Scritta da: Bernardo Panzeca
in Poesie (Poesie d'amore)
Non potendola baciare con le labbra,
la baciava con lo sguardo.
Al suo cuore bastava questo.
Era già felice così...
Composta giovedì 13 dicembre 2018
Non potendola baciare con le labbra,
la baciava con lo sguardo.
Al suo cuore bastava questo.
Era già felice così...
Solo un sasso
adagiato sulla spiaggia
può dire di settembre.
Con diffidenza
si osservavano
con desiderio
si abbraciavano.
Ne l'un nell altro
mai invecchiavano.
Come lo scoglio
avvolto dal mare
era il tempo
e il verbo amare.
Se un cuore
vuoi incontrare
la notte
devi aspettare.
Quando urlavano
come bambini
Null'altro che pregare
si poteva fare
per poterli abbracciare.
Narravano
storie
del tempo
sfocato.
Ho visto una piuma
aleggiare per l'aria
poggiarsi sul cuore.
Ho provato calore
e ho pensato fosse
un grande amore.
Ho guardato il cielo
chiedendo di chi era
l'abbraccio quella sera.
Una nuvola di passaggio
fermò la sua danza
e all'orecchio mi sussurrò
si trattava della speranza.
Che bella che era
quella farfalla
anche di sera,
Aveva grandi ali
e comportamenti
assai reali.
Non vi era fiore
che al suo passaggio,
Non si trovasse
a proprio agio.
Non vi era cuore
che al suo odore
Non sapesse dell'amore.
Era tanto bella
quella farfalla,
E come tutte
le cose belle,
È andata troppo presto
a danzare tra le stelle.
È diverso
quel suo sorriso,
È un verso
recitato da un viso.
Quella bocca
così cortese
Carezza i cuori
di tutto un paese.
È una danza
La sua movenza,
Un composto
della meglio Provenza.
È la donna,
Primula perenne in fiore
profumata all'infinito di amore.
Far camminare un pensiero
non è dar vento ad un cero.
Illumina più la mente
una fiamma resistente
col fragore assente,
che un fuoco ambulante
che non conosce Zante.