto il tuo mondo non cade a pezzi, e ciò che credevi indispensabile non lo è più. Fa male e vorresti voltarti e prendere a schiaffi questa sorte che non vuoi accettare, ma sai già che ti ha cambiato e che nulla sarà più come prima.
Ho vomitato troppe delusioni per credere che esista ancora l'amore, con quel significato fine a se stesso.
Non credere a chi dice che non si dimentica un'assenza, che farà sempre male. Non ci credere, mente, è schiavo della sofferenza. Si trova nella tua stessa situazione, sta ancora soffrendo. Non credere alle sue parole, son dette per continuare a star male. Sii onesto, abbi coraggio, ammettilo anche tu, le persone si dimenticano. Passa. Il dolore, intendo, passa. La mancanza, quel freddo che adesso senti, quegli attimi che credi indimenticabili. Passa, tutto passa, anche se (lo so) fa male. Le persone si dimenticano, non c'è niente da fare. E tu sei come me, come lui, come lei. Soffri, piangi, e poi dimentichi. Ma, aspetta, dimenticare non significa scordare. Le persone non si scordano, non le togli dal cuore, le togli dalla mente. È fisiologico, altrimenti come potresti continuare a vivere? Ci vuole tempo, fidati, le cose passano, le persone anche. E li dimentichi quegli attimi che credevi di portare sempre con te, saranno lì, chiusi in un angolino. Ogni tanto gli aprirai la porta, li lascerai entrare, e ci penserai. Penserai a quello che rimane, a quello che era, forse ci starai ancora un po' male, ma sarà sopportabile, il dolore sarà sopportabile. E allora capirai che ho ragione, le ferite si cicatrizzano. Forse bruceranno ancora, questo è vero, ma non come prima, e allora ti accorgerai che hai dimenticato, per continuare a vivere... non credere a chi dice che non si dimentica, tutto di dimentica.