Le migliori poesie inserite da Bernardo Panzeca

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Scritta da: Bernardo Panzeca

La Madonnina sul comodino

Sul comodino
di fianco al cuscino
c'era una statuina
che ritraeva
una Madonnina.
Era di legno
non molto grande
ma dallo sguardo
era un gran baluardo.
Tutte le sere
la accarezzavo
e un'Ave o Maria
col cuore recitavo.
Non vi era giorno
che la guardavo
Non vi era notte
che non la invocavo.
Era una statuina
tanto carina
un gran buongiorno
mi dava la mattina.
Composta venerdì 12 febbraio 2021
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    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Un cuore innamorato

    Non so parlarne
    del cuor mio
    e del suo amor.
    Posso solo dire
    che di notte
    era sempre insonne
    e di giorno freddo
    con tutte quante
    le belle donne.
    Non era mai
    di gran parole,
    e alla vista
    di occhi color del mare
    penava
    quasi come questa terra
    avesse
    da lì a poco lasciare.
    Non so parlarne
    del cuor mio
    e del suo amor.
    Forse negli addietro
    si era talmente innamorato
    che del presente
    non vedeva altro
    che il passato.
    Forse aveva provato
    un così grande amore
    che quei minuti
    adesso gli sembravan ore.
    Non so parlarne
    del cuor mio
    e del suo amor.
    E anche quando
    riuscissi a catturar qualcosa
    non parlerei
    per rispetto
    di quella meravigliosa
    storia amorosa.
    Composta mercoledì 9 ottobre 2019
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      Scritta da: Bernardo Panzeca

      Radici

      Era quell'albero il mio calendario
      Lo piantai da piccolo in giardino
      e di volta in volta lo osservavo.
      Silenzioso, imponente e retto
      mai alcun foglio aveva maledetto.
      Non chiedeva mai nulla
      Mi avvertiva con una foglia
      a volte con dell'ombra
      e con dei fiori delicati
      di tanto in tanto mi svegliava.
      Erano profumati quei fiori
      Sapevano di zagara
      il profumo di mamma
      Una vecchia fragranza
      con i ricordi ancora sul viso.
      Composta sabato 12 ottobre 2019
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        Scritta da: Bernardo Panzeca

        San Giuseppe

        Quant'era bello
        quel Santo vecchiarello,
        col suo bastone
        proteggeva chiunque
        in ogni occasione,
        Gesù Bambino
        tra le braccia teneva
        e tutta quanta la natura
        al suo arrivo rideva.
        Tante rondini
        garrivano nel cielo
        e tanti fiori
        uscivano dallo stelo.
        Viole e nuvole
        si scambiavano
        Nebbia e sole
        si alternavano.
        Era un Santo
        tanto Paterno,
        Temuto assai
        anche dall'inferno.
        Era un gran bravo
        falegname,
        Tramutava in cuore
        ogni rottame.
        San Giuseppe
        si chiamava
        Non vi era gente
        che non lo amava.
        Composta venerdì 19 marzo 2021
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          Scritta da: Bernardo Panzeca

          Un padre

          Non vi è notte
          più pacifica
          e neanche giorno
          più silenzioso
          Quando un padre
          ha nel pensiero
          Il cuore più prezioso.

          È il cuore del figliolo
          che veglia attento
          dal calar del sole
          allo svegliar della luce,
          Vigile come un duce
          Premuroso ed ansioso
          Incurante d'ogni riposo.

          Quel cuore tanto amato
          Fa sì che la sua vita
          di colpo abbia cambiato,
          L'ha resa assai celeste
          e poco importa
          se povera è la sua veste,
          Ciò che conta realmente
          E che quel figliolo
          possa avere la sua lente.
          Composta venerdì 19 marzo 2021
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