Scritta da: Bernardo Panzeca
in Poesie (Poesie personali)
Se un cuore
vuoi incontrare
la notte
devi aspettare.
Composta lunedì 13 novembre 2017
Se un cuore
vuoi incontrare
la notte
devi aspettare.
Quando urlavano
come bambini
Null'altro che pregare
si poteva fare
per poterli abbracciare.
Narravano
storie
del tempo
sfocato.
Ho visto una piuma
aleggiare per l'aria
poggiarsi sul cuore.
Ho provato calore
e ho pensato fosse
un grande amore.
Ho guardato il cielo
chiedendo di chi era
l'abbraccio quella sera.
Una nuvola di passaggio
fermò la sua danza
e all'orecchio mi sussurrò
si trattava della speranza.
Che bella che era
quella farfalla
anche di sera,
Aveva grandi ali
e comportamenti
assai reali.
Non vi era fiore
che al suo passaggio,
Non si trovasse
a proprio agio.
Non vi era cuore
che al suo odore
Non sapesse dell'amore.
Era tanto bella
quella farfalla,
E come tutte
le cose belle,
È andata troppo presto
a danzare tra le stelle.
È diverso
quel suo sorriso,
È un verso
recitato da un viso.
Quella bocca
così cortese
Carezza i cuori
di tutto un paese.
È una danza
La sua movenza,
Un composto
della meglio Provenza.
È la donna,
Primula perenne in fiore
profumata all'infinito di amore.
Far camminare un pensiero
non è dar vento ad un cero.
Illumina più la mente
una fiamma resistente
col fragore assente,
che un fuoco ambulante
che non conosce Zante.
Quant'era bella
la casa dei nonni,
Lì ho trascorso
i miei più bei giorni.
Non vi è estate
Che non ricordi
Non vi è Natale
Che io scordi.
C'era un tavolo
sempre allungato
e anche di notte
era apparecchiato.
Zii e cugini
sedevano attorno
tanto amore
c'era ogni giorno.
Era una casa
tanto profumata
perché dal sole
era tanto amata,
finestre e balconi
i nonni spalancavano
già al mattino presto
i raggi ospitavano.
Non vi era volta
che io andavo
e tanta pace nell'aria
non respiravo.
Era una casa tanto Beata
anche il tempo lo dice da tempo:
"Non può essere dimenticata."
Ci sono cuori molto simili ai fiori, dai tanti odori e dai mille colori. Ci sono cuori molto simili al mare, desiderosi di danzare e con tanta voglia di amare. Ci sono poi cuori simili al cielo e cuori simili ai bambini, grandi come un grattacielo e giocosi come i delfini. E infine ci sono cuori molto simili ai nostri, preziosi come gli ori e fedeli come i chiostri.
Ricordo ancora
quella palla
colorata,
sembrava quasi
un bicchiere d'aranciata.
Non vi era emporio
che non l'avesse sui muri,
in alto, bella ed in mostra
quasi fosse una magica giostra.
Era dentro una retina,
e non vi era bambino
che alla suo vedere
non versava lacrime
per poterla avere.
Non vi era altro gioco
che si desiderava,
a quei tempi
con poco ci si cibava.
Erano giorni davvero felici,
bastava una palla
e non una bici.
Attorno ad essa
accorrevano in tanti,
a costo della vita
la si difendeva come i fanti.
Riuniva intere vie e quartieri,
bastava tirarla su un cancello
e da lì a poco un capannello.
Era una grande amica,
e quando si era assieme
non vi era mai alcuna fatica.
Di tanto in tanto
ancora la sogno
E quando mi sveglio
ne avverto tutt'ora bisogno.