"È dove sta quel popolo adesso?" Al posto suo, non si è spostato e non si è scordato. Il popolo fa la sua mossa, poi subito si scioglie, ritorna ad essere folla di persone, corrono ai fatti loro ma più spiritosi, perché le rivolte fanno bene all'umore di chi le fa.
In questa società, fatta di maschere, la follia è vivere con spontaneità, senza curarsi del giudizio altrui.
Amare il prossimo dovrebbe essere innato in ognuno di noi, ma l'egoismo nella nostra società ha seminato zizzania e bruciato radici all'albero dell'amore.
Chi ha idee va avanti e chi segue si ferma.
Un mondo che smette di educare non diviene solo un mondo maleducato, ma soprattutto un mondo incapace di condursi, di ricomporre le esperienze e assimilarne il significato in un comportamento consono. La diseducazione priva la mente del terreno solido e fertile su cui crescere sana e forte.
La società è come un computer: è piena di informazioni ma non ha coscienza.
Trovo profondamente ingiusto combattere per conquistare ciò che è insito nel concetto di vita: il rispetto della stessa. Sembra quasi che la società lo abbia svuotato del suo significato, o in alcuni casi bandito dal vocabolario.
La società occidentale sta lentamente decadendo perché è venuta a mancare la semplicità delle e nelle cose.
L'umanità necessita un vitale cambiamento, bisogna installare nella mente dell'uomo un nuovo sistema operativo, e resettare questo ormai obsoleto e malvagio!
Viviamo nell'era delle "facciate decorate", come superi il portone, trovi interni vuoti e diroccati.