Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

Rigore

Soffro, sudo, maledico le mie gambe,
ho lo sguardo velato
di chi sogna da una vita
questo istante...
cerco tutta la forza, quella
nata nel rosso del cemento,
quella di una tesa mano polverosa.
Una magnifica luce
rischiara i miei sensi...
gli occhi sono fatti per mentire,
ma non questa volta.
Non ci posso ancora credere.
Composta giovedì 29 luglio 2010
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Il sogno è un alberto cavo...

    Il sogno è un albero cavo
    che mi ospita
    ogni qual volta gli occhi,
    neri come nuvole,
    lascian scivolar via la mia vita.
    La visione onirica è un desiderio
    detto in punta di labbra ad un angelo,
    è uno sconcio pensiero
    raccontato ad una prostituta.
    Flebili battiti di cuore
    e rughe profonde;
    rivelan sempre sinceri disegni
    di bambini singhiozzanti.
    Composta sabato 23 ottobre 2010
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Sorpresa e turbamento si radicarono in te...

      Sorpresa e turbamento si radicarono in te
      mentre scioglievo il mio ultimo segreto:
      "un cuore debole ed un fil di fiato
      sono miei compagni fedeli".

      Chiamarla vita non mi fa sentire meglio,
      chiamarla morte sarebbe prematuro,
      spendo giorni interi
      a perder diottrie sopra un libro.

      Sfiorò il tuo orecchio questo battito di vita,
      lambirono in modo sensuale i tuoi occhi
      le mie enormi iridi,
      mentre m'abbandonava il vital respiro.

      Lettura più bella non conobbi
      al di fuori di quegli attimi,
      al di fuori della mia vita
      vissuta tutta d'un fiato.
      Composta sabato 26 marzo 2011
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        Scritta da: Silvio Squillante

        L'Italia

        Figlia, madre e donna,
        illegittima, gravida e vedova
        cornice squallida che sminuisce una tela antica.

        La sento recitar in dialetto, comprare in inglese
        ed andar giù di lingua con lo stolto imperatore.
        In bilico sulla corda di un mandolino,
        suona goffamente una canzone imparata in chiesa.

        Io amo l'Italia!
        odio il suo retaggio morale,
        il suo atteggiarsi a "vergine"
        nascondendo la sua vera anima,
        nascondendo uno spartito di sangue e burocrazia.
        Composta martedì 5 aprile 2011
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          Scritta da: Silvio Squillante

          La mezzanotte mi sorprese...

          La mezzanotte mi sorprese
          in una rivelazione solitaria,
          la mezzanotte mi sorprese
          quando era ancora ingenuo e puro.
          Lasciatemi sotto questo cielo,
          lasciatemi creder che il sole non muoia mai
          ma si faccia spazio nella notte
          attraverso delle piccole crepe
          che gli stolti chiaman stelle.
          Composta martedì 5 aprile 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante

            C'è qualcosa di ancestrale in questa notte

            C'è qualcosa di ancestrale in questa notte
            come un esplosione latente di vita
            che non riesco a cogliere.
            Sarà il cantilenante
            gracidar di rane,
            il ronzare dei pensieri
            o il pesante respiro delle nuvole?

            Questa è una di quelle notti in cui
            i desideri si infrangono
            lanciati a folle velocità,
            da noi sognatori,
            contro il muro della realtà
            ma essi non muoiono, sono vivi
            in una lenta agonia.

            Questa è una di quelle notti
            o forse no...
            Composta mercoledì 27 luglio 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Le lacrime sono gemelli solitari

              Romantiche lacrime
              continuano a fissare in me
              ricordi, paure, bugie.
              I fieri fulmini son sentenze
              senza appello agli occhi del bambino
              che in preda alla tristezza
              cerca qualcuno che lo rincuori.
              "È vero che non potrà
              piovere per sempre?"
              ed io mi cingo il viso
              mentre la mia innocenza
              si perde, si perde, si perde.
              Composta mercoledì 27 luglio 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza...

                Nelle foto vedi spegnersi l'adolescenza,
                lo specchio non contempla la nostalgia
                di occhi non più vivi e di un viso ormai segnato.
                La felicità si avvicina ai neofiti,
                si allontana da chi ripercorrere in eterno
                l'emozione di un momento.
                Inizio ad odiare la primavera,
                la parola "rinascita",
                a me sconosciuta, lontana, da sempre ineffabile.
                Ed io che son nato per seguire l'anima ed il cuore
                mi ficco le mani in tasca,
                scrollo le spalle e penso
                "tutta la vita che non ho vissuto
                dove è andata a finire?"
                Composta martedì 27 settembre 2011
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Si muove lento lo sguardo...

                  Si muove lento lo sguardo,
                  ancora più lenta la testa,
                  sfili un altro ricordo dalla tua anima,
                  ne sento già nell'aria l'odore.
                  Una foto sbiadita che sa di già visto,
                  profonda malinconia,
                  riavvolgi quel pensiero che parla di noi
                  che come carta in una macchina da scrivere,
                  lettera su lettera, riscrivi il tuo futuro.
                  Il mio inferno è per il cuore,
                  il paradiso per la pelle,
                  ma tu sei alla disperata ricerca
                  di un purgatorio per la tua anima.
                  Composta domenica 13 gennaio 2013
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                    Scritta da: Silvio Squillante

                    Lasciami tornare indietro

                    Lasciami tornare indietro
                    nello spazio di un sentimento rinnegato,
                    nello spazio di un "ti amo raramente",
                    sperimento quando è difficile far battere
                    un cuore di pietra, come quello che ho dentro me.
                    E seguo ancora i miei sogni
                    come i pipistrelli le zanzare,
                    affamato, vivo, perso
                    tu che eri come l'america per me,
                    sempre da scoprire,
                    mentre io in questo inconsolabile temporale
                    che ci bagna oltre la pelle
                    vedo cambiare ancora una volta
                    la direzione del tuo sguardo.
                    Composta mercoledì 30 ottobre 2013
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