Frasi celebri di Alessio Fabretti

Scrittore - Ricercatore, nato a Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Alessio Fabretti
La notte è stata breve e la mattina è giunta troppo presto.
Il pensiero di te più non m'abbandona.
La tenerezza di un bacio.
In un'abbraccio ti ho cercato nel chiarore dell'alba
e nell'oscurità ho sentito il tuo respiro.
I sensi desti, ti ho chiamato Amore.
La vita non ha senso senza di te.
Ti amo con passione struggente.
Sono vicino a te baciando le tue labbra e carezzando dolcemente il tuo bel viso.
Ti amo la notte come nel giorno sempre.
Alessio Fabretti
Composta venerdì 13 novembre 2009
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    Scritta da: Alessio Fabretti
    I volti nelle strade.
    Persone che corrono, ti urtano, non guardano, fretta.
    Le vetrine colorate, occhi curiosi che si soffermano su luci ormai intermittenti.
    Basta guardarsi intorno e percepisci in una anziana signora vestita di stracci il suo dolore che all'angolo di una strada tende la mano.
    Un cane cha abbaia, ti distrae un attimo.
    Solitudine.
    Anche in sorriso breve, o nel banco, la donna chiama offrendo la merce ad un buon prezzo, lo avverti.
    Solitudine.
    Come una torre altera all'orizzonte su un deserto battuto dal vento. Solitudine.
    Al centro di tutto questo tra mille suoni e vociare di persone ascolto il vento e le tue parole e non sono solo.
    Alessio Fabretti
    Composta giovedì 12 novembre 2009
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      Scritta da: Alessio Fabretti
      Pensandoti.
      Toccare le nuvole e raccogliere la pioggia
      quali lacrime di di gioia perché ci sei.
      Toccare il volto tuo che nel dispiacere
      stille rigano dolcemente le gote e baciarle.
      Toccare le lenzuola intrise del tuo profumo,
      e abbracciare il cuscino,
      ove poggiato il capo e chiusi gli occhi pensavi intensamente.
      Toccare infine il tuo sogno
      e viverlo con amore.
      Alessio Fabretti
      Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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        Scritta da: Alessio Fabretti
        Una lenta e malinconica tristezza
        attanaglia l'anima e la stritola.
        Grida nel silenzio
        nessuno ascolta,
        la voce è nulla
        in questa arida landa
        battuta dal vento.
        La torre della solitudine
        s'innalza lugubre e lucente
        al chiarore lunare
        Stormi di uccelli neri
        volano nel cielo
        e la mia anima vaga nelle ombre.
        Alessio Fabretti
        Composta sabato 5 dicembre 2009
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          Scritta da: Alessio Fabretti
          Toccare le nuvole e raccogliere la pioggia
          quali lacrime di gioia perché ci sei.
          Toccare il volto tuo che nel dispiacere
          stille rigano dolcemente le gote e baciarle.
          Toccare le lenzuola intrise del tuo profumo
          e abbracciare il cuscino,
          ove poggiato il capo
          e chiusi gli occhi pensavi intensamente.
          Toccare infine il tuo sogno
          e viverlo con amore.
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            Scritta da: Alessio Fabretti
            Triste è la sera, tenue il risveglio della luna lontana a est. I miei pensieri porta a raccolta guardando mille occhi luminosi ed occhieggianti, le stelle della Dea Nut.
            Sempre lontano, perduto il mio sguardo circondato da mille silenzi ed i suoni della notte rammentano giorni lontani, perduti.
            Seguendo il percorso già tracciato tante e tante volte, i ricordi riaffiorano tenendomi per mano, la strada risulta più tortuosa, ed il mio piede incespicando nella dura pietra lavica, fa ondeggiare il mio corpo.
            Appoggiandomi al bastone ritrovo il senso, perché la guida sia più sicura.
            Traendo il respiro guardo Te, stella lontana, che segui passo passo e segni la mia Via. La una duna, la una pietra, lacerata, segnata dal vento incessante e dal calore del sole, la una pianta di datteri ed un pozzo ove attingere ed estinguere la mia sete inestinguibile, Dove sei?
            Ti ho inseguita per mille giorni, infiniti minuti, migliaia e migliaia di ore, sempre alla ricerca di Te, ed i miei piedi stanchi dei calzari, non trovano ancora ove riposare.
            Il mio mantello polveroso di viandante e consunto dal sole caldo e inesorabile sulla mia schiena non è riuscito a piegare la mia mente, né la stanchezza le mie ginocchia che continuano a portare avanti le mie gambe. Ma Tu hai dato la forza al mio corpo che poco sa nutrirsi se non di bacche e frutti della terra. Tanto tempo è passato. Tanto il tempo, scandiva il mio andare alla ricerca di te. Ancora le aride pietre del deserto, la sabbia, segnano la mia Via che porta a te.
            Ora più desti i sensi ed i ricordi ritrovati, vengo a bussare alla Tua porta. La nella valle, ove scorre il ruscello di limpida acqua, lo stagno ove gracidano le rane e gli ibis posano le lunghe zampe, mentre la stele granitica allunga la sua ombra, tu sei.
            Alessio Fabretti
            Composta venerdì 20 febbraio 2009
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              Scritta da: Alessio Fabretti
              Tutto quello che dici e che io respiro da Te è come il sangue che scorre nelle vene senza il quale non si vive. Ogni gesto, parola cenno, sguardo, un fiore che sboccia, un refolo che scompiglia i capelli, un usignolo che cinguetta, un foglia che cade, un passero che becca una briciola di pane: in tutte queste cose sento Te; perché ci sei, perché esisti e il mio cuore batte ogni attimo nell'attesa di sentire le tue parole dolcissime.
              Alessio Fabretti
              Composta domenica 8 novembre 2009
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