Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

Attimo di libertà...

Attimo di libertà
quando un prigioniero
ammica nel troppo sole
come una talpa
dalla sua tana

Primo viaggio di un ragazzo
lontano da casa.

Quel attimo di libertà.
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Srotolo i miei giorni...

    Srotolo i miei giorni,
    risistemando in lacrime
    gli istanti ingenui
    della mia gioventù.
    Il mattino della vita
    è come la prima mano di colore
    che cola per inesperienza.
    Le dita sfiorano le macchie opache.
    I nugoli di errori
    sono maestri di vita
    severi ed inflessibili.
    Leggero nel vivere,
    nascondevo i miei desideri
    dentro ad una scatola.
    Consapevole della transitorietà
    di questa odierna gioia,
    sbircio con aria incuriosita
    l'unico sogno che rispecchia
    ancora la luce del sole.
    Composta venerdì 8 ottobre 2010
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Il bagliore di una candela...

      Il bagliore di una candela
      disegna i lineamenti fini di un'anima,
      nuda davanti al fuoco
      è incuriosita ed attratta
      dal suo splendere nel buio,
      tende i palmi e il cuore
      al gentile ed ardente calore.
      Urla, lacrime, dita nere di fumo
      sono i polverosi souvenir
      di un viaggio tra due anime mute.
      Con in vena ancora il dolore
      si avvicina sempre meno fiduciosa
      ad un'altra candela
      vestendosi di bugie e d'età.
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Adriana

        Mi soffiò un angelo dentro l'anima,
        non l'avevo capito sai,
        che sei sempre stata lì,
        lì a difendermi... a proteggermi... ad amarmi.
        E io che non sapevo se era giusto star li,
        tra occhi umidi di un'ipocrisia... che ti infetta l'anima.
        Quando non credi più nell'amore,
        per te non brilla nemmeno il sole,
        ma infondo lo capisci da solo
        che il tuo cuore saprà dare un po' di calore...
        a chi riuscirà con la pazienza delle carezze
        ad aprirlo un po' di più.
        Non sono frasi fatte... ne piccole poesie...
        a dare forze ad un'amore come il nostro
        che vive solo di magia.
        Qualche volte io mi sveglio,
        prego Dio, dicendogli "vorrei, sai,
        che questa favola non finisca mai!"
        Composta venerdì 8 ottobre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          Scriverò un giorno di questa mia irrequieta nostalgia

          Il bambino sorride
          a quel caldo sussurro,
          stringe tra le dita il pollice
          di sua madre, iniziando a riempirsi il cuore.
          Il giovinetto alza il capo
          sotto le immense lacrime,
          scuote il suo spirito dionistico
          in un'elettrica danza.
          L'uomo si fa attento al profumo
          che trasale dalla legna arsa,
          stanco si avvicina, sicuramente
          ammucchierà in un cantuccio quella cenere.
          Scriverò un giorno
          di questa mia irrequieta nostalgia,
          magari lo farò parlando
          al presente dei mie anni migliori.
          Composta mercoledì 16 marzo 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Il possente lamento della pittura...

            Il possente lamento della pittura
            traspare dal disordine con cui son disposti
            quei riflessi d'anima,
            in una nuvola di irresponsabilità
            il pittore butta giù il suo dolore...
            non è olio su tela
            ma sangue,
            il giallo è un emorragia cicatrizzata
            che si porta con se garza e punti,
            il viola è sangue morto
            figlio di botte al cuore
            forti e rilvelatrici come le sbronze
            di Kerouac e Bukowski.
            Ladri d'anima e colature non volute
            sono i cavalieri
            che difendono questa nuda confessione.
            Composta mercoledì 16 marzo 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Kiss kiss rain rain

              Ed è solo pioggia,
              non lacrime di cielo,
              non segni del destino,
              ma l'interno dell'anima che pulsa,
              l'ansia che cresce
              se fuori il cielo implode,
              ma di star calmo non mi riesce.
              Baci rubati sulla soglia,
              idee affollate sotto la pioggia,
              altri due passi insieme,
              lasciati guardare,
              le mie dita tra le tue,
              fuoco che cova sotto la cenere,
              la vedo, si allontana,
              ed io resto la classica persona
              che se sbaglia non impara.
              Composta martedì 16 ottobre 2012
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Baciami

                La tua pelle si tinge
                dei colori del tramonto
                se le mie dita
                troano posto sulle tue guance,
                scivoli piano nei miei pensieri,
                seguo con la punta delle dita
                il profilo leggero delle labbra.
                Gli angoli della bocca si tendono
                e smetti di celarmi
                le ombre che disegnano
                i nostri sguardi presi,
                nascondi in fondo agli occhi
                e nelle pieghe del tuo volto
                il verbo desiderare,
                tremi per l'attesa,
                labbra su labbra,
                inizi di nuovo a sorridere e tremare.
                Composta lunedì 29 ottobre 2012
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Perché parlo della tristezza?

                  Perché parlo della tristezza?
                  Perché se gioisco parole non ho
                  fumo con la pioggia
                  e butto giù sorrisi se fuori c'è sole.
                  Mai vissuto per respirar soltanto
                  sempre pronto a pieno polmoni a sentirmi vivo,
                  in fila a ricordami il colore del cielo
                  ho debiti con il mio futuro
                  perché indietro non mi volto mai.
                  Mi faccio male giù dal cuore,
                  un'altro graffio sulla pelle,
                  odio le speranze, le attese,
                  ma verso di te, io, non ho pretese,
                  ritardo anche il sonno,
                  per te mi deformo
                  sarò ciò che vuoi per non esser mai me stesso.
                  Perché parlo della tristezza?
                  Seguimi, come una stella,
                  e poi chiedimelo ancora
                  ma ti prego, non creder mai ad ogni mia parola,
                  sono nient'altro che il risultato del mio tempo
                  l'equazione di anni nulli,
                  di pensieri condivisi insieme al tormento.
                  Composta martedì 16 ottobre 2012
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