Poesie inserite da Michele Gentile

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Clone

Troppe domande,
spasmi che non hanno suono.
Maturano strisciando tra i denti
stagionano le labbra,
riscrivono le regole
della buona educazione.
Il modo in cui sorrido,
come mi uccido
sono contrazioni di una lampada
allucinazioni ipnagogiche
di un miraggio qualsiasi
perché si sa...
l'istinto di sopravvivenza
è tipico di un clone,
la rara controindicazione
di un dolore
che ha smesso di nuocere.
Composta martedì 6 aprile 2021
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Michele Gentile

    Alla mia città

    Il canto sei di antiche acque
    che mareggia tra i lidi e la campagna.
    Il sole che mescola i colori dei palazzi,
    la salsedine che accarezza viali e cortili.
    Sei la luna che corteggia il mare
    e tace al Fiume la veglia dei pescatori.
    Il graffio dell'alba che accende gli orizzonti,
    la confidenza del tramonto
    che incendia i silenzi.
    Sei Procoio e il maggese che esulta,
    la Via Severiana dove fiorisce l'alloro.
    La Villa di Plinio che riposa fra i ruderi,
    la resina delle pinete.
    I delfini che si rincorrono a Tor Paterno,
    l'odore dei krapfen a Piazza Anco Marzio,
    le telline del Borghetto, le dorate dune.
    Sei Torre San Michele ancora ritta e fiera senza pace e senza più una guerra,
    le bianche vele in porto
    le verità dell'Idroscalo,
    l'Isola dei Cavalli,
    Tor Boacciana a guardia del Tevere
    fin su a Fiumara Grande.
    Le immortali vestigia
    e la Rocca della Città Antica
    che sfidano i giorni con ironico inchino.
    I pittori, i poeti, i gabbiani
    gli innamorati che al Pontile
    si vanno a raccontare,
    la voce del vento che continua a chiamare.
    Sei le mie stagioni, il mio cammino.
    Le radici che palpitano
    e si tuffano nella tua terra,
    città mia,
    il cielo di cui ho bisogno,
    quel nome che si fa sogno
    tutte le volte che la Sacra Regina
    e la solitaria Venere
    ti augurano la buonanotte.
    Composta lunedì 5 aprile 2021
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Michele Gentile

      21 marzo

      Ardisco quei germogli
      che predano le stagioni
      mi nutro di radici
      che mi augurano cielo.
      Diventi mare, aria
      voce di me.
      E gli orli delle parole
      respirano il conforto.
      Allora canta e fiorisci
      e ancora canta e piovi mia Poesia.
      Sollevami, ti prego aiutami
      ad esistere oltre quello che sono,
      stretto nella mia mano
      che impugna un verso
      per non lasciarmi andare via.
      Composta domenica 21 marzo 2021
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Michele Gentile

        Il guerriero

        La guerra è alle porte
        e questa terra
        è già piena di croci.
        Piena di albe morenti
        sul greto del fiume.
        Oltre la collina le mie dita
        catturano un piccolo sole
        mentre gli eroi se ne tornano a casa.
        Non mi cercare, ho pianto troppe partenze
        fingendomi ancora in vita.
        Resto e combatto, ancora.
        Un giorno, non ricordo quale,
        riposerò anch'io tra i girasoli
        finalmente in pace, indifeso
        libero da tutta questa rabbia.
        Composta martedì 23 febbraio 2021
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Michele Gentile

          L'ora più buia

          Dimoro il frastuono
          di stanze vuote
          di porte chiuse a chiave.
          Metrica di silenzi
          incisa sulla pelle
          prima ancora di nascere.
          E tutto l'orrore, le violenze
          le paure, la vergogna
          la desolazione
          incontrano le assenze,
          la perdita
          la disfatta, le solitudini
          il dolore.
          Questa è l'ora più buia
          l'ora del tumulto.
          È il momento di scoprire
          dove muore il giorno.
          Siamo soli
          in guerra
          con i nostri demoni
          per un raggio di sole.
          Composta lunedì 15 febbraio 2021
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Michele Gentile

            Silenzio

            Già la luce della sera
            mi trafigge.
            Vorrei ritrovare
            quello che ho perso
            vorrei dimenticare
            quello che ho visto.
            Sono vicino, più vicino
            all'orizzonte, felice ora
            di perdermi.
            Chiedo al vento dove andrò a riposare
            se capisce il senso di questi sorrisi
            ma lui piangendo
            mi urla in faccia
            tutto il mio silenzio.
            Composta sabato 6 febbraio 2021
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Michele Gentile

              Come il mare

              Come questo mare
              mi strazio
              mi tormento
              mi accanisco
              mi lacero
              mi logoro
              fremo
              poi
              mi placo.
              E ancora
              infurio
              mi frantumo
              mi dimeno
              mi contorco
              irrompo
              quindi
              mi abbandono.
              Come il mare
              non so darmi pace,
              come questo mare
              non mi lascio stare.
              Mi ignoro
              mi chiamo
              mi violento
              mi infrango
              mi anniento
              e
              urlo
              rimbombo
              calpesto
              fracasso
              devasto
              rovino
              soverchio
              mi pento
              me ne vado
              mi cerco
              mi vedo
              infine
              mi perdo.
              Composta martedì 2 febbraio 2021
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Michele Gentile

                Padre mio

                Nessuna compassione padre,
                nessun perdono.
                Mi hai lasciato sull'orlo della notte
                e ho imparato
                a camminare nelle tenebre.
                Hai spento tutte le stelle
                e ho preso a viaggiare solo
                e senza orizzonte.
                Hai strappato le mie radici
                facendole avvizzire nelle lacrime
                e ora sono vene
                che mi nutrono di rabbia
                e d'amore.
                Hai cancellato ogni impronta
                che ho lasciato per non perdermi
                ma ho continuato a cercarmi
                fino a ritrovarmi nell'inquietudine del mare.
                Mai sarò male
                che genera altro male
                ma tu, padre
                tu non ci sarai.
                Sei oramai l'eco lontana di un sole
                che si perde dietro le cime,
                sei il libro delle favole
                che ho riposto in fondo
                al cassetto dei ricordi.
                Composta giovedì 14 gennaio 2021
                Vota la poesia: Commenta