Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Pioveva a Roma

"Roma è una cosa a parte;
si spiega con un tramonto
e si capisce con una carezza".
Quante volte me l'hai detto.
Pioveva e me lo trovai scritto in fondo all'anima,
carne viva di un'incomprensibile mattino.
Non dovevi partire!
Le botticelle in fila per un turista
Il tramonto sulle spalle di un Santo.
L'inverno sta tornando
si dispera lungo il Tevere.
Crolla la sera al respiro della tua assenza,
sei lontano
mai straniero
come nido violato
un sorriso si è perso nel vento.
"Roma non ha pretese.
Non le importa del cielo
non teme le offese".
Mi fu detto ma pioveva ancora
e ancora voglio vivere la vita
come capriccio di bambini.
Solo conciamo queste righe sottopelle
solo sogno di ritrovarti presto
in piedi su quella strada o in pace
su quella panchina
da dove si vedeva casa.
Composta venerdì 26 febbraio 2016
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    Scritta da: Michele Gentile

    Arcangelo

    Chi brama l'orizzonte
    le anime, il cielo
    fugge il tuo nome.
    Fiero respiro
    del divino comando
    legge di spada.

    Terribilis est locus iste
    ombra di guerra
    Hic domus dei est
    non sarò io a tacere
    et porta coeli
    a spegnere la croce.

    La morte sorride
    soffoca l'indulgente attesa
    e china il capo
    dinanzi al tempo tuo,
    tempo senza stagioni
    senza pietà
    tempo di approdo.
    Composta martedì 29 settembre 2015
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      Scritta da: Michele Gentile

      Il cuore mio

      Si salva a metà
      virando verso un sorriso.
      Con ali stanche
      evita le stelle
      per non schiantarsi
      su di una lacrima.
      Poi d'improvviso le cattura
      le imprigiona in uno sguardo,
      le dona all'aurora.
      Parla di sogni
      che ha prestato
      scrive di giorni
      che ha calpestato,
      si ripara dalla pioggia
      spogliandosi di ogni rancore.
      Si salva a metà
      morendo dentro un abbraccio,
      mi invita a tornare
      spalancandomi le porte del mare.
      Composta mercoledì 28 maggio 2014
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        Scritta da: Michele Gentile

        Zona d'ombra

        Non soccombo a queste onde
        sereni giorni
        incantatori di saccenti.
        Crepita la frontiera
        crena maleodorante,
        tollerando il sonno
        del girasole
        armo il torace.
        Avanzo di un secolo
        folate di minuti
        a scandire il martirio,
        lascio che parli
        il mio sangue.
        Combatti per la tua libertà,
        vieni alla luce.
        Cadremo insieme
        tenendoci per cuore
        sbranati,
        cremisi steli ma
        fuori dalla zona d'ombra.
        Composta sabato 13 giugno 2015
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          Scritta da: Michele Gentile

          Il figlio della luna

          Riemergo dal silenzio
          dei giorni a venire
          come Atlantide dagli abissi
          con quelle verità
          che vi possono guarire.
          Idolatro il sentiero
          che mi scelse da bambino,
          le sue ferite ancora aperte
          l'inchiostro sulla pelle,
          l'amaro in gola
          per infettarmi il sangue
          con la rabbia della parola.
          Il passo è lento ma
          non conosce riposo.
          Si muove nel vento
          feroce, vigoroso.
          Lascia impronte profonde
          sul mare in tempesta
          sono isole feconde
          che coltivo nella testa.
          Mille volte sono crollato
          scosso da una lacrima,
          mille volte mi sono rialzato
          con indosso quella lacrima,
          ogni giorno più forte e disperato di ieri
          un misantropo Pierrot che resta ancora in piedi.
          E oggi che l'età si compie
          oltre il corso della vita mia
          non c'è ragione
          che io cambi idea
          sulla malinconia.
          Nessuna obbedienza, nessuna pietà
          per chi non dimora la poesia,
          nessuna alleanza, nessun aldilà
          per chi vuole vietare la fantasia.
          Io sono il perdono
          che non merita questa realtà
          sono la grazia
          che non è concessa
          a sua maestà.
          Sono la tua preghiera
          sono la mia bandiera,
          sono uno che non ha paura
          sono solo un poeta,
          il figlio della luna.
          Composta mercoledì 25 marzo 2020
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            Scritta da: Michele Gentile

            Padre mio

            Nessuna compassione padre,
            nessun perdono.
            Mi hai lasciato sull'orlo della notte
            e ho imparato
            a camminare nelle tenebre.
            Hai spento tutte le stelle
            e ho preso a viaggiare solo
            e senza orizzonte.
            Hai strappato le mie radici
            facendole avvizzire nelle lacrime
            e ora sono vene
            che mi nutrono di rabbia
            e d'amore.
            Hai cancellato ogni impronta
            che ho lasciato per non perdermi
            ma ho continuato a cercarmi
            fino a ritrovarmi nell'inquietudine del mare.
            Mai sarò male
            che genera altro male
            ma tu, padre
            tu non ci sarai.
            Sei oramai l'eco lontana di un sole
            che si perde dietro le cime,
            sei il libro delle favole
            che ho riposto in fondo
            al cassetto dei ricordi.
            Composta giovedì 14 gennaio 2021
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              Scritta da: Michele Gentile

              RapSodico

              Senso unico
              senso di colpa
              senso di abbandono
              quando chiudi quella porta,
              nel bel mezzo d'una storia
              che finisce senza gloria
              mi ritrovo a riscoprire
              come odiare la memoria.

              Tempo andato
              tempo perso
              tempo di rancori senza senso,
              mentre lascio respirare questo verso
              realizzando che non c'è nulla di diverso
              nel trovarmi in questo mare
              ancora solo
              nel sapermi nuovamente
              ucciso in volo,
              sillabando goffamente
              un cielo azzurro
              andato in pezzi
              come l'eco di un sussurro.

              "Quindi?"

              Come stai
              come sto
              come e quando siamo stati
              già sfiniti e terminati
              ritornati e mai partiti
              per quel tempo andato a male
              con l'autunno da imparare
              di un inverno senza cuore
              e un domani...
              ... "così non vale!"
              Composta mercoledì 1 ottobre 2014
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                Scritta da: Michele Gentile

                Felicità

                Da irriverenti sguardi derisa
                e chiassose istanze,
                non sorridi più.
                Maledici il giorno
                ad ogni rintocco di malinconia.
                Eppure
                all'eco di quelle perdute stagioni
                inaspettatamente sorgi,
                dal petto come acqua di fonte
                sgorghi.
                D'improvviso accenni passi di primavera
                ridicoli inchini
                m'inviti a danzare,
                per un momento
                sembri dimenticare.
                Ma, giunta la sera
                muta e sorda alla vita
                inciampi sui tuoi passi,
                imprechi alla luna
                indolente
                torni a morire.
                Composta martedì 18 ottobre 2016
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  Le voci del vento

                  C'è ancora tanta strada
                  per arrivare al fiume,
                  una valle di sogni e parole
                  su onde argentate.
                  Così bella da far invidia alla luna
                  così sola sotto questo cielo.
                  C'è ancora tanta vita
                  per giungere al mare,
                  senza timore di perdersi
                  fra stelle pagane
                  rinchiusa in un fiore
                  che sboccia solo nelle tenebre.
                  Le voci del vento
                  danzano tra le vette,
                  intorno al fuoco
                  cantano le ombre.
                  Sovrana è la notte;
                  c'è ancora tanta strada...
                  Composta mercoledì 19 agosto 2015
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