Sento il contatto delle tue labbra che scendono lentamente tracciando ogni contorno. Sento il tuo corpo che a me si pone, il mio che a te si dona, sento la fusione di essi.
Sento un brivido che mi scende lungo il filo della schiena. Sento in te la passione che brucia che poi in un sospiro si placa.
Er Chirichetto d'una sacrestia sfasciò l'ombrello su la groppa a un gatto pè castigallo d'una porcheria. - Che fai? - je strillò er Prete ner vedello - Ce vò un coraccio nero come er tuo pè menaje in quer modo... Poverello!... - Che? - fece er Chirichetto - er gatto è suo? - Er Prete disse: - No... ma è mio l'ombrello! -.
Il sangue ferve per Gesù che affuoca. Bruciamo! Dico: e la parola è vuota. Salvami tutto crocifisso (grido) insanguinato di Te! Ma chiodo al muro, in fìsiche miserie io son confitto. La grazia di patir, morire oscuro, polverizzato nell'amor di Cristo: far da concime sotto la sua Vigna, pavimento sul qua! Si passa, e scorda, pedaliera premuta onde profonda sai fa voce dell'organo nel tempio - e risultare infine inutil servo: questo, Gesù, da me volesti; e vano promisi, se poi le anime allontano. Bello è l'offrir, quale il fiorire al fiore; ma dal sognato vien diverso il fatto. Padre, Padre che ancor quaggiù mi tieni, fa che in me l'Ecce non si perda o scemi! A non poter morire intanto muoio. Il sangue brucia: Gesù mette fuoco; se non giunge all'ardor, solo è bruciore. Maria invoco, che del Fuoco è Fiamma; pietosa in volto, sembra dica ferma: - Penitenza, figliolo, penitenza: prega in preghiera che non veda effetto: offriti sempre, anche se invan l'offerta; e mentre stai senza sorte certa, umiliato, e come maledetto, Dio in misericordia ti conferma.
Rimpiangerai quella vita negata, quel respiro impedito, quel pianto non udito. Rimpiangerai quegli occhi che non hanno visto. Quella carezza non data e non ricevuta. Rimpiangerai quel occasione Quel opportunità Quella di vederlo. Conoscerlo toccarlo. Rimpiangerai la possibilità che avevi di farti vedere, conoscere e farti toccare La possibilità di amarlo e di farti amare. Rimpiangerai quel sogno non avverato Quello suo... quello tuo... Quello vostro. Perché un unico sogno è stato.
Ora a fine corsa mi rendo conto del molto che ho avuto. Del tanto non avuto. Conto le mie fortune, fra queste: i figli avuti. Questo già mi ripaga per il "quel" non avuto. So che molto ho fatto, molto avrei potuto fare. Ho lottato con forza per il mio credere giusto. Nel lottare a volte ho sbagliato. Non conto neppure gli sbagli fatti, non serve. Ma credendo nel mio fare; con caparbietà e determinazione sono andata avanti. Ora a fine corsa raccolgo i frutti di ciò che è stato, del mio dare e avere, del mio combattere e lasciar perdere. Alcuni mal ripagati, alcuni strapagati. Non ci sono state vincite eclatanti, né sconfitte micidiali. Una sola cosa è certa: è andata come è andata. Ma guardando i miei figli comprendo di essere stata. Una donna fortunata.
Sarà che senza l'amore si respira senza respirare si vive vivendo a metà si guarda senza vedere si sogna senza sognare. Ed ogni senso è un mezzo senso.
Si trema ma solo di freddo e mai un brivido vero scende la schiena a scaldare il cuore.
Sarà che senza amore tutto è insipido, totalmente insapore. Il mare è solo mare il cielo è solo cielo l'alba è solo alba il tramonto è solo tramonto.
Sarà che senza amore poco ha senso.
Con l'amore tutto prende forma tutto si compone, si scompone tutto si evolve, tutto diventa. L'alba bacia il tramonto, il mare accarezza la pelle e ogni brivido è un'emozione. Solo con l'amore vibra il cuore. Sarà per questo che la vita grida "Amore"!