Scritto da: Stefania Palamidesi
   in Diario (Delusioni)
Chi sei?
Lo sei mai stato?
Ho visto chi?
Dicevi,
sembravi,
apparivi,
mentivi.
Credevo,
sentivo,
speravo,
provavo.
No,
non sei mai stato...
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Chi sei?
Lo sei mai stato?
Ho visto chi?
Dicevi,
sembravi,
apparivi,
mentivi.
Credevo,
sentivo,
speravo,
provavo.
No,
non sei mai stato...
Troppo facile lasciar parlare la ragione... Se prendesse la parola il cuore, ci si accorgerebbe di aver paura di ascoltarlo...
Se le persone fossero più umili affronteremmo le nostre difficoltà aiutandoci gli uni con gli altri... ma c'è troppo egoismo: ognuno pensa a come meglio fare le scarpe agli altri. Nessuno si scusa mai. Ognuno gira la frittata a proprio piacere pur di trarre il proprio vantaggio. Non solo non riconoscono i propri errori ma li nascondono con molta cura. C'è troppa poca umiltà e molta indifferenza per questo gli umili devono fare gli straordinari.
Nei momenti di peggiore sconforto, di fronte a un'ingiustizia insopportabile, un cuore fedele batterà per me, una spada si leverà per difendere i miei diritti e farà piazza pulita di chiunque voglia attentare alla mia serenità.
Ma chi ci capisce alla fine?
Nessuno
Nessuno capisce nessuno
Nessuno comprende fino in fondo l'altro
Nessuno
Nessuno capisce uno stato d'animo
Nessuno capisce un'emozione
Uno sguardo
Nessuno comprende una parola
Nessuno capisce un silenzio
Nessuno ti abbraccia quando serve
Nessuno ti ascolta quando hai bisogno
Nessuno.
Nessuno capisce nessuno.
Vorrei avere la capacità di non pensare a volte.
Vorrei non "sentire"
Vorrei riuscire ad essere insensibile
Vorrei non provare sentimenti
Nessun sentimento.
Vorrei imparare come si fa a non piangere, a non emozionarsi
a non rimanerci male.
Vorrei.
A volte.
Tante sono le cose che tengo dentro
Tante sono le cose che vorrei dire
e non dico
Che vorrei gridare
e non grido.
Eppure parlo, dico, grido, urlo.
Ma tante sono le cose che tengo dentro.
Troppe.
La cosa peggiore del dolore è che quando arriva, non ti avvisa. Non puoi scappare, non puoi difenderti più di tanto: e lì, e prima o poi devi affrontarlo. Non hai tante alternative, almeno che non te le inventi... il primo passo è il "movimento": muoviti, alzati, cammina, reagisci, avanza! Il prima possibile! Bisogna far qualcosa in qualche modo, perché il dolore logora dentro, scalfisce la nostra vitalità, esaurisce le nostre energie. Non è facile, perché quell'emozione così intensa è sfiancante che proviamo, in un modo o nell'altro è come una sanguisuga... ma bisogna essere forti e provare ad opporsi.
Nessuno può comprenderci meglio di noi stessi, perché nessuno sta vivendo la stessa identica situazione. O almeno non con stesse identiche emozioni, sensazioni. Quando il dolore giunge al suo punto massimo, quando anche le lacrime sono finite a furia dei pianti... è lì che comincia un nuovo percorso, volto al futuro, ma con una persona cambiata.
Sei arrivato al momento giusto, ma te ne sei andato al momento sbagliato.
In questo mare di solitudine
dove tutti fingiamo
di saper nuotare
mentre in realtà,
vorremmo agitare le braccia
per farci venire a salvare...