Scritto da: Alberto Vitolo

Il regno incantato


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...ogni cosa apparteneva a tutti, e, non essendoci danaro, nessuno poteva desiderare di essere più ricco, perché tutti erano ricchi allo stesso modo e, di conseguenza, nessuno era né poteva sentirsi povero.
Le verdi campagne attorno alla città erano fertilissime. La terra, coltivata con amore, dava frutti meravigliosi. Il mare verde smeraldo che bagnava la spiaggia ai piedi della collina era sempre pieno di pesci e il cielo sempre di un azzurro straordinario.
Ogni mattina contadini felici andavano sui campi a raccogliere i frutti del loro lavoro e ogni sera tornavano con i carri pieni di tutto ciò che quella terra riusciva a dare.
Ogni giorno barche di pescatori sereni partivano per la pesca e tornavano sempre allegri, sempre cantando, con le loro stive colme.
Dunque era un regno felice.
Ma a volte, anche in quel regno così felice, di tanto in tanto qualcuno dei sudditi, si ammalava, e la malattia contagiava tutti, persino la natura. Quando scendeva la notte, era una notte buia senza né luna né stelle, fredda come il ghiaccio, tanto fredda da far gelare la spiaggia e pietrificare alcuni alberi della foresta.
Ma quando questo avveniva, il vecchio re scendeva tra la gente ed andava a ... [segue »]
Composto mercoledì 5 giugno 2002

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    Scritto da: Alberto Vitolo
    Dedica:
    Alla mia regina, colei che ho tanto atteso ai piedi dell'arcobaleno e che terrò con me per tutta la vita.

    Commenti

    4
    postato da Sara Galea, il
    Bellissima, veramente da non commentare, vive di se, rilucendo della sua stessa luce.
    3
    postato da , il
    Grazie..avevo bisogno di una mezzoretta così :)))
    Molto carina.
    2
    postato da , il
    è proprio una bella fiaba...la leggero a mio figlio...
    1
    postato da , il
    .....leggerlo qui mi ha fatto un certo effetto. Bravo....

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