Scritta da: C. De Padua Visconti
Una generazione che commette atrocità sui bambini non solo non può essere perdonata, ma vivendo offende la vita stessa!
Composta giovedì 19 novembre 2015
Una generazione che commette atrocità sui bambini non solo non può essere perdonata, ma vivendo offende la vita stessa!
La bella consuetudine del "caffè sospeso" dovrà essere promossa, magari da pubblicità progresso, ed allargata anche ad altri beni di prima necessità, per permettere anche a chi non ha possibilità di avere carta di credito o bancomat di campare.
Benvenuto ai pagamenti elettronici anche per caffè e giornali (se così sarà). È più facile complicare la vita e vessare che portare alla ragione le persone, magari con il buon esempio e molte dimissioni in alto. Il disonesto resterà tale. L'onesto, fra un po' pagherà di più per eccitarsi col caffè ed incazzarsi con il giornale e chi, magari per malagiustizia o sfortuna, ha perso tutto, casa, dignità e conti correnti, dovrà o avere una esenzione a qualunque forma di pagamento da parte del suo comune (la tessera) oppure attrezzarsi di pistola (ad acqua) per pretendere caffè e giornale (e non solo) gratis.
Sappiamo di persone che si ammazzano o restano rovinati a vita per il malgoverno, per essere stati additati ingiustamente come mostri dalla stampa, per essere stati vittime di malagiustizia, di ingiustizie, per essere stati derubati, offesi, privati della dignità. Eppure non so di un giudice che si sia ammazzato o dimesso per avere emesso una sentenza ingiusta. Non so di un avvocato che si sia ammazzato o autodenunciato per aver fatto assolvere un colpevole e fatto condannare un innocente. Non so di un politico che si sia ammazzato o ritirato per avere mal governato. Non so di un giornalista che si sia ammazzato per avere rovinato la reputazione di qualcuno, o che abbia chiesto scusa e cambiato mestiere. Non so di qualcuno che si sia rifiutato di fare il proprio dovere perché le disposizioni gli ordini ricevuti non erano giusti. E credo che difficilmente mi accadrà di vederlo.
È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Tutto ciò che vedi è un tuo riflesso. Siamo della stessa sostanza al centro dell'universo, un giorno scoprirai che non sei mai stato te stesso. Abbiamo un solo sguardo ma con occhi diversi. Siamo una sola famiglia in case separate. Siamo dei cellulari al sette per cento caricati. Abbiamo la forza di cavalcare le montagne. Ma stiamo aspettano che ci mettano le ali. Siamo un computer con tante registrazioni; Immagini, video e molti nomi. La nostra programmazione non l'abbiamo ancora trovata. Forse perché stiamo aspettando un nuovo Apple. Ma se ci guardiamo attorno, volti solo al lato positivo. La forza ci colpirà e diventeremo vivi. Non in senso reale. Ma vivi nella conoscenza universale.
Fare la cosa giusta, nel paese sbagliato, è molto più difficile che fare la cosa sbagliata, nel paese giusto.
Apriamo le porte delle nostre case con ospitalità e saremo fottuti.
È possibile un pianeta senza AIDS, ma per creare quel pianeta dobbiamo prima farla finita con le vestigia del vecchio pianeta dove i risultati positivi al virus HIV relegano un individuo nella sottoclasse della società umana.
Bisogna cambiare l'asse portante dell'educazione, così da passare da un educazione piramidale a una circolare, in cui tutti siamo messi in gioco e in cui tutti veniamo in qualche modo educati.