C'è sempre qualcuno che in un modo o nell'altro riesce a spegnere la luce sul nostro viso. Per fortuna, c'è sempre qualcun altro che miracolosamente la riaccende. Grazie.
Le persone non sono oggettini da usare all'occorrenza ma esseri umani da amare; sono tempo da vivere e nel tempo possono risultare delle vere e proprie esperienze, calde, speciali ed umane che ricorderemo e porteremo dentro di noi. Ho letto da qualche parte che le persone sono dolore ma anche sorrisi, le persone sono ricordi, passioni, le persone sono il vecchio ma anche il nuovo, sono speranza, sono idee, sono tenacia, sono forza, le persone sono obiettivi, sono affetto, le persone sono anche parole. Le persone sono tempo.
Non giocate con le difficoltà degli altri. Non giocate coi buoni e sinceri sentimenti. Non giocate con le parole. Mettete in pausa la vostra furbizia e tutte le vostre tattiche; hanno già fatto troppi danni. La dignità regala sempre molte più soddisfazioni tra cui la rispettabilità e la credibilità. Intraprendete la strada della coerenza e vi sentirete più leali, più veri e realizzati.
Le "parole" non mi interessano, non le ascolto nemmeno. Guardo solo i "fatti". Il resto è solo bla bla bla.
Ci sono attimi bellissimi che non aspettano altro che essere incontrati.
Troppo preoccupati per il male che riceviamo, ma troppo poco attenti al male che noi rechiamo. Lo facciamo nei modi più subdoli, astutamente, ingannevolmente, ma quello più squallido è fatto cortesemente.
Se i falsi osano pretendere rispetto, i sinceri possono ambire all'aureola.
Quando aggredisci chi ritieni sia inferiore a te, prova ad immaginare come ti sentiresti tu di fronte a chi è più forte. Quando ferisci chi pensi sia più debole, prova a metterti nei suoi panni.
Mi piace frequentare un certo tipo di persone, quelle che conoscono la sofferenza, quelli che hanno provato il dolore, quelli dal cuore umile quelle che sanno apprezzare il valore delle "piccole cose". Tutti gli altri? Non mi interessano.
Molti scrivono per scagliare frecce, altri per libero sfogo, per per non pensare, per non soffrire, per scordare, per trasmettere qualcosa. In questo scrivere, talvolta con sarcasmo, c'è quasi un S. O. S., una sorta di richiesta: essere ascoltati. Troppi sordi.