Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

No Title #1

Brillante pioggia
illuminò le rughe
di quel salice dalla pelle spessa.
Ritto nella sua vetusta anima
implorava pietà,
si sporse in un impeto d'amore
supplicando Dio di non portargli via
il suo ultimo pezzo di vita,
di non far piangere
il suo vecchio cuore.
Cadde distrutto nel portico
ma si tirò su in primavera
in tempo per raccontar la storia
dell'aquila che maestosa volo via
aprendo le sue possenti ali.
Composta mercoledì 16 marzo 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante

    La biro rotolò dalle mani del poeta...

    La biro rotolò dalle mani del poeta,
    prima d'abbandonarsi al sonno
    disegnava anelli di gioia blu
    che avvolgevano una bugia vestita d'amore.
    Cangiante luce, in una fredda mattina,
    lo rendeva ancor prigioniero
    del suo onirico mondo,
    svegliatosi del tutto
    non poté far altro che guardare
    il suo sogno frantumarsi
    come mille e mille specchi.
    Ma questo non lo scoraggiò
    nel suo incessante desiderare
    un mondo migliore.
    Composta giovedì 9 giugno 2011
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Accendi il buio (light on the darkness)

      Solo dal lato oscuro della tua anima
      puoi apprezzare il frangente vivo dei tuoi giorni.
      Brucia... il fuoco che impoverisce i pregiudizi
      apri... la tua mente... inizia a viver davvero
      esplora il confine di questa stanza affollata,
      pericolosa magnifica linea di demarcazione
      tra la mia e la tua realtà.
      Quanto sei sicuro dei tuoi pensieri?
      Della tua mente? Dei tuoi cinque sensi?
      La bambina corre ancora prima di saper camminare
      gioca col sole, lo accarezza, lo culla
      e non si ustiona perché
      solo chi osa col cuore si fa scherno della paura!
      Composta domenica 8 novembre 2009
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Diventare grande...

        Ridammi le mani sporche d'inchiosto,
        lo sconvolgente odore di cioccolato sulle labbra
        mentre si fa acre quello di sangue e di lametta.
        Occhi viola d'emozione
        se una madre perde la speranza.
        Restio a dimenticar la nuvola con la quale giocavo,
        rimango all'ombra di una scrivania
        sciogliendo la mia età in lacrime di latta.
        Composta venerdì 8 ottobre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          Maledetto è il giorno in cui son nato

          Dei pensieri è assordante il canto,
          una familiare sensazione di soffocamento
          mi persuase nel tirar giù
          le tende dall'indifferenza.
          Sempre meno cupa è la finestra
          che ha sempre avuto tanto da nascondermi.
          La luna da onnisciente narratrice
          s'accende di un inquietante pallore.
          Bacco si abbatte su una vetusta anima,
          maioliche bagnate da nere ombre,
          lunghe le mani, rossi gli occhi.
          L'ingenuo fanciullo
          capisce che inutile
          accende la bagnata luce dei suoi occhi,
          contro tenebre cosi vere.
          Composta sabato 6 novembre 2010
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            Scritta da: Silvio Squillante

            La poesia ovvero

            Bastò un distico di Rimbaud
            a sradicare la mia esistenza
            dai valori a tutti noti.
            Bastò quel respiro per inseguir
            la parola che "parla da sé"
            per ritrovarmi, poi, appeso
            come cencio nel fiume della poesia.

            Sarò violento ed arroventato,
            nero figlio del mio stesso bruciare
            e con mano ferma segnerò
            l'attimo più alto del mio impetuoso ardere.
            Sarò lo spirito pigro e privo di fiamma
            che appoggiato alle "sue stelle"
            ammirerà di esse la bellezza e la frammentarietà.
            Composta venerdì 10 dicembre 2010
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Andar via dal letto di lei...

              Andar via dal letto di lei
              per evitar di lasciarci dentro il cuore.
              Crescere in fretta
              per paura dei sogni.
              Riempire di rumori le orecchie
              evitando il lamento di una madre straziata.
              Giocare a vivere
              sotto gli occhi vigili della società
              per paura d'essere se stessi,
              nient'altro che danzanti sputi
              sul davanzale della realtà.
              Composta domenica 6 marzo 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Quanti cieli ho visto...

                Quanti cieli ho visto,
                a farmi compagnia c'eran sempre
                aquiloni e nubi di pensieri,
                ho distrutto castelli di sabbia
                e aperto spiragli nelle notti nere di nuvole.
                Nei sanguinolenti tramonti di settembre,
                ho asciugato la febbre di vita
                dalla fronte degli uomini liberi,
                quelli che scandiscono il tempo
                in battiti di cuore.
                Quanti cieli dovrò ancora vedere,
                a quanti sguardi fissi verso l'orizzonte
                dovrò ancora rubar le lacrime,
                quante piume d'angelo dovrò spazzar via.
                Lega le tue speranze al vento, piccola,
                prima o poi qualcuno le ascolterà.
                Composta mercoledì 27 aprile 2011
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato...

                  L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato
                  ma è allo stesso modo incapace
                  di non farsi beffa
                  di chi appar diverso
                  per la sua pelle, per la sua sessualità;
                  pensa a quanto è singolare l'umanità
                  così strana da non ammettere
                  altri esseri al suo pari.
                  Mi ritrovo in silenzio a render grazie ai fiori
                  per le loro sfumature, tutte diverse,
                  e tremo pensando a ciò che la farfalla
                  potrebbe dirmi
                  infondo io non so ancora volare.
                  Composta sabato 14 maggio 2011
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                    Scritta da: Silvio Squillante

                    Sembra quasi dolce dirsi addio...

                    Sembra quasi dolce dirsi addio
                    in questa notte fatta di bugie
                    che avvolge il nostro mondo,
                    mentre tu persa nei miei occhi
                    mi regali le tue labbra
                    per sfamare il mio desiderio d'affetto.
                    Compagnia non avrò mai
                    dai verbi al passato che regalerò a tutti
                    quando te ne andrai
                    ma adesso è ancora ieri
                    ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
                    Nell'aria c'è profumo d'amore,
                    nei pensieri profumo di lacrime.
                    Composta domenica 24 giugno 2012
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